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Omaggio a Ezra Pound, il Poeta del Novecento (I parte)

di Antonio Pantano - 03/11/2006

 

Ezra Weston Loomis Pound (30 ottobre 1885 - 1 novembre 1972), poeta, musicista e critico (rivelatore, con Olga Rudge, della maggior quantità di opere di Antonio Vivaldi). Insieme a Thomas Stearns Eliot, fu una delle figure di spicco del modernismo e della poesia di inizio ventesimo secolo. Costituì la forza trainante di molti movimenti modernisti, principalmente dell’imagismo e del vorticismo. Poliedrico, indagatore in ogni direzione dello scibile umano, sinologo, critico letterario, promotore di artisti e movimenti d’avanguardia, storico, scrutatore e “rivoluzionario” dell’economia e della finanza (con riscontri, dagli anni ‘90 del XX sec. in studi universitari sopratutto italiani).
Il critico Hugh Kenner così disse del suo incontro con Pound: «Compresi subito di trovarmi davanti al centro del modernismo».

Primi anni e i contemporanei
Nacque il 30 ottobre 1885 a Hailey, Idaho, ove il padre era occasionalmente giudice fondiario. Iniziati gli studi, si prefisse, da adolescente, di essere poeta. Nel 1898, con una zia, visitò l’Europa. Studiò alla “Cheltenham High School”, all’università di Pennsylvania e al Hamilton College di Clinton, vicino New York, ove conobbe e frequentò Williams Carlos Williams ed H.D. (Hilda Doolittle), che fu suo primo amore. Visitò altre due volte l’Europa. Nel 1907, insegnante di letteratura spagnola e francese al Wabash College (Indiana), fu costretto alle dimissioni per “contegno troppo disinvolto”. Nel 1908, 80 dollari in tasca, approdò la quarta volta in Europa, stabilendosi prima a Venezia, ove pubblicò “A lume spento”, opera prima di composizioni poetiche. A fine anno, via Parigi, si stabilì a Londra, ove resterà 12 anni.

Londra e gli approdi a grandi livelli
Eclettico per indole, curioso in ogni direzione, pubblicò molto durante la permanenza londinese, non trascurando indagini filologiche nella letteratura anglosassone e, soprattutto, romanza. Nel 1909 conobbe William Butler Yeats, la di questi amica Olivia Shakespear e, mediante loro, irromperà nei circoli culturali incontrando Ford Madox Ford, Wyndham Lewis, Thomas Hardy, Henry James. I riferimenti d’ordine poetico furono rapide tappe della sua creazione, che subirà notevole scossa dal riordino dell’archivio del defunto sinologo Ernest Fenollosa, utili per apprendere, autodidatta, gli ideogrammi cinesi ed applicarsi alla morale confuciana. Iniziò il lungo sodalizio con James Joyce, che avrà corpo nell’incontro a Sirmione (1920). Si applicò con acuta attenzione ai fenomeni economici e alla loro storia; intraprese la sua maggiore, ciclopica, opera “I Cantos”. Nel contempo, lo scultore d’avanguardia Henry Gaudier-Brezska (immortalato nel film di Ken Russel “Savage Messiah”, anni ‘60) modellò la famosa “Testa ieratica”, oggi visitabile presso la Fondazione Cini all’isola di San Giorgio a Venezia e nel castello di Brunnenburg (di proprietà dei principi de Rachewiltz) nel comune di Tirolo, a monte di Merano (ove sono due copie). Nel 1914 varò l’Imagismo ed il Vorticismo (espressione britannica del Futurismo di F.T.Marinetti). Il modernismo inglese filtrò attraverso l’attivismo e l’invenzione poetica e civile di Marinetti, agitato da Pound, fautore della centralità dell’individuo rispetto ai limiti e canoni dominanti. Nel 1914 sposò Dorothy Shakespear, artista sensibile, figlia di Olivia. Anno d’inizio della Grande Guerra, nella quale, volontari, cadranno anche T.E.Hulme ed Henry Gaudier-Brzeska, cui Pound dedicherà l’omonimo “H. G.-B. : A memoir”. Pubblicò anche opere di filologìa cinese e teatro giapponese, oltre suoi poemi, collaborando anche a riviste nella qualità di critico musicale, occasione per l’incontro con la violinista Olga Rudge.

