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9/11: svelato il segreto della mancata difesa

di Massimo Mazzucco - 16/12/2006

 


Quante volte avremo sentito dire "chissà quante persone bisogna coinvolgere per riuscire a tenere a terra un intero sistema di difesa come quello americano?"

La risposta pare essere sorprendente: una sola persona, in realtà.

Facciamo un piccolo passo indietro: nel giugno del 2001, nonostante da dieci anni non si fosse verificato un solo caso di dirottamento nei cieli americani, il nuovo Ministro della Difesa Donald Rumsfeld decide di cambiare certe procedure che riguardano proprio i dirottamenti nei cieli di casa propria.

Ecco l'ordine, datato 1 giugno 2001, …



… e indirizzato al capo delle forze armate congiunte (Joints Chief of Staff). Come si vede al punto 2, il documento "cancella" di fatto un ordine precedente, che risaliva al 1997.



Al punto 4 è chiarito che l'Aviazione Civile (FAA) ha la piena responsabilità nel dirigere gli interventi delle forze dell'ordine nel caso di dirottamenti (che prima condivideva con il NORAD, cioè la difesa militare), e che il punto di coordinamento per tali operazioni diventa il Comando Militare Centralizzato (NMCC), che sta sotto il DoD (Department of Defense/ Ministero della Difesa).

Il fatto è confermato da Robin Hordon, uno dei controllori di volo di Boston che il mattino dell'undici settembre cercava di seguire gli aerei dirottati, in questa intervista rivelatrice (segue traduzione):


"L'elemento chiave dell'intera giornata sta nel fatto che c'erano stati alcuni cambiamenti nelle procedure di emergenza, e cioè che da quel giorno bisognava chiamare telefonicamente il Pentagono di Rumsfeld, e sarebbe poi stato il Pentagono a prendere le decisioni.  Beh, [quando abbiamo chiamato] per American 11 il Pentagono non ha risposto al telefono. Per United 175 non ha riposto al telefono. Io ritengo che non abbiamo risposto al telefono fino a quando non si sono sentiti assolutamente imbarazzati per il fatto di non rispondere, e questo risale circa al momento in cui United 93 e American 77 risultavano dirottati (dopo le 9 circa). E' questo il momento in cui c'è stato il primo contatto formale [con il Pentagono]."

Praticamente, se non si fosse capito bene, prima Rumsfeld ha detto "da ora in poi se c'è un dirottamento chiamate me", e poi quando è successo lui non c'era per rispondere. Più semplice di così…!

Torna ora alla mente un altro episodio particolarmente "torbido", che sembra incastrarsi alla perfezione con quanto appreso dall'intervista di Hordon: dopo aver passato davanti agli schermi radar una giornata da incubo come quella dell'undici settembre, i sei controllori assegnati al quadrante di Boston (quello che ha registrato i primi due dirottamenti), fra cui lo stesso Hordon, si sono riuniti in una saletta privata, e hanno deciso di mettere su nastro le loro impressioni a caldo, prima di dimenticarsi magari di qualche particolare importante. Hanno cosi inciso una preziosa cassetta di circa un'ora, nella quale ciascuno di loro ha raccontato per filo e per segno tutto quello che ricordava di aver detto o fatto durante i momenti cruciali della mattinata.

Ma quella cassetta purtroppo non l'ha mai potuta ascoltare nessuno, perchè un solerte manager "responsabile della qualità" della FAA ha deciso un giorno di distruggerlo, senza farne fare prima nemmeno una trascrizione. Come racconta l'articolo del New York Times del 6 maggio 2004, "that manager crushed the cassette in his hand, shredded the tape and dropped the pieces into different trash cans around the building", "quel manager stritolò la cassetta con le mani, fece a pezzi il nastro e ne gettò le varie parti in diversi cestini della spazzatura nell'edificio."

La motivazione ufficiale che il manager diede per questo suo gesto un pò "nervosetto" era che "erano state violate le norme di procedura dell'aviazione civile, poichè le dichiarazioni di quel tipo vanno fatte su carta e non vanno registrate su cassette audio". Oh, ragazzi, con le regole mica si scherza.

Pensate che divertente: un supervisore qualunque spunta fuori dal nulla e distrugge per violazione delle procedure un nastro che in tutta probabilità conteneva delle testimonianze di violazione di procedure, di ben altra importanza naturalmente. (Un pò come Ruby che uccide Oswald "perchè aveva provocato a Jaqueline un dolore indicibile").

Ma tanto cosa c'era su quel nastro ormai lo abbiamo capito tutti.

 



QUI l'intervista completa di Hordon. Grazie ad Ashoka per la segnalazione.

QUI la pagina della Sez. 9/11 relativa al cambio di procedura.