Freud, la psicanalisi, la cabala ed il B’nai B’rith
di Centro Librario Sodalitium - 07/11/2006
Tratto dal libro “Misteri e segreti del B’nai B’rith” - Centro Librario Sodalitium
Un discorso del Fratello Freud
“Venerabile Gran Presidente, distinti Presidenti, cari Fratelli. grazie per gli onori che mi avete tributato oggi! Voi sapete perché non posso rispondere a viva voce. Voi avete inteso uno dei miei amici e discepoli parlare dei miei lavori scientifici, ma il giudizio è difficile e forse per molto tempo ancora non formulabile con certezza assoluta. Permettetemi un'aggiunta al discorso di quel Fratello, che è anche mio amico e un medico attento (Dottor Hitschmann). Vorrei comunicarvi brevemente come sono divenuto un Fratello del B'nai B'rith e cosa ho cercato in voi. E’ avvenuto negli anni successivi al 1895, quando due forti sentimenti si combinarono in me per determinare lo stesso effetto. Da una parte avevo acquisito le prime scoperte sulla profondità della vita sensuale dell'uomo ed avevo visto numerosi elementi che potevano essere deludenti, che potevano addirittura spaventare molti al primo approccio. D'altra parte, la pubblicazione delle mie spiacevoli ricerche ebbe come effetto la perdita della maggior parte delle mie relazioni personali; mi sentivo messo al bando, evitato da tutti. In questa solitudine si svegliò in me il desiderio di frequentare una cerchia di uomini scelti e d'intelligenza superiore, che mi potessero accogliere amichevolmente, a dispetto della mia temerarietà. La vostra associazione mi è stata presentata come quella nella quale si trovavano uomini siffatti.
Il fatto che voi foste ebrei non poteva che essermi gradito, dal momento che pure io lo sono, e il negarlo mi è sempre parso non solo indegno ma pure insensato. Devo ammettere che quello che mi legava al giudaismo non era la fede, dal momento che sono sempre stato un agnostico (sono cresciuto senza religione, anche se non senza rispetto delle ragioni etiche della natura umana). Quale che sia il mio orgoglio nazionale, mi sono sforzato di sopprimerlo considerandolo disastroso e parziale, reso inquieto e attento all'esempio di ciò che l'orgoglio nazionale ha portato ai paesi nei quali vivono gli ebrei.
Ma vi erano altre cose che rendevano irresistibile l'attrazione verso il giudaismo e gli ebrei: molte forze di sentimenti oscuri, tanto più potenti in quanto non riducibili a parole, come la limpida coscienza dell'identità interiore, della struttura spirituale simile. Inoltre mi convinsi ben presto che dovevo solo alla mia natura di ebreo le due qualità che mi erano diventate indispensabili nel corso della mia vita difficile. Essendo ebreo mi trovavo libero da molti di quel pregiudizi che limitano gli altri uomini nell'uso del proprio intelletto e, in quanto ebreo, mi trovavo pronto a passare all'opposizione e a rinunciare a un accordo con la "maggioranza silenziosa".
Così divenni uno dei vostri; partecipai ai vostri interessi umanitari e nazionali, mi feci degli amici tra di voi e in seguito convinsi i pochi amici che mi restavano (il Dr. Hitschmarm e il Dr. Rie) ad associarsi a voi. Non è che volessi conquistarvi ai miei insegnamenti, ma in un'epoca in cui in Europa nessuno mi ascoltava, voi mi accordaste una benevola attenzione. Voi foste il mio primo uditorio.
Dopo la mia adesione, durante i primi due terzi di tale periodo, fui assiduo alle vostre riunioni e ne trassi un incoraggiamento a frequentarvi. Oggi siete stati tanto amabili da non rimproverarmi di essere stato lontano durante l'ultimo terzo di questo tempo. Il lavoro mi ha sommerso, non riuscivo a prolungare la giornata per venire alla riunione; il corpo stesso, più tardi, rifiutò di ritardare i pasti. Alla fine vennero gli anni della malattia che ancora oggi mi impediscono di essere con voi.
Non so se sono un vero Figlio dell'Alleanza, nel senso che voi intendete. Ne ho quasi dubitato, nel mio caso erano troppe le resistenze. Ma vi posso assicurare che avete significato molto per me, che avete realizzato molto negli anni in cui vi ho frequentato. Ricevete dunque, per ieri come per oggi, il mio più caloroso grazie.
Vostro, Sigmund Freud".