Parigi. La “festa mobile”, e la scelta italiana
Nel 1920 abbandonò la borghesissima oligarchica conservatrice Londra per Parigi, pulsante scena per avanguardie culturali ed avanguardisti. Frequentò, così, Brancusi, Picabia, Braque, Hemingway (che testimonierà “Io gl’insegnai a tirare di pugilato e Pound a me ciò che si doveva e non si doveva scrivere”, immortalando quel tempo in “Festa Mobile”), Picasso, Cocteau, Tristan Tzara, Satie. Introdusse James Joyce a Sylvia Beach, proprietaria della famosa libreria Shakespear & Co., che diverrà editrice di “Ulysses”, dedicato ad Ezra Pound “in senso di gratitudine” nel 1922. Colà ridusse alla metà il manoscritto - 800 versi - di “The waste land” di T.S.Eliot, che lo eleggerà Miglior Fabbro . Organizzò, riuscendovi, l’abbandono dall’impiego bancario di Eliot, per permettergli di svolgere totalmente, senza problemi di sopravvivenza,l’attività di Poeta. Sotto la guida di Olga Rudge e George Antheil “the bad boy of music”, apprese la scrittura musicale e compose la prima opera Le Testament, da F.Villon, e molti brani per violino solista. Per un lungo viaggio insieme con amici artisti ed Olga Rudge - 1924 - tornò in Italia, stabilendosi poi con la moglie a Rapallo, centro di soggiorno e cultura di calibro internazionale, “ove si fermano gli espressi per Parigi”. L’Italia era assai differente dal “paese ove tutto si poteva noleggiare, anche i ministri del governo”, e Rapallo fu apertissima alle innumerevoli iniziative promosse da Pound soprattutto in campo musicale, con i famosi “concerti estivi ed invernali”.
Ma, luglio 1926, nella Salle Pleyel di Parigi, presenti Cocteau, Satie, Eliot, Hemingway, Joyce ed altri, eseguì la prima de “Le Testament”, avendo esecutori Olga Rudge, George Antheil e sé stesso. Il governo fascista diede all’Italia ruolo di rilievo mondiale, con profonde rapide riforme interne, pareggio del bilancio statale in un anno, apprezzamento soprattutto di Usa, Gran Bretagna, URSS, soluzione del gigantesco debito per l’apporto nella Grande Guerra degli USA, impulso vigoroso alla scuola, all’educazione nazionale, all’urbanistica (creazione di oltre 100 città nuove), alle arti, alla stampa (vendite dei quotidiani identiche a 70 anni dopo), imposizione dell’industria aeronautica con moltissimi primati mondiali e leggendarie trasvolate oceaniche, redenzione di terre malsane con bonifiche in Italia e nelle colonie d’oltremare. Interventi rilevati da Pound, nell’ottica delle basi economiche e monetarie che animeranno i “Cantos”.

