Omran, la megabufala, la patacca del criminale, la complicità di chi le ha accreditate
di Fulvio Grimaldi - 21/08/2016
Fonte: Fulvio Grimaldi
Una storia che rivela il criminale cinismo di chi muove la propaganda Nato e la sciagurata dabbenaggine e/o complicità dei boccaloni che le si inginocchiano e la diffondono.
Il fotografo del bambino imbrattato Omran, che ha rilanciato nel mondo le ragioni dei “ribelli” e le nequizie scellerate del presidente Assad nella città martire Aleppo, la nuova Stalingrado, si chiama Mahmud Raslan ed è un miliziano di Al Nusra (Scoop dell’Associated Press). E' il simpaticone terzo da sinistra nella prima foto.
Questo personaggio, esaltato dai media per essere riuscito a commuovere il mondo e mobilitarlo contro Assad, ha postato foto di se stesso assieme a mercenari che hanno decapitato un bambino palestinese di 12 anni ad Aleppo. Il ragazzino è ripreso su un pick-up insieme ai suoi assassini, pochi momenti prima dell’esecuzione. I due personaggi alle spalle di Raslan (quello con le giberne e la maglietta nera, terzo da sinistra e poi quello sul pick-up col bambino da decapitare, che strizza l’occhio). Due settimane dopo, Raslan ha postato su Facebook un selfie insieme a due dei giustizieri del bambino. L’uomo direttamente dietro a Raslan è stato identificato come Umar Salkho, del Gruppo “Zenki”, un sottoreparto di Al Nusra sostenuto come “moderato” dagli Usa. Il video è stato caricato il 16 luglio 2016.
Raslan porta la stessa camicia sia quando si fa riprendee con gli assassini del bambino palestinese, sia quando il piccolo Omran viene messo sul seggiolino dlel’ambulanza.
Di Raslan esistono sui social numerose dichiarazioni che inneggiano alla “terra delle battaglie e della macelleria” e ai terroristi kamikaze.
Ci voleva l’Associated Press a smerdare chi l’ha fatto, chi ce l’ha mandato e chi ci ha creduto o ha fatto finta.
Tornerò sull’argomento, allargando l’analisi della criminalità Nato e dei suoi vivandieri a Siria e Libia.