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La vera storia del club Bilderberg

di Olghina di Robilant - 31/10/2006

 
 

I “soci” del Bilderberg descritti come adepti di una setta da “Codice da Vinci”. Potenti in grado di cambiare il corso della storia o solo un’associazione di ricchi influenti?

Quello che ci rivela il segreto più segreto del mondo si chiama Daniel Estulin ed è il nipotino di un vecchio colonnello del KGB, ma è soprattutto un giornalista specializzato in vari tipi di indagini ed inchieste. L’ultima lunghissima sua fatica sta incendiando la stampa francese e non solo. Riguarda il nome di “Bilderberg” che sarebbe un’associazione segreta di potentissimi nel mondo intero.

Non una lobby, non una loggia massonica ma un vero e proprio Club ideato nel 1954 in un palazzo olandese a Oosterbeckl dal principe Bernardo d’Olanda, padre dell’attuale regina Beatrice, e da David Rockefeller; un’associazione formata da eminenze grigie, politici, imprenditori, teste coronate e potentissimi di tutto il mondo i cui nomi includono Juan Carlos di Spagna e sua moglie la regina Sofia, Filippo del Belgio, Carlo d’Inghilterra, George Soros, Henry Kissinger, Gianni Agnelli, Niarchos, i Rothschild e tutti i più noti personaggi dell’ultimo mezzo secolo. In breve, un concentrato di potere che pare si sia mosso in tutte le direzioni scegliendo e favorendo addirittura l’elezione di Capi di Stato, Bill Clinton pare, stabilendo l’utilità di armamenti e guerre, facendo rotolare molte teste ed eleggendone altre, sostenendo i conflitti in Irak e Afghanistan, sostenendo gigantesche operazioni imprenditoriali con le loro “Advising Committee” o “ Steering Committee” ed altri tantissimi comitati per ogni diversa causa.

Incredibile? Molti negano, molti accusano, il giornalista a sua volta si difende con tanti (troppi) dettagli che offrono credibilità. Per esempio ci dice che nel Maggio del 2003 i partecipanti al Club segreto si incontrarono al Palazzo Trianon di Versailles, nel 2004 al Grand Hotel delle isole Borromee a Stresa, nel marzo del 2005 al Dorino Sofitel Seehotel a Rottaci-Egern vicino a Monaco e nel Giugno di quest’anno all’Hotel Brookstreet di Ottawa in Canada.

Dice che le riunioni durano 4 giorni, sempre da un Giovedì mattina alla Domenica pomeriggio, e che in tali occasioni gli alberghi prescelti si svuotano della normale clientela per offrire la massima segretezza. Pare che, attualmente, sia il visconte belga Etienne Davignon, anziano Commissario europeo, quello che dirige le destinazioni dei gruppi. Si fanno chiamare i “Bilderbergers” e le loro affiliazioni includono membri specializzati per diverse voci. Lo “Steering Committee” (comitato direzionale o guida/governo dello sterzo…insomma i timonieri) ad esempio sarebbe costituito da 35 personaggi famosi e potenti sia europei che americani.

Troppi i particolari da elencare. Pare che i tanti soci si ritengano pionieri della costruzione europea e di grandi scelte a livello mondiale, e che non accettano di essere criticati o giudicati come setta occulta. Ma lo sono, almeno fino ad ora, e non certo in odore di santità volendo dar credito al giornalista indagatore. Curiosamente a pubblicare il libro dell’inchiesta di Daniel Estulin sono editori spagnoli. I titoli dei due libri/inchiesta sono: “Los secretos del Club Bilderberger” edizioni Planeta, e “La verdadera historia del Club Bilderberg”. Dico ‘curiosamente’ perché tra i membri del Club indicati con reiterazioni figurano proprio i sovrani di Spagna. Ancora una dimostrazione della democrazia spagnola che si eleva al disopra delle istituzioni e poteri e differenza di altri Stati europei. Non si possono cercare i ‘bilderbergers’ sui siti Internet, perché i soci non sono ingenui e non vorrebbero certamente essere pubblicizzati. Forse oggi però si possono trovare molti commenti, articoli e Blog sull’argomento.

Di certo i potenti complottano, come hanno sempre fatto, a livello mondiale ma quello che si ottiene dalle pagine dei due libri citati è un mondo che ci porta diritti a Dan Brown e il suo “Codice da Vinci”. Una trama pazzesca, ed una storia, quella dei grandi settari di Estulin, che fa sembrare infantile l’invenzione dello scrittore americano. Basterebbe quel nome da loro scelto, Bilderberg, che significa in tedesco: la “montagna delle immagini”; come a voler sottolineare l’importanza odierna dell’immagine e quanto si può fare, influenzare, agire, trasformare, condizionare e schiacciare usando l’immagine.

C’è da supporre che tra gli strumenti più adoperati vi sia l’editoria, le televisioni, Internet e tutti i grandi mezzi della tecnologia comunicativa. Sennò perché parlare di ‘immagine’? Cospirazioni? Complotti? Dice Pierre André Tagueff, storico e autore di libri sui complotti mondiali: “I Bilderberg” non vedono con dispiacere il fatto che si attribuisca loro un potere invisibile. E’ lusinghiero per loro. Secondo me si tratta più semplicemente di un’associazione tra donne e uomini ricchi e potenti. Il che però non esclude la possibilità di un gioco perverso, con altre società segrete, dando loro il potere di “mossieri”.

Che fare? Che io sappia non c’è mai stato un processo intentato contro i protagonisti e autori di tale settarismo. Del resto oggi è anche una moda dilagante quella dell’esoterismo, del complottismo e il voler decriptare il mondo che ci circonda. Ecco il successo di “X Files” e il “Codice da Vinci” oltre a centinaia di cospirazionisti su Internet. E’ come dire: “ meglio un demonio che dia un senso a tutto piuttosto che niente” . Deduzione desolante quella di Tagueff , che però non giustifica la possibilità di un gioco reale tra realissimi personaggi potenti, ovviamente sempre a danno degli impotenti.

Olghina di Robilant per Dagospia
Fonte: http://www.noreporter.org/
30.10.06

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