Il ventennio italiano
Da Olga Rudge - luglio 1925 - ebbe la figlia Mary. L’anno dopo la moglie Dorothy, in Gran Bretagna, mise al mondo Omar. Gli anziani genitori lo raggiunsero a Rapallo dagli USA. Stabilito con la moglie in un minuscolo appartamento attico nel centro di Rapallo - mèta di amici (Yeats, premio Nobel 1924, vivrà accanto a lui per due anni), studiosi, studenti (si costituì il mito della “Ezuniversity”) - fu attivo in musica, in iniziative anche locali (redazione della pagina culturale de “Il Mare” di Rapallo), e progredì nella stesura dei Cantos (al maggio 1945, fine della guerra, saranno 73) e delle indagini d’ordine economico. Promosse i famosi “Concerti di Rapallo”, animati anche dalle esecuzioni di Olga Rudge, accasatasi sulla collina dell’adiacente Zoagli. Concretò la “Vivaldi Renaissance”: 400 composizioni del Prete Rosso riesumate, trascritte, catalogate e fatte eseguire da Olga anche all’Accademia Musicale Chigiana di Siena, ove la violinista era Segretaria-Direttrice. Pubblicò negli Usa ed in Gran Bretagna “Guide to Kulchur”, e nel mondo innumerevoli articoli di varia natura, soprattutto economico-finanziaria. Consolidò amicizia con Marinetti e molti intellettuali italiani (Cornelio Di Marzio, Malaparte, Giorgio Levi, Aldo Camerino, Manlio Torquato Dazzi, Linati,ecc.). Come i più importanti uomini del tempo (Gandhi, Eden, Churchill, Hitler, Laval, Chamberlein, tra i politici), il 30 gennaio 1933 visitò Mussolini a Palazzo Chigi, proponendogli di non far pagare le tasse ai cittadini sopperendo con imposizione fiscale sul denaro creato ed emesso dalla banca centrale. Concetto MAI afferrato ancor oggi da critici letterari ed economisti, che condusse costoro a fraintendere la reazione del Duce, posta ad introduzione da Pound del Canto 41°. L’apologìa ed interesse di Pound per Mussolini ed il Fascismo non fu superiore a quella di moltissimi uomini importanti del tempo, ed inferiore alla totalità degli intellettuali italiani e di coloro che, caduto il Regime, si trovarono poi al potere. Nelle ferme prese di posizione poundiane contro le guerre volute dagli usurai ed i signori del denaro (frutto dello studio dell’origine della Bank of England e della stima per gli “eretici dell’economia”) fu, da malinformati ed in malafede, imbastita la taccia di radicale antisemitismo, accostata alla non solitaria (Charles Lindberg, Joseph Kennedy, padre di J.F.K.) posizione avversa a Roosevelt, per le non mantenute promesse sociali e per la seconda guerra mondiale in corso, garantita come estranea agli USA. Nella primavera 1939, a proprie spese, tornò in Patria per tentar di convincere il presidente Roosevelt a non fomentare e scatenare l’aleggiante conflitto, necessario a corollario della ripresa produttiva ed economica americana, dopo la depressione del 1929. Nel 1942, interrotti i discorsi, in lingua inglese, alla radio italiana,contro usurai e guerre, le autorità consolari statunitensi in Italia non gli concessero di rimpatriare con le famiglie, propria e paterna. Durante la R.S.I. (ottobre 1943-aprile 1945) pubblicò scritti di etica, economia, moneta, morale anche su giornali, e compose gli unici due Cantos Italiani: 72°, dedicato alla morte di F.T.Marinetti, e 73°, dedicato a Guido Cavalcanti (sul quale aveva approntato la seconda opera musicale, eseguita postuma a San Francisco dal Maestro Robert Hughes nel 1983) ed alla “Eroina di Rimini”, giovane donna italiana che fece olocausto della vita per la Patria, conducendo in campo minato un drappello di militari Alleati intenti alla conquista di Rimini, completamente distrutta, anche nell’amato (da Pound) Tempio Malatestiano. Consegnato da due opportunisti italiani (miraggio di taglia) ai militari USA il 3 maggio 1945, dopo un mese di incertezze, fu recluso nel campo di sterminio DTC di Metàto, presso Pisa, ove per 25 giorni riuscì a sopravvivere in gabbia per condannati a morte, esposto alle intemperie, ed alimentato come una bestia. Crollato fisicamente, accudito in infermeria, per oltre 4 mesi fu scrivano per i compagni americani di reclusione. Concessogli il testo degli “Analetti Confuciani”, che aveva in mano al momento della cattura in casa, si applicò alla traduzione dal cinese, a memoria, ed alla formulazione dei Pisan Cantos (dal 74° al 84°). A fine novembre, con un estenuante viaggio in aereo su mezza Europa, Atlantico Centrale, Caraibi, fu trasferito a Washington, ove l’istruttoria di un procedimento giudiziario - sotto il pretesto indimostrato di “tradimento della patria” - lo obbligò ad un anno di isolamento tra pazzi furiosi in manicomio criminale, e ad altri 12 anni di reclusione manicomiale, senza mai regolare processo e sentenza.

