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Halloween-Samhain, inizia l’anno celtico

di Alberto Lombardo - 03/11/2006



Alexei Kondratiev, Il tempo dei celti. Miti e riti: una guida alla spiritualità celtica Negli ultimi anni sta avendo sempre maggiore diffusione, anche qui da noi, la festa di Halloween. Come è noto si tratta del rientro in terra europea di un’antica festività celtica, importata e rielaborata in alcuni suoi aspetti negli States dagli immigrati irlandesi, gallesi e scozzesi. Oggi anche nei paesi celtici d’Europa la festa di Halloween sta sovrapponendosi ai caratteri originari della festa dei morti, secondo un modello seguito anche da altre manifestazioni culturali, come per esempio la musica tradizionale. Non sempre, comunque, queste variazioni stravolgono i caratteri originari. Talvolta le feste tradizionali mutano sino a divenire qualcosa di assolutamente alieno rispetto al loro spirito originario; in altri casi, invece, attraverso modifiche non sostanziali si conservano i caratteri più importanti, che risultano persino fortificati. Ed è probabilmente proprio questo il caso di Halloween.

Venceslas Kruta, La grande storia dei celti. La nascita, l'affermazione e la decadenza Gli antichi Celti celebravano intorno al primo di novembre, per una durata di alcuni giorni, la festa di Samhain, che coincideva con il capodanno secondo il loro sistema di computo lunisolare del tempo. A Samhain infatti si aprono le porte dell’aldilà e ogni incontro diviene possibile: entità magiche e fatate, esseri mostruosi e demoniaci, morti e vivi, tutto è presente. Per propiziare una simile unione (secondo la leggenda irlandese, la presenza alla festa era obbligatoria per tutti i membri del popolo, pena essere ritrovati morti il giorno successivo) si adoperavano appositi strumenti: la carne di maiale, che dona l’immortalità, la birra, l’idromele. I druidi avevano il diritto di accendere il primo fuoco della festa (un’antica tradizione che in Irlanda fu interrotta, secondo quanto narra la leggenda, da San Patrizio in persona). Nelle antiche vicende mitologiche, tramandateci dal monachesimo irlandese, la maggior parte degli eventi straordinari avvengono proprio a Samhain, e sono possibili le divinazioni del futuro. D’altronde l’antica festa celtica ha trasmesso buona parte delle sue caratteristiche alle celebrazioni cristiane di Ognissanti e di Tutti i Morti: corrispondono all’incontro con l’altro mondo, rispettivamente quello degli “spiriti” e quello delle “anime”.

Racconti di fate e tradizioni irlandesi Ancor oggi in Irlanda e Scozia rimangono residui antichissimi della festa di Samhain. Per esempio, si proteggono con semplici riti i bambini dal pericolo di essere rapiti dalle fate e si raccomanda loro di non mangiare i frutti selvatici, perché in quella notte gli spiriti vi urinano o sputano sopra; si compiono pratiche divinatorie per predire il tempo atmosferico, le prossime morti o i futuri matrimoni; e si praticano anche diversi curiosi “giochi divinatori”, per esempio tramite il bairín breac (una cesto della frutta dal quale si estraggono oggetti allusivi al futuro). Soprattutto si accendono fuochi, e non soltanto con candele poste dentro zucche e zucchini scavati in forme temibili. Ancora in anni recenti, la notte di Samhain vede impegnata in modo massiccio la Gardai di Dublino a spegnere fuochi lasciati espandere inavvertitamente da persone d’ogni età.