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I quaderni sulla questione sionista non passano alla censura di Liberazione/Rifondazione comunista

di Paolo Pioppi - 19/12/2006

Fonte: pasti.org

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I censori dello Stato Pontificio almeno leggevano i libri che mettevano all'indice, tanto che si racconta di censori che, leggendo, si convertirono alle idee degli eretici. A Liberazione non vogliono correre simili rischi. La censura colpisce il titolo blasfemo ("LA QUESTIONE SIONISTA") senza bisogno di considerare il contenuto. Il diavolo è furbo e conosce la dialettica: meglio evitare ogni contatto, anche casuale. Basta la parola "SIONISMO", magari associata a termini come "imperialismo" e "colonizzazione" per armare di forbici la direzione, indispettita - immaginiamo lo sconcerto - dal fatto che il giorno 13 dicembre, per la colpevole disattenzione degli addetti, la pubblicità a pagamento (debitamente saldata in anticipo lunedì 11 per tre inserzioni programmate per i giorni 13, 14 e 16) era uscita sul giornale in bella vista a pagina 7. Sembrerebbe la manifestazione di una colossale coda di paglia, pronta a prendere fuoco, e anche manifestazione di discreta ignoranza, come in tutti i bigottismi. Siamo certi che la lettura dei quaderni sarebbe utile a direttori e redattori di Liberazione per liberarsi di qualche pregiudizio. Abbiamo deciso perciò di farne [TRE QUADERNI SULLA QUESTIONE SIONISTA: Sionismo e imperialismo, a cura di Paolo Pioppi, La natura del sionismo, di Mauro Manno, La colonizzazione sionista della Palestina, di Giancarlo Paciello] omaggio al direttore e alla redazione, sperando che, prima di appiccare il fuoco, qualcuno, di nascosto, senza farsi vedere, ne sbirci almeno l'indice, esponendosi così a qualche tormento di dubbio. E se Tolstoi, Freud, Einstein o i religiosi ebrei presenti nei giorni scorsi a Teheran avessero ragione sul sionismo? (C'è qualche testimonianza nel primo quaderno). E se la collaborazione pratica e la vicinanza ideologica dei sionisti con fascisti e nazisti e con gli antisemiti della peggior specie fosse un fatto accertato (come si documenta nel secondo quaderno)? Questi e altri dubbi potrebbero insinuarsi con effetti devastanti nell'animo dei buoni redattori, spingendoli a vedere quello che tutto il mondo - con la sola grossa eccezione delle élites dei paesi occidentali infeudati agli americani e dei loro strabordanti mezzi di persuasione di massa - ormai vede con angoscia: il mostro razzista e guerrafondaio installato in Palestina dai sionisti.

Paolo Pioppi
15 dicembre 2006