Al St. Elisabeth Hospital di Washington
A sua insaputa, in singolare coincidenza con l’arresto di Mussolini, 25 luglio 1943, fu formulata a Washington accusa di tradimento a carico di Pound, col pretesto dei discorsi alla radio italiana. Finito nelle mani delle forze armate del suo paese, Pound fu costretto a 13 anni di reclusione rieducativa in manicomio criminale, senza processo formale e sentenza di condanna. Certamente non caso isolato per poeti e pensatori. In Norvegia Knut Hamsun e L.F.Celine in Danimarca subirono identica sorte. In Italia fu assassinato Giovanni Gentile e in Francia fucilato Robert Brasillach. Nell’URSS la situazione fu più radicale, per “purghe” precedenti di decenni la seconda guerra mondiale. Tutti per le loro opinioni. Pound ebbe condotta lineare : criticò fermamente il governo di Roosevelt, cui addebitava la connivenza con i produttori di acciaio e fabbricanti d’armi, per risollevare gli USA dalla depressione monetaria del 1929, e cui rinfacciò (anche Prezzolini, residente a New York, espresse identico indirizzo) il tradimento della piattaforma elettorale del 1940 (“non una goccia di sangue americano verrà versata nella guerra in corso in Europa”). In realtà, la dura opposizione allo strapotere bancario, gestito da individui senza patria, fu costo addebitato a Pound da quel sistema [“le guerre le vogliono gli usurai”], che, nel frattempo, ferveva anche nel progetto di arma atomica da usare nel corso del conflitto (progetto Manhattan). Giuridicamente, oggi si accerta che Pound fu recluso per differenti motivi da quelli addebitatigli dalla faziosità superficiale di chi, a vittoria concretata, sposò la causa dei vincitori. Tra questi, l’equivoco che, alla stregua di F.T.Marinetti e di Carlo Alberto Biggini (ministro dell’Educazione Nazionale nella RSI) Pound possedesse documenti mussoliniani, che, per il ruolo marginale avuto nelle cose italiane, mai avrebbe potuto custodire. L’antisemitismo è ancora arma facile di chi nulla studiò dell’opera di Pound, e, nel calderone dei luoghi comuni, attinge in tal direzione, confondendo ad arte la lotta poundiana contro le oligarchie di usurai e prevaricatori (protestanti, cattolici, islamici, buddisti, ebrei, ecc.), con le etnie più adiacenti a tali nemici dell’umanità. Gli “economisti ortodossi” ignorano l’opera ed il pensiero di Pound, e, pappagalli, ripetono anatemi ridicoli e risibili. Ma l’insistenza perdura, solo per assecondare, nella realtà, i monopolisti del denaro oltre ogni morale. Nel 1948, recluso in manicomio, i “Pisan Cantos” (sezione concepita e redatta nell’inferno di Metàto, a Pisa)ricevettero il Premio Bollingen della Library of Congress USA. La sezione pisana dei Cantos è vetta e paradigma della poesia moderna, in sintonia con le tecniche letterarie di Celine e di Joyce. Rotto il ghiaccio, Pound poté ricevere, nella reclusione, visita di artisti, studiosi, seguaci, amici: Eliot, Cummings, Williams, Marianne Moore, e tra i giovani: Robert Lowell, James Laughlin (che, con “New Directions”, fu suo editore), Sheri Martinelli, e molti altri. Mai s’interruppe la stesura dei Cantos, cui s’affiancò intensa opera di traduzioni. Va ricordato che, nel 1948, appena eletto al Parlamento italiano, lo scrittore Dino Del Bo presentò al governo una interrogazione sulla prigionìa negli USA di Pound, e fu apostrofato da Giancarlo Pajetta, ignorante qualità e valore del Grande. Una campagna in favore di Pound fu attivata dalla Radio Vaticana da un commentatore portoghese, raccolta nel mondo da molti uomini di cultura di animo libero. L’amministrazione Eisenhower fu costretta a render libertà al Poeta il 18 aprile 1958, ma, con perfidia burocratica, lo privò dei diritti civili, affidandolo in custodia e tutela, a 73 anni, alla moglie. In luglio poté abbandonare gli USA per l’Italia, commentando: “In quale altro luogo si sarebbe potuto vivere in America, se non in manicomio?” Sbarcò a Napoli, non immaginando che gli italiani si erano adeguati, opportunisticamente, a convenienze nuove.

