Beirut, oltre un milione e mezzo contro il premier. Nuova imponente manifestazione dell'opposizione
di redazionale - 10/12/2006
Imponente manifestazione nella capitale libanese indetta da Hezbollah e alleati per costringere alle dimissioni il governo di Fuad Siniora |
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SINIORA: «CRISI SUPERABILE» - Poi ha preso la parola il leader cristiano Michel Aoun, che ha assicurato che l'opposizione è «pronta a occupare la sede del governo e il Parlamento, come in Ucraina e in Georgia». «La prossima volta la nostra gente sarà libera di muoversi» ha aggiunto. Fa invece sfoggio di ottimismo il premier Siniora. «Il Libano è un grande paese, supereremo la crisi - ha dichiarato -. Il nostro regime politico e democratico sta affrontando una sfida», ha aggiunto, ma ha le spalle forti «per coinvolgere l'opposizione e arrivare a una condivisione del potere senza finire ancora sotto tutela», riferimento indiretto alla Siria. Secondo Siniora, poi, le divisioni nel paese non sono così profonde. «Non c'è divorzio in corso tra i libanesi», ha detto, ma in ogni caso il governo «proteggerà l'unità e la libertà» del paese. Il premier libanese ha assicurato che intende mantenere il filo del dialogo con l'opposizione.
ASSEDIO AL GRAN SERRAGLIO - In nottata è proseguito per il decimo giorno consecutivo l'assedio al vicino Gran Serraglio, il palazzo del governo dove Siniora è trincerato con i suoi ministri. Non lontano, nel grande centro fieristico Biel, le forze della maggioranza parlamentare antisiriana raccolta nella coalizione delle «Forze del 14 Marzo» hanno dato vita a un memoriale per Gibran Tueni, il deputato ed editore cristiano greco-ortodosso assassinato in un attentato il 12 dicembre dello scorso anno. Le principali vie d'accesso alla capitale e al centro di Beirut sono presidiate da esercito e polizia, che hanno allestito numerosi posti di blocco e dispiegato carri armati e mezzi blindati, deviando la circolazione con transenne e cavalli di frisia.
10 dicembre 2006 |