Al Qaeda, il nemico ideale di Washington
di Massimo Fini - 16/01/2007
Se Al Qaeda non esistesse - comeprobabilmente non esiste - gli americani
se la sarebbero inventata.
Perché adesso ogni loro violazione del
diritto internazionale, ogni aggressione,
ogni atto di pirateria di Stato, ogni
occupazione, ogni invasione, ogni bombardamento
viene giustificato col fatto
che si volevano colpire terroristi o anche
“presunti” terroristi (la presunzione è
più che sufficiente) di Al Qaeda o anche
“presumibilmente” legati ad Al Qaeda.
Così sono stati motivati anche tre raid
aerei compiuti nei giorni scorsi nel Sud
della Somalia che hanno provocato,
come minimo, settanta vittime civili: si
volevano colpire terroristi o “presunti”
terroristi, “presumibilmente” legati ad
Al Qaeda e, sempre “presumibilmente”,
responsabili degli attentati anti-americani
del 1988 in Kenya e Tanzania. Pretesto
risibile. Non tanto perché nel 1988
Al Qaeda non esisteva ancora nel mondo
delle invenzioni del Pentagono e perché
è poco credibile che gli americani abbiano
individuato proprio oggio gli autori
di attentati compiuti nove anni fa, ma
perché i bombardamenti sono avvenuti,
guarda caso, proprio nella zona dove le
truppe etiopi che hanno invaso la Somalia
stanno combattendo, subendo forti
perdite, le Corti Islamiche che, fino
all’invasione, governavano la Somalia
con l’appoggio della popolazione. L’intervento
americano c’è stato perché i
carri armati etiopi, intrappolati in un
bosco di acacie, si trovavano in gravissima
difficoltà e non bastavano più. Ci
voleva l’aviazione. Ecco allora i bombardamenti
dei “C130 Spectre” americani,
che sono durati due interi giorni e
sono stati “a tappeto” e nient’affatto
mirati, tent’è che nessuno dei presunti
ricercati è stato ucciso o ferito.
L’intervento americano conferma ciò che
già si sapeva, ma che veniva pudicamente
taciuto. E cioè che l’invasione della
Somalia da parte dell’Etiopia non è
avvenuta semplicemente con la benevolenza
degli Stati Uniti, ma che gli americani
ne sono stati gli istigatori e che sono
alleati degli etiopi in questa guerra di
aggressione.
Quali erano le colpe della Somalia? Di
avere un governo, quello delle Corti Islamiche,
che non corrisponde ai canoni
della democrazia e della cultura occidentali.
Sembra che questo ormai basti
per attaccare un Paese e occuparlo.
Così è stato nel 1994,
quando nessuna guerra al
terrorismo era in corso e l’11
settembre era di là da venire,
con Milosevic,
nel 2001 con i Talebani,
nel 2003 con
Saddam Hussein,
nel 2007 con la
Somalia, mentre
sono già stati
approntati i piani
per spazzare con
l’Atomica, via
Israele, il governo
teocratico di Teheran.
Le democrazie
occidentali sembrano
aver preso il
posto delle dittature
nazi-fasciste
degli anni Trenta.
Quelle volevano
spazzar via dalla
faccia della terra le democrazie
“giudo, pluto, massoniche”,
queste tutto ciò che
non è “democratico”. È cambiato
qualcosa? No: a una
protervia se ne è sostituita
semplicemente un’altra.
Questa volta l’ONU, l’Unione
europea, moltissimi Stati
occidentali, fra cui persino
la Morvegia che, chiusa nel
proprio isolamento, di solito
si tiene alla larga da queste
questioni, hanno condannato
i raid americani in Somalia.
Ed era ora. Perché gli
Stati Uniti stanno assumendo
il ruolo che Adolf Hitler
ha avuto negli anni Trenta
e, col pretesto di combattere
il terrorismo che, invece, in
questo modo favoriscono, ci
stanno portando verso una
nuova, e ancor più globale e
terrificante, guerra mondiale.
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