La follia delle bottiglie di plastica
di Sabina Morandi - 12/01/2007
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I contenitori trasparenti rosicchiano un milione e mezzo di barili di greggio l'anno. Quando i nostri nipoti ci chiederanno cosa facevamo mentre il petrolio si stava esaurendo dovremo ammettere che eravamo impegnati a cercare i modi più fantasiosi per sprecarlo, dalla produzione di neve artificiale per i giochi invernali all'impiego dei camion leggeri - i famigerati Suv - per andare a fare la spesa.In pool position fra i comportamenti più demenziali spicca, senza dubbio, l'innamoramento planetario per l'acqua imbottigliata il cui consumo è salito del 57 per cento negli ultimi cinque anni. Una moda che piace ai governi perché li dispensa dal bonificare le forniture idriche - che restano appannaggio dei poveracci - operazione per la quale si spende infatti un settimo dei 100 miliardi di dollari buttati in acqua minerale.Cosa c'entra l'acqua con il petrolio lo spiega molto bene un rapporto dell'Earth Policy Institute di Washington nel quale, fra le altre cose, compaiono le prime stime del costo energetico dell'ubriacatura da minerale. Viene fuori che l'acqua in bottiglia - nel 40 per cento dei casi semplice acqua di rubinetto con l'aggiunta di qualche sale minerale - rosicchia circa un milione e mezzo di barili di greggio ogni anno soltanto per produrre delle bottiglie di plastica che ci metteranno circa 1000 anni a biodegradarsi, quasi tutte utilizzate una sola volta.Ora, considerando che con un milione e mezzo di barili si mandano avanti 100 mila automobili per un anno, siamo nel campo di quegli inesplicabili comportamenti che spingono alcune specie come i lemming, piccoli roditori simili a criceti, a suicidarsi gettandosi in massa dalle scogliere.
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