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dato che è la mia specialità e che ho anche scritto un libro sull'uranio impoverito (http://www.clut.it/viewbook.php?id=79), mi sento in dovere di raccontarvi qualcosa sulla questione delle bombe ad uranio arricchito utilizzate dagli Israeliani in Libano. In breve, si sospetta chealcune loro bombe bunker-buster avessero le punte appesantite con uranio.
La notizia è apparsa su questo articolo dell'Independent, a cura del noto giornalista Robert Fisk: http://news.independent.co.uk/world/fisk/article1935945.ece
Fra i molti rapporti che girano su internet, quello da leggere, anche perchè è corto, è questo: http://www.llrc.org/du/subtopic/lebanrept.pdf E' l'unico che contenga dei dati sperimentali e non semplicemente delle supposizioni. Questo rapporto, a cura di Chris Busby e Dai Williams, riporta delle misurazioni effettuate su due campioni di suolo in crateri del sud del Libano.
In uno di questi campioni, il campione denominato LS6, sono state trovate tracce di uranio arricchito (nell'altro, LS7, la misura è normale). Come sono state individuate queste tracce? 1) La radioattività del campione è circa 182 Bq/kg, contro un valore normale tra 5 e 20 Bq/kg
2) Il rapporto fra i due isotopi dell'uranio (U238 / U235) non è - come nell'uranio naturale, pari a 142, ma inferiore (pari a 108), segno che vi è più U235 di quanto ce ne sia nell'uranio naturale, cioè che l'uranio è arricchito.
In particolare, il numero 142 deriva dal rapporto fra le abbondanze isotopiche naturali dell'Uranio (99.3% di U238 e 0.7% di U235) Se fate 99.3 / 0.7 ottenete appunto 142 Nell'uranio impoverito questo rapporto è molto più alto, pari a circa 450/500. Nell'uranio arricchito per scopi civili, il rapporto vale circa 60. Avere trovato un rapporto pari a 108 significa avere uranio debolmente arricchito, in particolare con il 99.1% di U238 e lo 0.9% circa di U235
Ci sono due punti deboli in tutta la questione, e cioè: 1) Le misurazioni effettuate sono troppo poche e sparse. Ci vogliono altre misure atte a confermare quel'unico risultato positivo 2) Pare non ci sia nessuna ragione al mondo per utilizzare uranio debomente arricchito in un proiettile bunker-buster. L'uranio arricchito ha le stesse proprietà fisiche dell'uranio (pesantezza, piroforicità) e costa molto di più.
A questa seconda domanda tentano anche di rispondere sia Busby e Williams che il Green Audit Report reperibile a questo sito: http://www.llrc.org/du/subtopic/lebanon.htm#lebanrept
Dicono in particolare che:
- Potrebbe trattarsi di uranio ancora debolmente arricchito derivante dal riprocessamento delle scorie nucleari. In un reattore all'uranio, dopo il funzionamento, si procede alla dissoluzione chimica del combustibile esaurito, estraendone il plutonio e l'uranio, e lasciando separati gli altri elementi radioattivi (transuranici e prodotti di fissione) che vengono poi vetrificati e vanno a formare le scorie. Potrebbe darsi che Israele pratichi il riprocessamento del combustibile allo scopo di ricuperare il plutonio, ma non sia più interessata all'uranio debolmente arricchito derivante dal processo, che verrebbe quindi messo a disposizione dei militari. Un'altra supposizione, secondo me priva di fondamento, è che l'uso di uranio arricchito venga fatto a bella posta per mascherare l'uso di uranio impoverito. Non mi sembra plausibile, casomai andrebbe usato uranio naturale.
Un'altra idea secondo me priva di fondamento è che la presenza di uranio arricchito denoti l'uso di micro-bombe a fissione. Ciò viene smentito dall'assenza, sul luogo dell'esplosione, dei prodotti di fissione che in questo caso dovrebbero essere presenti.
In conclusione, si tratta invece, secondo me, di bombe bunker-buster convenzionali appesantite con uranio debolmente arricchito, utilizzato in quanto disponibile come sottoprodotto del riprocessamento del combustibile nucleare. Questa supposizione, tuttavia, andrebbe surrogata da ulteriori misure, perchè una sola è davvero poco.
Questo è quanto si può dire finora, staremo a vedere se escono altri risultati.
Un caro saluto Prof. Dr. Massimo Zucchetti DENER - Politecnico di Torino email: massimo.zucchetti@polito.it
Fonte: ApritiSesamo@yahoogroups.com 7.11.06
ApritiSesamo! - fondata nell’ottobre 2002 e da allora diretta da Michelguglielmo Torri - mira a favorire un dibattito non superficiale sul Medio Oriente e sul mondo islamico. Il materiale distribuito è scelto esclusivamente per la capacità di offrire spunti e di fornire informazioni utili a tale dibattito. Pertanto esso non rispecchia necessariamente le posizioni politiche del direttore e dei gestori della lista. | |