H5N1: L'influenza dei polli tra rischi reali, soluzioni immaginarie e buoni esempi dal terzo mondo
di Ennio - 28/10/2005
Fonte: Umanità Nova
Il temibile virus dell'influenza aviaria (H5N1) che ha gia mietuto alcune decine di vittime tra gli uomini: 51 morti su 88 infettati [1] si sta propagando e i nostri mass media danno un grande risalto ed una grande quantità di informazioni su questo virus e malattia.
Tale attenzione è giustificata dalla storia clinica di altre epidemie influenzali che hanno afflitto l'umanità in tempi recenti in particolare: quelle del 1918, 1953, 1968.
Oramai si è certi che ci sarà una pandemia molto pericolosa ma non si sa quando. Tutto dipende dal virus e la sua capacità di acquisire geni che gli consentano di trasmettersi tra umani senza bisogno di specie intermedie.
Il 5 ottobre 2005 la BBC rendeva pubblici due studi apparsi su Nature e Science (le più prestigiose riviste scientifiche esistenti) dove è stato possibile ricostruire il virus che provocò la pandemia del 1918 conosciuta con il nome di "Spagnola" e che provoco milioni di morti. Utilizzando pezzetti di organi prelevati dai cadaveri dei deceduti nel 1918 ottenuti da fosse comuni in Islanda è stato possibile ricostruire il virus di quella influenza cosi nefasta: il virus ottenuto ha somiglianze impressionanti a H5N1 ed è sicuramente un virus dell'influenza aviaria [2].
Quindi le informazioni che vengono diffuse dai media sono reputate dagli addetti ai lavori come poco oggettive perché sottovalutano il rischio reale della possibile pandemia [3] inoltre non aiutano la popolazione ad acquisire i comportamenti utili alla sanità pubblica ed a prepararsi a fronteggiare la malattia.
Quali sono le linee di difesa che si stanno approntando?
Che cosa offrono i governi.
- L'unione europea e il WTO hanno dato indicazione di accumulare grossi quantitativi di farmaci anti virali nel caso specifico l'oseltamivir (Tamiflu) unico farmaco utile contro l'influenza aviaria. Tuttavia è di questi giorni la notizia che in Vietnam l'H5N1 abbia cambiato una parte del suo corredo di geni sviluppando resistenza al farmaco. Tuttavia nell'articolo lo scienziato indicava anche che questo cambiamento si accompagnava ad una perdita di aggressività e patogenicità della variante di H5N1 che sta evolvendo. Ovviamente i mass media hanno omesso l'ultima parte della notizia. Inoltre i paesi del SUD-EST asiatico hanno chiesto alla Hoffman-La Roche di rinunciare al brevetto in modo da poter avviare la produzione anche in quelle regioni nelle quali è gia presente l'epidemia: ovviamente la multinazionale ha rifiutato.
- La macellazione degli allevamenti infetti. Anche in questo caso gli effetti collaterali come la disseminazione di sangue e feci degli animali aumenta la propagazione della malattia (vedi ref 1)
- Il vaccino. Da tutti viene indicata la terapia vaccinale come l'unica arma in grado di risolvere il problema. Uno dei pochi centri di produzione di vaccini in Italia (ancora funzionanti) è la multinazionale Chiron. Il direttore scientifico a gennaio del 2005 ha dichiarato che sono a disposizione vaccini contro i virus influenzali H5N3, H7N2 e una variante di quello H5N3 potenziato con un adiuvante MF59. Aldilà della propaganda è chiaro che nessuno di questi è realmente specifico e quindi in grado di curare un eventuale pandemia da H5N1 (ANSA 31012005). Inoltre la preparazione di un nuovo vaccino prevede la sperimentazione in vitro, in vivo e nell'uomo, cose che non possono essere risolte alla svelta soprattutto perché la politica ha costantemente sacrificato il comparto scientifico di ricerca per le missioni di guerra, la lotta contro l'immigrazione e per la sicurezza. E così quello che poteva essere agevolmente previsto e controllato diventa un incubo letale.
