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Meglio lo sterility day?

di Marcello Veneziani - 01/09/2016

Meglio lo sterility day?

Fonte: Marcello Veneziani

Ma che paese siamo diventati? Dopo un bombardamento quotidiano in favore di gay, trans, adozioni omosessuali, nascite artificiali, insorgiamo se qualcuno a livello istituzionale osa citare la fertilità, che allude ai figli, alla nascita secondo natura. L'Italia non si divide, no, ma c'è un coro assordante che inveisce contro la ministra e la sua campagna per il giorno della fertilità. Ecco perché eravamo preoccupati dalla premura ossessiva verso gay e trans perché celavano in realtà odio e disprezzo per la famiglia, la nascita, il differenza dei sessi secondo natura e civiltà. Che ora esce allo scoperto. Non si tratta più di riconoscere diritti a gay e trans, no, si tratta di toglierli alle coppie comuni, fino a dichiarare oscena la fertilità...

Se sei entrato in Italia clandestinamente, se sei extracomunitario, se sei zingaro, se sei gay, se sei tossico, se vuoi forzare la legge naturale e civile, allora sei specie protetta. Se vuoi abortire ti va bene, la legge e la simpatia sono dalla parte tua; per le nascite, invece, sono favorite solo quelle illegali: se nasci abusivamente in Italia, sei premiato con la cittadinanza ad honorem, automatica. Da questo quadro cosa se ne deduce? Che il nemico ideologico del governo in carica è il quartetto tipico di padre-madre-figlio-figlia. La famiglia-tipo è la bestia da annientare, con l'aggravante della fertilità. L’Italiano Normale è il vero nemico da abbattere. C’è una ricca letteratura che passa da film, spot, libri e inchieste, che descrive l’italiano tipico come il mostro; se non hai una anomalia, fatti visitare.

I trasgressori, gli eversori, invece, saranno premiati a norma di legge. Allora io penso non all’italiano medio e benestante che non ha fatto nulla di male ma deve scontare la colpa di non star male; no, penso al poveraccio, al lavoratore che se la passa male, e con famiglia a carico, ma che non ruba, non uccide, non si droga nè spaccia droga, non entra abusivamente, ma fatica per sopravvivere, senza trasgredire. Allora obietto: non tutti quelli che stanno male fanno i delinquenti, danneggiano il prossimo; ci sono milioni di italiani che pur passandosela maluccio, rispettano le norme e gli altri. Perché loro devono pagare il costo sociale di chi invece è a carico del prossimo? Non vi vergognate, radicali e solidaristi da terrazza, di farla pagare a loro? Per voi la legalità esiste solo quando volete colpire il nemico ideologico e politico, ma poi diventa una palla al piede nella vita quotidiana, tra la gente comune.

Sento la nostalgia di una destra civile che difenda la legge e l’ordine, a cominciare dall'ordine naturale, che tuteli prima gli italiani in regola e poi gli stranieri fuori regola, prima i figli d’italiani e poi gli abusivi e infine gli aborti; prima i cittadini che rispettano la legge e poi quelli che la violano, prima le vittime e poi i detenuti, prima le famiglie e poi le altre unioni, prima la vita secondo natura e poi la vita secondo artificio, prima chi merita e poi chi demerita, prima i cittadini che producono ricchezza e poi quelli che la sfruttano, prima i cittadini che tirano la carretta e poi quelli che si attaccano al carro senza faticare.