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Gli Ogm? Nel Brasile di Lula tutti i contadini li usano

di Luís Carlos Guedes Pinto - 13/01/2007

   
Luís Carlos Guedes Pinto è ministro dell’Agricoltura del Brasile dal 3 luglio scorso, quando Lula lo scelse per sostituire il dimissionario Roberto Rodrigues. Ingegnere agronomo, firmatario nel 1967 - in piena dittatura militare - del documento che fondò l'associazione brasiliana della riforma agraria (di cui fu per 22 anni direttore e per 11 presidente), vanta un passato che, assieme a quello di professore all'Unicamp, l'università di Campinas, lo ha trasformato in una sorta di consigliere intellettuale del Mst, il movimento dei «senza terra» brasiliani. Oggi, tuttavia, sostiene che «quello degli Ogm è un tema di cui si dovrebbe discutere in modo freddo, senza passione. Altrimenti si rischia di prendere lucciole per lanterne, come dite voi italiani».[INTERV]


In che senso «discutere senza passione»?


«L'esempio che sono solito dare è quello di tanta gente che scende in strada, sventolando bandiere contro il transgenico, ma che poi, a casa, usa medicine e farmaci geneticamente modificati. Perché voi sicuramente saprete che la quasi totalità dell'insulina usata nel mondo dai diabetici è transgenica, vero? Comunque, il grande problema che abbiamo di fronte oggi è un altro...».

Quale signor ministro?

«Che, oltre ai farmaci, anche moltissimi vaccini sono transgenici. Ma su questo, stranamente, non c´è nessuna protesta. Inoltre, nei 13 anni in cui si sono consumati Ogm, al mondo non è stato registrato scientificamente neanche un semplice mal di testa derivante dal loro consumo. Perciò dico: discutiamone pure, ma su basi scientifiche, non seguendo impulsi di pancia».

Quali sono le sue basi scientifiche?

«Gli studiosi delle Università di Campinas e di São Paulo, o i 1.500 ricercatori dell'Embrapa, l'Empresa Brasileira de Pesquisa Agropecuária. Che hanno una posizione praticamente unanime in merito alla necessità di fare ricerca. I movimenti contrari ai transgenici, invece, partono da organizzazioni sociali che non possiedono - in generale - un corpo tecnico-scientifico per dimostrare le loro affermazioni».


Non saranno scienziati ma si appellano al principio della precauzione. Lei che ne pensa?

«Che il problema vero, a mio avviso, non è il principio della precauzione, su cui tutti siamo d'accordo, ma la sua interpretazione. Anche adesso, qui dove lei mi sta intervistando, al ministero dell'Agricoltura, potrebbe cadere un aereo. È già successo al World Trade Center, l'11 settembre 2001. Ma, se dovessimo estendere al massimo il principio della precauzione, lei non dovrebbe più viaggiare in aereo, né io venire in ufficio».

Scusi ministro, come la mettiamo con i Sem Terra, che non sono contro il governo di cui lei fa parte, ma sono contro i transgenici?

«Saranno contro gli Ogm... Peccato solo che poi li coltivino».

Beh, se permette questa ce la deve spiegare meglio.

«Esiste un'indagine fatta da una ricercatrice, assistente tecnica di uno dei partiti del Congresso legato ai «senza terra», il Partido dos Trabalhadores (Pt). Bene, lei è andata nei campi del sud del Brasile e ha visto che in molti degli insediamenti occupati dal Mst gli Ogm sono usati in gran quantità».

Perché a suo avviso?

«Perché consentono di usare molti meno pesticidi, costano meno, producono di più, inquinano meno... Certo, la semente usata era la Maradona, contrabbandata dall´Argentina, quindi, illegale. Ma tant'è: una ricerca commissionata dal Pt ha dato esiti esattamente contrari a quelli che, in teoria, avrebbe dovuto dare e, per questo, ha fatto molto discutere».

Non trova sorprendente l'uso degli Ogm da parte dei «senza terra»?

«Basta andare nel Río Grande do Sul a visitare un loro accampamento e chiedere se usano sementi transgeniche... La risposta sarà sí e su larga scala, perché questa tipologia di sementi per l'agricoltore brasiliano rappresenta un vantaggio inequivocabile. Poi, è chiaro, tra i contadini ci sono molte differenze. Così come ci sono politici che oggi fanno discorsi contro i transgenici, ma prima sono scesi in campo assieme al presidente Lula a difendere la liberalizzazione dell'uso di sementi transgeniche, quando in Brasile erano illegali. Insomma, sul tema ci sono molte contraddizioni, per cui vale la pena fare più ricerche e urlare meno slogan. Persino qui al ministero dell'Agricoltura le persone che assumono posizioni contro il transgenico più di principio, spesso non sanno cosa sia...»