L’Italia: Brunnenburg, Roma, Zoagli, Venezia
A Brunnenburg, nel comune di Tirolo, a monte di Merano, abitava l’egittologo Boris de Rachewiltz che aveva sposato Mary, figli di Pound ed Olga Rudge. Fu naturale alloggio per il Poeta, ma costretto, dalla privazione dei diritti civili, a viverci con la moglie, Dorothy Shakespear, che con Mary non aveva relazione. Perfidia strumentale della burocrazia. I Cantos si svilupparono nuovamente, nell’ultima più profonda e significativa parte, che mai si distaccò dalla linea di partenza: la “difficoltà del bello”, alla ricerca d’un Paradiso in terra negato da “destroyers”, “distruttori”, non uomini. Visse tra Brunnenburg, Roma, Zoagli, Rapallo e Venezia, attorniato dagli affetti familiari, riapparsi anche per mezzo di Olga Rudge, che lo sostenne in momenti di difficoltà fisiche. Non ebbe rapporti con l’ufficialità e la politica italiana. L’incontro con Junio Valerio Borghese, leggendario sommergibilista affondatore in guerra, lo disilluse definitivamente circa un riscatto italiano dalla rassegnazione post bellica. Visse brevemente a Roma con Ugo Dadone, “il Lawrence italiano”, e l’unico uomo politico che lo avvicinò fu Pino Romualdi, intellettuale e parlamentare. Nel 1964, Giancarlo Menotti valorizzò il Festival dei Due Mondi di Spoleto rappresentando l’opera musicale “Le Testament” di Pound, e nel 1965 lo pose al centro del Festival Internazionale dei Poeti, ossequiato da Nobel e dominanti delle letteratura di tutto il mondo. Nell’occasione, Pier Paolo Pasolini si accostò a Pound rimanendo affascinato. Il friulano ribaltò il pregiudizio avverso del 1953, quando fustigò l’uscita italiana dei “Pisan Cantos”. Olga Rudge lo assistette radicalmente nell’ultimo decennio di vita. Nel 1969 fu invitato negli USA trionfalmente, per raccogliere onori e privilegi prima negatigli. Nel 1970 Pasolini realizzò un memorabile documentario-intervista a Pound per RAI-tv, col quale indicò la propria tardiva riconoscenza. In Italia il fascino di Pound non proruppe, condizionato dai pregiudizi di fazione partitica, ma molto si sviluppò, nel campo degli studi della sua gigantesca opera. Morì a Venezia il 1° novembre 1972. Riposa nel locale cimitero all’isola di San Michele, con accanto Olga Rudge, sopravvissutagli 26 anni. “Night Lithany” non ebbe più grande riconoscimento. Il cimitero è mèta frequente di visitatori da ogni parte del mondo.