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Tralci

di Lorenzo Parolin - 07/09/2016

Tralci

Fonte: Lorenzo Parolin

 

Una grossa vite e una infinità di tralci che si dipartono da essa passando ciascuno attraverso una valvola a saracinesca con la funzione di regolare la quantità di linfa che vi passa. Questa è l’immagine che io mi sono fatto dell’umanità. Quella valvola è gestita dalla libertà personale e il suo azionamento avviene per mezzo della volontà, a sua volta influenzata dalle spinte della carne o dai desideri dello spirito. Alla nascita, quel rubinetto è in buona parte chiuso dalle tare originali e la sua totale chiusura è sponsorizzata dal Maligno. La volontà del Creatore è che la linfa scorra liberamente, che i tralci vegetino rigogliosi e che facciano molta uva. Da parte di Dio, la linfa messa a disposizione è sovrabbondante; chi la accogliesse farebbe la propria fortuna.

- Ma io, dice l’orgoglioso, non ho bisogno di nessuno, posso fare da solo, posso utilizzare l’umidità dell’aria, l’acqua della pioggia, e posso anche attaccarmi con i viticci ad altri tralci e succhiare nutrimento. E conclude: “Quel rubinetto posso chiuderlo”.

Rinuncia così ad una dotazione cospicua per vivere di espedienti.

Risultato?

Una distesa di tralci mingherlini, di foglie giallastre, di punte secche, di uva avvizzita e di un groviglio di viticci soffocanti.

E pensare che ci sarebbe abbondanza per tutti, solo che ci decidessimo umilmente ad aprire quei rubinetti. Invece la linfa in circolazione è pochissima, quella che c’è è di qualità scarsa e ce la contendiamo rubandocela gli uni gli altri. Siamo davvero degli sciocchi, ci condanniamo alla scarsità avendo a disposizione l’abbondanza.

E tutto a causa dell’orgoglio e della presunzione di poter fare a meno del Creatore.

Deve essere chiaro che lo scopo dell’esistenza è la completa apertura della valvola.

 

 

[rif. www.lorenzoparolin.it L8/850]