Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / L'Unep: il pesce è inquinato

L'Unep: il pesce è inquinato

di redazionale - 22/11/2006

cattura del tonno
Uno studio dell’agenzia Onu lancia l’allarme contaminazione dei prodotti ittici. In mare ogni anno 900mila tonnellate di fosforo e 200 milioni di tonnellate di azoto. Indagine su 9.400 industrie in 21 paesi del Mediterraneo / Patto per il Mare nostrum
L'idea, santuario nel canale di Sicilia
Mangiare pesce fa bene alla salute? No, se è inquinato. L'allarme sullo stato di salute della fauna ittica è lanciato uno studio del programma ambientale dell'Onu che si ocupa del Mediterraneo (Unep/Map) diffuso al Cairo, in occasione della conferenza dei paesi rivieraschi sulla difesa del mare nostrum. I dati raccolti dall'indagine hanno preso in esame 9.400 industrie costiere in 21 paesi, che buttano in mare ogni anno 900 mila tonnellate di fosforo e 200 milioni di tonnellate di azoto, sostanze responsabili dei processi di eutrofizzazione. Poi ci sono 85 mila tonnellate di metalli pesanti, 200 mila di organocloruri e 47 tonnellate di Ipa (Idrocarburi policiclici aromatici). I rischi per la salute umana riguardano non tanto il contatto diretto con l'acqua inquinata, quanto l'assunzione di cibi nei quali si accumulano le sostanze tossiche: per gli esseri umani il 70-95% dell'ingestione di inquinanti persistenti è legato al consumo di prodotti ittici contaminati.

«Rendere noti questi dati aiuterà a sensibilizzare i governi nazionali sul problema, in modo da poter prendere provvedimenti per ridurre ed eliminare l’inquinamento proveniente da fonti terrestri. Servirà inoltre a rendere consapevole l'opinione pubblica così da sollecitare le autorità nazionali a adempiere gli obblighi previsti dalle convenzioni internazionali e dai protocolli» ha affermato il coordinatore Unep/Map Paul Mifsud.

Sul banco degli imputati le raffinerie di petrolio, l’industria chimica e metallurgica, gli allevamenti industriali e gli impianti per il trattamento delle acque reflue, che con i loro scarichi incontrollati mettono a repentaglio la salute del mare e quella dei consumatori, visto che sulle tavole arriva pesce inquinato da sostanze tossiche che fanno male anche all’uomo. In Italia, in particolare, l'assunzione giornaliera di Ipa (tra i quali benzene e altri solventi) dai tessuti grassi degli animali marini, è stata stimata in alcune località in 3 microgrammi al giorno per individuo, cioé una quantità oltre 100 volte superiore a quella ritenuta tollerabile.