Il B'nai B'rith, primo uditorio di Freud
Sigmund Freud era ammalato e, impossibilitato a muoversi, il discorso fu letto da suo fratello, Alexandre Freud, nel corso della festa data in suo onore dal B'nai B'rith in occasione del suo settantesimo compleanno. Il fondatore della psicanalisi era infatti membro della Loggia del B'nai B'rith di Vienna, suo elemento essenziale dunque, come vedremo, e tuttavia totalmente misconosciuto. Dai documenti che abbiamo potuto consultare, pare che il B'nai B'rith abbia ricevuto da Freud un apporto essenziale sia nella creazione del gruppo psicanalitico che nel suo sviluppo mondiale. Appena un anno dopo la fondazione della Loggia Vienna del B'nai B'rith di Vienna, Freud, che aveva allora quarantuno anni ed era professore della facoltà di neuropatologia, fu iniziato "nella comunità fraterna" il 23 settembre
Nato il 6 maggio
Nel 1895 cominciarono ad apparire i suoi primi studi e le prime pubblicazioni in collaborazione con il Dr. Josef Breuer. Nello stesso anno apparvero i suoi primi studi sull'isteria.
Freud fu cooptato dal Fratello Edmund Kolin, con il quale aveva avuto discussioni all'atto della creazione della Loggia Vienna. Il 7 dicembre 1897 pronunciò la sua prima allocuzione non, come avrebbe voluto la tradizione, sulle sue "impressioni d'iniziazione”, ma sull'interpretazione dei sogni, lavoro psicanalitico che sarebbe continuato in seguito. Edmund Kolin riporta: "Dal principio alla fine tutti furono presi da una particolare attenzione alle parole di Freud che ci spiegava i risultati dei suoi studi in quel momento, non solo in maniera elaborata, ma in modo che tutti potessero capire. Dal momento che Freud è un ebreo coscienzioso, si è messo, fin dal primo giorno, a completo servizio della loggia. (...) La sua parola piacevole, il suo modo di esporre con chiarezza anche i temi più difficili, la sua immensa cultura generale e - last but not least - il tema stesso della conferenza, gli valsero il consenso generale. Freud è, si può dire, un fanatico della verità. Egli si sforza di essere totalmente vero, verso se stesso e verso gli altri. à quindi naturale che una sua conferenza fosse sempre una festa per
Nel 1926 il B'nai B'rith si fece vanto dell'appartenenza di Freud all'ordine dopo che questi aveva ammesso la sua affiliazione in forma quasi pubblica: "Le dottrine psicologiche stabilite da Freud sono state proclamate per la prima volta davanti a un uditorio del B'nai B'rith". Oggi sappiamo che Freud ha appartenuto all'Ordine per quattro decenni e che per lunghi anni ha partecipato "in modo molto attivo alla vita delle logge". Nei primi dieci anni non perse praticamente mai una riunione, partecipando attivamente ai lavori e alle discussioni del Comitato della Loggia (la sua struttura direttiva). Per lunghi anni appartenne al Comitato degli interessi intellettuali della Loggia e ne fu anche presidente, così come al Comitato della Pace e al Comitato per le Ricerche. Ogni anno pronunciava almeno un discorso su di un soggetto specifico. In seguito alla sua malattia e divenuto nel frattempo mondialmente celebre, gli divenne più difficile rimanere altrettanto attivo come nei primi anni della sua adesione. Tuttavia, nel 1928, dopo undici anni d'assenza, Freud si presentò di nuovo alla tribuna della loggia. La sua conferenza, come testimoniano gli atti, verteva su La superstizione presso gli ebrei. Disgraziatamente il testo non è stato conservato, così pure come i precedenti. Si sa tuttavia che la maggior parte di essi fu "riciclata" negli ulteriori libri di Freud (4). Se ne conservano però i titoli. Essi vertono per esempio su La vita spirituale del bambino (1900), Fecondità di Zola (1900), Finalità e mezzi dell'Ordine del B'nai B'rith (1901), La situazione della donna nell'ambito della nostra vita di loggia (1902), Hammourabi (1904),
In seguito, il B'nai B'rith di Vienna non cesserà mai di sostenere l'opera del suo illustre membro come testimonia lo stesso Ordine: "Dopo che, alla fine della seconda guerra mondiale, nel 1945, la vita ebraica si riorganizzò a Vienna, il B'nai B'rith fu riattivato nel 1960 con
Nel 1925 Freud doveva inviare ugualmente un esemplare stampato a parte della sua autobiografia a Lord Balfour, in seguito al suo discorso in occasione dell'inaugurazione dell'Università di Gerusalemme. Da allora. sarà regolarmente in contatto con diverse organizzazioni sioniste come
La psicanalisi, ultima trasformazione della cabala ebraica?