Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Vicini al capolinea

Vicini al capolinea

di centrofondi - 15/12/2006

Elaborato del :15/12/2006

Pagina n.1 di 5

Disclaimer & Copyright: Questo report non costituisce in alcun modo sollecitazione a pubblico risparmio e dovrà essere

utilizzato come riportato nelle condizioni di utilizzo di cui all’indirizzo http://www.centrofondi.it/copyright.htm

 

La BCE ha aumentato i tassi dichiarandosi soddisfatta della crescita europea. Considerando

che la crescita media europea si è attestata al 2,5% mentre il tasso di inflazione ufficiale è

grossomodo al 2%, possiamo dire che la crescita effettiva sarà appena dello 0,5%. In alcuni

paesi, come il nostro la crescita effettiva è 0 o leggermente negativa (crescita al massimo

dell’1,7% contro un’inflazione ufficiale dell’1,9%).

Guardando le cose in questi termini abbiamo poco di che giorire e possiamo ridimensionare

notevolmente i toni quasi trionfalistici della propaganda mediatica.

Il bello è che questa è la parte finale della crescita innescata dagli Stati Uniti e poi trainata

dall’oriente nella primavera 2003. Oggi finalmente è arrivata anche da noi, modesta quasi

inavvertita dalla maggioranza delle persone comuni.

Tanto per continuare il discorso sulle esportazioni della settimana scorsa mettiamo un

grafico chiarificatore tratto dal bolletino della banca d’italia.

Il grafico è una fotografia impietosa del crollo delle esportazioni italiane, accentuato

dall’entrata in vigore dell’euro. In 11 anni abbiamo perso quasi il 50% delle nostre quote di

esportazioni a vantaggio di Francia, Spagna, ma soprattutto Germania. Dimostrando, oltre

ogni ragionevole dubbio, il fallimento e l’assenza delle nostre politiche economiche.

La BCE si dice anche soddisfatta dell’italia che nel 2007, secondo loro, rimarrà al di sotto

della soglia del 3% nel rapporto tra deficit PIL. Se però andiamo sempre a spulciare i grafici

del bollettino della banca d’italia vediamo che il trend di crescita della spesa pubblica è al

rialzo anche per il 2007 e neanche di poco, a conferma di ciò che continuiamo a dire da

tempo.

Con questo trend di crescita per mantenerci al di sotto degli assurdi parametri europei

dovremmo avere una crescita almeno sopra al 2%...ma le dolenti note arrivano dalle

previsioni della crescita mondiale fatta da UBS, che confermano come la crescita di

quest’anno sia solo l’onda lunga della crescita mondiale del 2003.

Già dai primi mesi del 2007 si avrà un notevole ridimensionamento della crescita mondiale,

confermata dalla previsione sui tassi di interesse europei

Da loro visti stabili o in leggera flessione fino alla fine del 2008.

Le notizie provenienti dall’America confermano questa previsione con lo stop al lungo

rialzo dei tassi e dai segnali importanti di flessione del mercato immobiliare.

Da rilevare che secondo l’ultimo bollettino della FED, solo 1/3 degli americani possiedono

la casa senza aver contratto un mutuo, mentre i 2/3 ne possiedono solo il 25% perché il

restante 75% è di proprietà delle banche che hanno loro concesso il finanziamento.

Questo è il dato che impressiona di più e se a questo sommiamo l’altissimo debito delle

imprese abbiamo capito la ragione per cui questo momento storico sia così diverso dal

passato e pericoloso.

In america per ogni dollaro che si produce si crea un dollaro di debito (più o meno 12.000

mld di$), che poi viene speso per sostenere questa torre di babele; basta che il tasso di

indebitamento rallenti, come sta facendo in questi giorni, che viene a mancare la benzina che

ha alimentato la crescita dal 2003 e il rischio è che invece di un forte rallentamento (soft landing)

della crescita mondiale, si dia il via ad una pesante recessione (hard landing).

L’annuncio dell’Opec di ridurre la produzione petrolifera dovrebbe ridare slancio anche ai prezzi

del petrolio, fatto questo che non aiuterà questa difficile fase. Sembra infatti che stia per termianre

la fase di accumulazione in atto dal mese di ottobre scorso. Il superamento di 64$ al barile

inaugurerà una nuova fase di rialzo del greggio.

I mercati finanziari sono in preda al delirio da troppa liquidità. Le borse, abbandonate dai privati

alle prese con i debiti, sono guidate al rialzo dalla folle corsa delle istituzioni finanziarie a opa,

buyback, buyout, settore che ha superato ampiamente i 1.000 miliardi di euro, a prezzi che lasciano

come minimo perplessi.

Quando anche le borse si sveglieranno dal sogno indotto dalla eccessiva liquidità, si adegueranno

velocemente al quadro economico e questo potrebbe avvenire già nei primi mesi del 2007.

Il Dax si sta portando verso il 75% del ribasso dal 2000 e questo potrebbe essere, secondo il nostro

parere, un probabile punto di inversione del trend.

Dal lato del rapporto euro/dollaro rileviamo che la velocità del ciclo iniziato ad ottobre sia in

prossimità dello 0 segnale che quello del 5 dicembre scorso potrebbe essere stato il massimo di

questo ciclo

e ci si avvia quindi verso una fase di temporaneo ribasso come ci mostra il grafico dei cicli.

Secondo noi, il massimo del ciclo annuale (linea rossa) in corso si dovrebbe vedere tra

marzo e fine maggio prossimo e anche questo, come sappiamo, non aiuterà di certo la

fragile economia europea ed in special modo la nostra!

That’s all folks