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Emarginati dal mondo, manifestanti pacifici chiedono d'aver voce in seno alle Nazioni Unite

di Karen Ryan - 22/12/2006

 

TIRASPOL ("Tiraspol Times") - Agli occhi della comunità internazionale, loro sono apolidi ed orfani. Ma, come afferma il portavoce d'un gruppo di manifestanti che ha scritto una lettera aperta alle Nazioni Unite e ad altre organizzazioni del sistema internazionale, non è colpa loro.

«È la comunità internazionale che semplicemente non guarda in faccia alla realtà. Noi siamo indipendenti da più di sedici anni, che gli piaccia o meno. È tempo che lo capiscano, e non ci tengano in aspettativa», dice Dumitru Năstase, abitante della cittadina di Slobozja, nella parte meridionale della RMP [Repubblica Moldava di Pridnestrov'e, nota in Italia anche come Transnistria, NdT]. «Abbiamo difeso la nostra libertà al prezzo d'un migliaio di vite perdute, ed abbiamo costruito il nostro Stato a mani nude. Le organizzazioni internazionali hanno dato centinaia di milioni alla Moldova, eppure è divenuta uno Stato fallito. Noi non abbiamo ricevuto nulla, ma come Stato siamo riusciti. Abbiamo fatto quel ch'era necessario a dimostrarci una nazione. Ora sta al resto del mondo riconoscerci come tali».

Năstase parla a nome dei circa 15000 elettori che lunedì si sono radunati nel centro di Tiraspol, la capitale del Pridnestrov'e, per celebrare la plebiscitaria vittoria di Igor' Smirnov, riconfermato alla massima carica della RMP.

Durante la manifestazione, hanno inneggiato a Igor' Smirnov, fautore dell'indipendenza, ma hanno anche avuto parole dure per l'atteggiamento della comunità internazionale, ch'è stata finora molto lenta ad accogliere il Pridnestrov'e nel suo seno.

La Pridnestrovskaja Moldavskaja Respublika, per usare il suo nome ufficiale completo, è anche nota, informalmente, come Transnistria o Transdnister. Essa soddisfa tutti i requisiti di statualità, ma non ha ancora ricevuto il riconoscimento internazionale degli altri Stati.

Ciò ha suscitato, nei suoi 555.000 abitanti, sentimenti ostili e la sensazione d'essere emarginati. L'isolamento è visto come un possibile elemento perturbatore per i futuri sviluppi nella stabilità della regione del Mar Nero, ed alcuni illustri esperti hanno sottolineato come l'approccio "gelido" sia destabilizzante, e raccomandato d'introdurre quanto prima il nuovo Stato emergente in una struttura formale entro il sistema internazionale.

Lettera aperta alla Comunità internazionale

Protestando contro l'isolamento internazionale del Pridnestrov'e, i dimostranti hanno redatto un appello sotto forma di lettera aperta indirizzata alla Comunità internazionale. L'appello è diretto, tra gli altri, all'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), al Consiglio d'Europa (CdE), alle Nazioni Unite (ONU). Il "Tiraspol Times" riproduce il testo completo della missiva:

Il 10 dicembre 2006 si sono tenute le elezioni presidenziali nella Pridnestrovskaja Moldavskaja Respublika, conclusesi con la schiacciante vittoria del presidente uscente Igor' Smirnov.
Il popolo del Pridnestrov'e ha dunque confermato nuovamente la sua ferrea volontà di costruire uno Stato democratico, sovrano ed indipendente, devoto ai valori universali e pienamente rispettoso dei diritti umani.
I sedici anni d'esistenza provano senz'altro come la Pridnestrovskaja Moldavskaja Respublika sia uno Stato indipendente, sovrano ed autosufficiente, dotato d'una economia sviluppata, d'infrastrutture e di tutti i necessari attributi e le istituzioni pubbliche che si trovano in qualsiasi altro paese al mondo.
Il popolo del Pridnestrov'e, stretto attorno al suo governo ed ai suoi dirigenti, ha fermamente ed abbondantemente messo in pratica i concetti basilari di libertà, eguaglianza e indipendenza. L'unica cosa che continua a mancare è il riconoscimento formale del nostro Stato da parte della comunità internazionale.
Visti i risultati del referendum nazionale del 17 settembre scorso e l'elezione del Presidente della Repubblica, noi c'appelliamo a voi affinché riconosciate apertamente, oggettivamente e senza pregiudizi la nostra patria, la Pridnestrovskaja Moldavskaja Respublika, come uno Stato sovrano e indipendente, membro a pieno titolo della comunità internazionale dei popoli e delle nazioni.

Il Pridnestrov'e ha la sua valuta, il suo parlamento, il suo presidente e la sua costituzione. È, dicono i suoi cittadini, un paese a tutti gli effetti, e dev'essere riconosciuto come tale. Uno studio giuridico internazionale, pubblicato questo stesso anno, è giunto alle medesime conclusioni, notando come il Pridnestrov'e rispetti tutti i requisiti di statualità fissati dal diritto internazionale. Esso ha così concluso che, se il riconoscimento non è ancora imminente, ciò è dovuto solo a fattori politici soggettivi e non ad un'interpretazione oggettiva dei princìpi di riconoscimento d'uno Stato sanciti dal diritto internazionale.

13 dicembre 2006

(traduzione di Daniele Scalea)

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