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Hanno tutti più di 65 anni, ma il ricordo del passato è in loro ancora vivo e lacerante. Tanto da vederli impegnati in un'azione legale contro il governo britannico, accusato di aver torturato ed ucciso arbitrariamente migliaia di kenyoti.
 'Selvaggi e terroristi'. I fatti risalgono agli anni '50, quando il Kenya insorse contro il dominio coloniale britannico. Le razzie di terra da parte dei coloni generarono risentimento e odio in special modo nelle popolazioni Kikuyu, le più colpite dagli espropri, che fondarono un movimento nazionalista chiamato 'Mau Mau', del quale fu membro anche il futuro primo presidente kenyota, Jomo Keniatta. A causa degli omicidi di famiglie intere di coloni nei primi anni '50, i Mau Mau furono dipinti come selvaggi e terroristi da parte del governo britannico. Ma i militari inglesi non si comportarono con minore ferocia. Migliaia di africani furono uccisi, e decine di migliaia imprigionati prima che la ribellione venisse definitivamente soffocata nel sangue nel 1959.
 Torturati a migliaia. Il bilancio di vittime di 10 anni di insurrezione e del conseguente pugno di ferro inglese fu 32 coloni bianchi, 200 tra soldati e poliziotti e 11 mila kenyoti. Per mano dei Mau Mau perirono più di 2 mila africani accusati di collaborazionismo.Adesso una decina di ex veterani Mau Mau accusano direttamente il governo di Sua Maestà di stupri, percosse sistematiche e altre torture fisiche che hanno causato loro lesioni permanenti. La Commissione kenyota per i diritti umani, che offre il patrocinio ai ricorrenti, sostiene che 160 mila kenyoti sono stati imprigionati in condizioni atroci nei campi di detenzione allestiti dai britannici e che decine di migliaia sono stati torturati affinché rinunciassero al giuramento Mau Mau. Politica repressiva. I campi vennero allestiti in risposta ai brutali omicidi dei coloni bianchi, tra cui donne e bambini, da parte dei Mau Mau. Gli avvocati hanno intenzione di chiamare a testimoniare la ricercatrice universitaria Caroline Elkins, autrice del libro 'I Gulag britannici', nel quale riporta che 100 mila kenyoti morirono a causa di torture, abusi e abbandono. Martyn Day, l'avvocato britannico che difende gli ex detenuti, ha dichiarato che la tortura non era praticata isolatamente, ma era una vera e propria politica. Se il fascicolo raggiungerà l'aula di un tribunale, sarà verosimile aspettarsi che il Kenya si dividerà. Soprattutto perché il ricorso evidenzia il ruolo giocato dai collaborazionisti kenyoti che successivamente ricoprirono importanti posti di governo, ma anche perché nei 10 anni di rivolta, i Mau Mau uccisero più compatrioti che non coloni bianchi.
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