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Waziristan, sale la tensione

di Cecilia Strada - 24/01/2007

Un attentato fa cinque vittime, mentre la Nato uccide "per erore" un soldato pachistano
soldati pachistani in WaziristanAncora violenza nella regione pachistana del Waziristan, a ridosso del confine afgano. La settimana è iniziata nel sangue: lunedì mattina un attentatore suicida a bordo di un'auto carica di esplosivo ha colpito un convoglio dell'esercito pachistano a Kahjori, uccidendo quattro soldati e una donna che passava di lì. Un portavoce dei ribelli waziri filotalebani ha negato la paternità dell'attacco, sostenendo che è nel loro interesse mantenere gli accordi di pace siglati a settembre con il governo di Islamabad, mentre l'esercito pachistano ha pochi dubbi: sono stati loro. Più tardi nella giornata, un elicottero da guerra statunitense ha aperto il fuoco sul confine, uccidendo “per errore” una guardia frontaliera pachistana. E sono scoppiate le proteste.

Dura condanna”. Nella serata di lunedì, durante una seduta del Senato pachistano, il ministro per gli affari parlamentari Sher Afgan Khan Niazi ha espresso la “dura condanna” del governo per l'uccisione della guardia di confine, mentre un senatore delle Aree tribali (Fata) ha rincarato la dose: “Bisogna trattare questi attacchi esattamente come attacchi nemici”. Un portavoce della Coalizione ha dichiarato che gli elicotteri hanno aperto il fuoco contro una postazione talebana che stava sparando missili contro le forze della Nato, e che tutto è accaduto all'interno del territorio afgano – in una zona dove il confine non è segnalato. Ma qualcuno in Pakistan ha letto “l'incidente” come una provocazione, tanto più che, ormai da settimane, il governo di Washington preme su Islamabad per riprendere le operazioni militari in Waziristan, considerato una roccaforte dell'insurrezione talebana, facendo definitivamente saltare la tregua di settembre. Un accordo che già vacillava, specialmente dopo il raid pachistano della scorsa settimana, quando “trenta militanti di al Qaeda” (ma secondo gli abitanti dell'area sarebbero invece nove taglialegna e un bambino di dieci anni) sono stati uccisi vicino a Zamazola.

abitanti di Zamazole ispezionano l'obbiettivo del raid pachistanoIn difesa della tregua. Poche ore prima del raid di Zamazola, anche il segretario generale della Nato, Jaap De Hoop Scheffer, si era espresso contro il governo di Islamabad: “E' evidente che il Pakistan deve fare ancora molto per prevenire ulteriori attacchi attraverso il suo confine”. Il Pakistan aveva negato ogni addebito, definendo le accuse “senza fondamento e mendaci”, però poi ha accontentato gli alleati mandando l'aviazione contro le “postazioni di al Qaeda”. I leader tribali della regione di confine, intanto, hanno messo in chiaro la loro contrarietà alla ripresa delle operazioni militari. Maulana Fazlur Rehman, leader dell'opposizione nel parlamento nazionale e figura chiave nella tregua di settembre, ha dichiarato che non darà “mano libera” al governo pachistano per far saltare gli accordi, che ha definito “un successo al cento percento”. “Combattere non è nell'interesse del governo, né in quello degli abitanti della zona”, sostiene Rehman, “è solo nell'interesse degli Stati Uniti, che vogliono vederci combattere fra di noi”. Gli fa eco un altro senatore waziro: “Questa volta, se scoppia la violenza, nessuno potrà fermarla. Possiamo solo sperare in una pace duratura”. Una speranza, però, che non tutti condividono.