Esistono, tuttavia, alcune armi vincenti che gli stessi paesi colpiti stanno utilizzando con buoni risultati [4]
Ad Hong Kong nel 1997 dopo la prima vittima oltre all'eliminazione di tutto il pollame infetto vennero decise misure che regolavano lo spostamento dello stesso e le norme veterinarie che regolano la materia, inoltre fu introdotto un compenso economico per gli agricoltori che denunciavano i casi di influenza aviaria nei loro allevamenti con conseguente abbattimento degli animali.
Vaccinazione di tutti gli animali con vaccini direttamente ottenuti da H5N1 inattivati. Introduzione di polli sentinella non vaccinati negli allevamenti.
Divieto di allevamento di oche, quaglie e anatre animali da dove ha preso origine H5N1. Introduzione di 2 giorni di pulizie alla settimana negli allevamenti.
Forse non tutte queste misure possono essere corrette dal punto di vista biologico ed infettivologico, I costi sono alti ma il risultato é stato buono, l'epidemia ad Hong Kong e stata fermata.
Una migliore cooperazione tra i diversi organismi mondiali coinvolti nella difesa contro l'epidemia: WHO, FAO, NU etc. Inoltre esistono problemi seri sull'ottenimento di campioni virali prelevati dalle persone infette dovuti a: orgoglio nazionale, embarghi dovuti ai trattati del WTO, copyright e proprietà intellettuale, ragioni di sicurezza biologica e leggi contro il terrorismo, mancanza di strutture attrezzate per questo tipo di ricerche. Inoltre I paesi più colpiti sono in larga parte sprovvisti di laboratory BSL3 (biosafety level 3) abilitati alla manipolazione di queste specie virali. La Fao ha finanziato la creazione di BSL3 da inviare nei paesi colpiti, solo pochi sono stati realizzati ma ora i soldi sono finiti e tutto si è fermato. Inutile dire che senza dei campioni di virus H5N1 ottenuti da pazienti infetti la possibilità di ottenere un vaccino specifico ed efficace è nulla.
In Vietnam nel dicembre 2004 41 persone sono state infettate da H5N1, 16 sono morte, ma nessuno si è infettato in Thailandia, eppure il focus dell'infezione è in queste due nazioni, perché tanta differenza?
La Thailandia ha utilizzato misure preventive simili a quelle utilizzate da Hong Kong mentre il Vietnam no.
Inoltre in Cina già dal 2004 tutti gli allevamenti di polli vengono trattati con campagne di vaccinazioni contro H5N1 e finora non ha riportato nessuna insorgenza di infezioni nei suoi allevamenti.
Insomma se sentite alla televisione che la nuova pandemia bussa alle porte con il suo carico di morte e che gli scienziati hanno gia prodotto stupefacenti rimedi diffidate. Alcune semplici domande andrebbero rivolte ai ministri competenti:
- Quale prevenzione si sta facendo per impedire l'infezione tra gli animali (igiene, vaccinazioni veterinarie, sanificazione degli ambienti, abolizione dell'allevamento industriale)
- Se si stanno organizzando campagne di sostegno per aiutare i paesi colpiti a debellare l'infezione alla sorgente.
- Se esistono nei laboratori italiani ceppi di H5N1 in fase di studio e se la finanziaria di Tremonti prevede fondi per tali studi
- Dove sono i finanziamenti per la ricerca e l'università in modo da avere un sistema di ricerca in grado di prevedere e fronteggiare su scala globale queste patologie.
- Come verrà distribuito e a quale prezzo il vaccino per l'uomo contro H5N1 (se verrà mai prodotto) a parte l'ovvia distribuzione ai soliti noti: politici, apparati della sicurezza dello stato, curia etc
Note
[1] Vedi precedente articolo dello stesso autore: Mucca pazza, polli assassini. La fattoria degli animali negli anni della dittatura del mercato UN n 6 2004.
[2] Special Report: Nature Published online: 5 October 2005; doi: 10.1038/437794a The 1918 flu virus is resurrected.
[3] Nature 25 May 2005; doi: 10.1038/435415a Controlling avian flu at the source Robert Webster & Diane Hulse.
[4] Science, Vol 308, Issue 5726, 1234-1235, 27 May 2005 News of the Week INFECTIOUS DISEASES: Genetic Analyses Suggest Bird Flu Virus Is Evolving Dennis Normile.