Il caso Yukos contro la Russia sull’orlo del collasso
di Alexander Mercouris - 04/08/2016
Fonte: SakerItalia
Il ritiro delle accuse fatte alla Russia da parte degli azionisti della Yukos segnala il dipanarsi del caso.
I procedimenti intentati contro la Russia da parte degli azionisti della Yukos – la compagnia petrolifera di Michail Chodorkovskij messa in liquidazione – stanno arrancando verso la fine.
Ci sono due importanti sentenze emesse da una corte. La prima è una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che ha concesso agli azionisti 1,86 miliardi di dollari. Questa sentenza non può essere eseguita attraverso i tribunali civili, ma solo attraverso la macchina politica del Consiglio d’Europa. I Russi hanno messo in chiaro che non rispetteranno questa sentenza, e al Consiglio d’Europa mancano la volontà e i mezzi per farla rispettare.
La seconda sentenza ha deciso l’assegnazione di 50 miliardi di dollari agli azionisti tramite la Corte Permanente di Arbitrato dell’Aia. Ho discusso qui in dettaglio [In Inglese, NdT] perché questa sentenza è grossolanamente politicizzata e logicamente sbagliata.
Gli azionisti della Yukos possono in teoria far rispettare la sentenza dell’Aia se riescono a convincere i tribunali civili di un determinato paese a convertirla in una delle proprie sentenze, rendendo in tal modo possibile l’esecuzione in quel paese. Tuttavia data la natura chiaramente viziata e di parte della sentenza dell’Aia ho previsto [In Inglese, NdT] che gli azionisti della Yukos troveranno quasi impossibile fare ciò:
“I Russi sanno come affrontare questo genere di cose. Come hanno detto i funzionari russi, se lo aspettavano. Ci sono numerose contromosse legali che possono intraprendere, soprattutto quando alcuni dei congelamenti dei beni sono chiaramente illegali, e quando vengono fatti per far rispettare una sentenza chiaramente di parte, e che è stata impugnata. Anche se l’azione legale di un certo tipo o di un altro andrà indubbiamente avanti per molto tempo, il risultato finale non è in dubbio. Gli azionisti della Yukos – sia che ci sia o meno Chodorkovskij dietro di loro – vedranno al massimo solo una frazione dei soldi che chiedono, e molto probabilmente niente”.
Così è accaduto. In primo luogo un tribunale dei Paesi Bassi ha ribaltato l’intera sentenza dell’Aia [In Inglese, NdT] per come applicata nei Paesi Bassi perché era così evidentemente errata. Poi è arrivata la notizia che i procedimenti legali per far applicare la sentenza dell’Aia in Gran Bretagna e Francia sono stati sospesi. Ora c’è la notizia che gli azionisti Yukos hanno abbandonato una causa intentata in Germania per far eseguire lì la sentenza dell’Aia [In Inglese, NdT]. Dal momento che la causa intentata in Germania è stata effettivamente ritirata invece di essere semplicemente sospesa, con quella che per gli azionisti della Yukos dovrebbe essere una mossa particolarmente amara, le autorità russe chiedono che essi vengano condannati a pagare le spese legali.
Il che lascia i procedimenti legali in corso solo negli Stati Uniti. Sembra che gli azionisti della Yukos abbiano chiesto l’accordo delle autorità russe per sospendere anche quei procedimenti e, presumibilmente, perché sanno che perderanno. Tuttavia le autorità russe – che hanno fiutato la preda – non hanno accettato. Presumibilmente anche questi procedimenti verranno presto ritirati.
Tali procedimenti non si limitano a segnalare il probabile collasso finale del caso Yukos. Essi mostrano qualcos’altro: che la “guerra legale” che si è scatenata contro i Russi in alcuni tribunali ha dei limiti ben definiti.
Mentre si è dimostrato possibile far cedere alcuni tribunali che trattano questioni di diritto costituzionale o amministrativo, i tribunali commerciali occidentali – che tradizionalmente danno molto valore alla loro indipendenza e che devono anche diffidare del creare pericolosi precedenti – sono molto più resistenti. Confrontate per esempio il modo completamente diverso in cui il Tribunale Commerciale di Londra ha affrontato le questioni del caso Berezovskij contro Abramovič con la condotta della pubblica inchiesta sulle accuse del caso Litvinenko [Entrambi i link in Inglese, NdT].
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Articolo di Alexander Mercouris pubblicato su The Duran il 27 luglio 2016.
Traduzione in Italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.it