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Oltre lo spreco

di Marco Boschini - 10/11/2006

 

discarica

Per prevenire e minimizzare la produzione dei rifiuti vanno posti nuovi obiettivi che aggiornino il decreto Ronchi. Gli obiettivi di raccolta differenziata si devono combinare con obiettivi precisi e quantificati di produzione di rifiuti urbani: in un triennio, le esperienze più avanzate dimostrano che si può contenere la produzione di rifiuti al di sotto di 1 Kg/die/pro capite con una raccolta differenziata oltre il 75%.

A questo obiettivo vanno finalizzati incentivi pubblici ai Comuni virtuosi, in parte stornati dal fondo exCip6 (l’altra parte va investita esclusivamente sul risparmio energetico e nelle vere fonti rinnovabili).
Questo obiettivo deve essere perseguito attraverso: – la riduzione del numero di imballaggi e dei contenitori ed il loro riutilizzo, promuovendo il ripristino del sistema del vuoto a rendere a cominciare dai settori della ristorazione, ricezione e distribuzione; – l’incentivazione ed il sostegno ad aziende e distributori che convertono almeno il 30% del proprio prodotto venduto in contenitori a rendere con cauzione. – la riduzione dei rifiuti basata sulla raccolta differenziata “porta a porta” finalizzata al riciclaggio e sulla sistematica estrazione ad oltranza dei materiali riutilizzabili contenuti nei rifiuti stessi; – la responsabilizzazione delle utenze domestiche, delle attività produttive e commerciali, pubbliche e degli uffici, invertendo la tendenza ad ampliare l’assimilazione agli urbani.

Una raccolta differenziata efficace, da sostenere con adeguati finanziamenti, deve essere domiciliare “porta a porta”, con tariffa puntuale: solo così, è ampiamente dimostrato, si possono raggiungere gli obiettivi sopra indicati. In particolare la tariffa sui rifiuti va modulata sulla quantità d’indifferenziato conferito al servizio di raccolta cittadino, con iniziative d’incentivazione (sgravi e riduzioni fiscali) per quanti attuano la raccolta differenziata, il compostaggio e il conferimento alle isole ecologiche, promosse dai Comuni.

Ciò comporta: – l’eliminazione di tutti i contenitori stradali multiutente (campane, cassonetti) in modo da poter applicare e controllare con efficacia la tariffa puntuale sui conferimenti a domicilio o all’isola ecologica: in ogni isola ecologica va promosso un mercato dell’usato finalizzato alla riparazione ed al riuso. – la costruzione di idonei impianti di compostaggio per il compost di qualità dislocati sul territorio e l’incentivazione della pratica dell’autocompostaggio (o compostaggio domestico) allo scopo del suo recupero. – il sostegno all’impiego e nella gestione del verde pubblico del compost di qualità derivante dalla raccolta differenziata domiciliare della frazione umida e verde, anche in ossequio alle disposizioni sul Green Public Procurement (indirizzo legislativo che invita e/o obbliga i comuni ad acquistare cose riciclate o con un elevato tasso ecologico).

Una corretta gestione dei rifiuti deve pianificare e controllare le diverse fasi del ciclo. Innanzitutto bisogna estendere e rendere pratica diffusa la normativa introdotta, per ora solo sul piano giuridico, per i veicoli fuori uso, responsabilizzando i produttori della riciclabilità delle merci e del conseguente ritiro/recupero de i materiali dei beni di consumo a fine ciclo.
A questo obiettivo primario ai fini della riduzione a monte della produzione dei rifiuti, si deve accompagnare un impegno da parte delle istituzioni sulle altre fasi e problematiche del ciclo rifiuti.

Vanno compresi nel tema anche accordi con il sistema delle imprese, finalizzati all’effettivo riutilizzo dei materiali raccolti. In questo quadro il governo deve provvedere alla realizzazione completa degli accordi di programma previsti nel Decreto Ronchi. Il riciclo deve essere formalmente riconosciuto anche sul piano giuridico per il contributo importante che offre sia al risparmio energetico che alla effettiva riduzione dei gas serra : in questo contesto vanno previsti ecoincentivi specifici, ad esempio attraverso l’istituzione dei certificati bianchi per la riduzione ed il riciclaggio dei rifiuti (risparmio di materia/energia e riduzione di gas serra) che potrebbero essere gestiti dal Conai.

Una politica rivolta alla prevenzione -riduzione, raccolta differenziata domiciliare e trattamento dei rifiuti (allo scopo del recupero di materia) si pone, di fatto, in competizione con la scelta dell’inceneritore. Perciò vanno aboliti tutti gli incentivi (Cip6 o certificati verdi) all’incenerimento dei rifiuti, anche se finalizzato al “recupero” energetico in cogenerazione. Tali impianti, infatti, hanno bisogno di un continuo apporto di rifiuti combustibili da smaltire per garantire la resa e la continuità del loro funzionamento, e questo contrasta oggettivamente con le politiche di riduzione a monte come sopra delineate. Va quindi decisa una moratoria a livello nazionale per la costruzione di nuovi impianti di incenerimento, finché non saranno approvati in tutte le regioni i piani per i Rifiuti speciali e i Rifiuti urbani ed il Piano energetico nazionale, non saranno realizzati pienamente gli obiettivi di riduzione della produzione dei rifiuti e di raccolta differenziata di qualità indicati al punto 1.

Infine vanno mobilitate alcune risorse “immateriali” decisive per una buona riuscita del progetto: informazione, formazione e partecipazione.
Appare necessario che le Istituzioni ad ogni livello, dal Governo agli Enti locali, si impegnino in una campagna formativa ed informativa destinata agli studenti della scuola pubblica di ogni ordine e grado, e più in generale ai cittadini, sui piani di riduzione dei rifiuti, di raccolta differenziata domiciliare, sul riuso dei rifiuti, sul concetto di sostenibilità, svolta utilizzando le competenze degli esperti, della società civile e delle associazioni.

La prospettiva rifiuti zero secondo le fasi sopra delineate può realizzarsi solo attraverso la partecipazione consapevole e responsabile dei cittadini nei processi decisionali e nella concreta attuazione del progetto. La stessa raccolta domiciliare di qualità, inoltre, presuppone un diverso ruolo degli stessi operatori ecologici, investiti di nuove competenze e responsabilità.

Brescia 20-21 ottobre 2006
Presentato al Convegno nazionale “VERSO LA PROSPETTIVA RIFIUTI ZERO. Oltre lo spreco, nuove strategie per una saggia politica di governo”, promosso da Forum ambientalista.
Referente: Marino Ruzzenenti, 030.290354; ruzzo@libero.it