Esiste ancora il parco buoi?
di centrofondi - 26/01/2007
Mibtel vicinissimo ai massimi del 2000, quando anche dal macellaio si parlava di borsa, di
Tiscali che capitalizzava più della Fiat, di grandi guadagni, di speculazione. Poi lo sboom
durato fino al 2003 in cui moltissimi hanno perso le fortune accumulate aspettando che la
borsa si riprendesse. E’ la legge del mondo finanziario: i soldi si fanno facendo credere che
anche gli asini volano, e più si è bravi a raccontare balle, magari aiutandosi con qualche
falso in bilancio, più soldi si fanno.
Dal 2003 le borse hanno ripreso vigore lentamente, ma inesorabilmente e senza
tentennamenti hanno raggiunto, in alcuni casi (Mibtel), le stesse quotazioni del 2000 mentre
il Djones addirittura le ha superate. Quindi tutti quelli che avevano perso i loro sudati
risparmi hanno ripreso tutti i loro soldi? No purtroppo non è così: oggi il grande pubblico ha
altri problemi da affrontare e sta a guardare alla finestra, dopo le batoste ricevute ha detto
addio ai facili guadagni e alle speculazioni e si è rimesso a lottare giorno dopo giorno per
conquistarsi la “pagnotta”.
Ma se ci hanno sempre detto che la borsa sale solo quando gli acquisti superano le vendite,
com’è possibile che la borsa abbia avuto una crescita di questo tipo anche senza i risparmi
del grande pubblico? Chi continua ad acquistare le azioni e fa crescere gli indici?
E poi, se la borsa riflette la ricchezza di un paese, dov’è andata a finire tutta questa
ricchezza? Perché la gente per strada non se ne accorge? Perché le persone comuni sentono
che ogni giorno diventa sempre più difficile “tirare la carretta”?
La sensazione più comune è la confusione, la stanchezza, la frustrazione. Non si riesce a
capire come mai tutti, dalla BCE al governo, ci dicono che siamo in un boom economico,
quando diventa sempre più difficile arrivare alla fine del mese.
Il fatto è che ci sono due realtà, una quella del mondo finanziario ed industriale e l’altra
quella della vita di noi comuni mortali.
Dal 2003, mentre il mondo economico ed industriale iniziava una nuova età dell’oro, per noi
persone comuni è iniziata la discesa e molti se ne stanno cominciando ad accorgere proprio
ora.
Con la globalizzazione, gli utili delle società sono aumentati a dismisura, grazie alla
riduzione dei costi di manodopera (pagando stipendi da 20 a 100 euro al mese anziché
1100), i manager sono arrivati a guadagnare cifre da capogiro e hanno incamerato stock
option da decine di milioni di euro per i loro servigi.
Il mondo finanziario e speculativo ha sfruttato i benefici derivanti dalla eccezionale crescita
della liquidità di questi anni ed i tassi bassissimi per fare speculazioni finanziarie in proprio,
con prodotti derivati con effetto leva che moltiplicano guadagni facili, facili (comprano
denaro in Giappone quasi a costo 0 e lo investono in obbligazioni inglesi o americane al
5%), oppure comprando e vendendo aziende (fusioni e acquisizioni hanno raggiunto nel
2006 circa 3.400 mld di $), ma una fetta notevole dei guadagni, che nel 2006 per Goldman
Sachs sono stati 30 mld di $ (!!!), viene dall’intermediazione del debito (finanziamenti & c)
Naturalmente tutta questa struttura grava su qualcuno e quel qualcuno è proprio il
consumatore occidentale, che da una parte ha dovuto trovarsi, tra enormi difficoltà, altre
occupazioni perché le aziende che sono andate in Cina o nell’Europa dell’est o in Messico
lo hanno licenziato. Per fortuna che con i tassi bassi ha potuto chiedere dei prestiti che gli
hanno consentito di continuare ad avere il tenore di vita di prima.
Con la carta di credito compri quello che vuoi e paghi in comode rate e in Usa te la danno
anche se hai dichiarato fallimento (laggiù è possibile per il privato dichiarare fallimento)
In paesi come gli Usa o l’Inghilterra e l’Australia il consumatore ha potuto anche ipotecare
la casa per avere consistenti finanziamenti di liquidità grazie agli aumenti del prezzo delle
case e in qualche caso di prendere soldi anche senza presentare la busta paga e pagando solo
gli interessi (tra Inghilterra e Usa questi tipi di mutuo sono più di 800 mld di $) e poi c’è il
credito al consumo che ti permette di iniziare a pagare la prima rata l’anno prossimo.
Tanto per dare delle cifre in America il debito privato ha raggiunto i 12.000 mld di $ (il PIL
del 2004 era 11.600 mld!), in Inghilterra circa 2.600 mld di $ (il PIL nel 2004 era 2.140
mld.!). Da noi le cose vanno un poco meglio, vista l’allergia degli italiani ad indebitarsi, ma
comunque il credito al consumo lo scorso anno è cresciuto del 30% dopo anni di crescita
sempre a due cifre.
Quindi da una parte c’è un numero piccolo di ricchissimi che alimentano da soli la crescita
dei mercati finanziari e dall’altro la massa degli indebitati che permette ai ricchissimi di
diventare, disgustosamente, ancora più ricchi.
Provate a chiedervi perché Madelein Albright, ministro degli esteri sotto Clinton ha creato
un hedge fund senza aver mai lavorato nella finanza. La Albright però è solo l’ultima dei
personaggi eccellenti del governo americano che hanno lasciato la politica per dedicarsi alla
finanza, prima di lei Bob Rubin ministro del tesoro di Clinton ed ex Goldman Sachs, il vice
presidente Al Gore che dopo le delusioni politiche si è dato anche lui alla finanza, Larry
Summers, John Snow sempre ex ministri del tesoro e per ultima anche la figlia di Clinton
Chealsea fa parte di un hedge fund. Henry Paulson, l’attuale ministro del tesoro, invece si è
“sacrificato” e lasciata la presidenza della Goldman Sachs si è dato alla politica.
Politica e finanza è il vero business di questi anni.
Allora ricapitolando non è che il parco buoi sia sparito, i grandi manovratori finanziari e
politici hanno solo trovato un altro modo di…spremerlo!
Il Djones dopo aver superato i massimi del 2000 ha abbandonato il canale ascendente che
seguiva dal luglio scorso
I volumi, in questa fase superiori alla media fanno pensare ad una distribuzione in atto che
prelude un ribasso, teniamo presente che siamo vicini alla fine del ciclo a 4 anni iniziato nel
2003 e questo fa pensare che è prossima una correzione.
Situazione simile per il Nasdaq
L’oro intanto ha rotto la trend line discendente
Dovrà superare l’ultimo ostacolo (654$ prima e 664$ dopo) prima di aver la strada libera
per ritrovare i massimi. Dobbiamo ricordarci che secondo l’analisi ciclica siamo nel 2° anno
del secondo ciclo a 4 anni, dopo 6 anni tutti al rialzo e quindi è da aspettarsi una correzione,
almeno fino alla fine del ciclo annuale come mostra la nostra proiezione.
Un’ultima battuta sull’euro-dollaro che sembra ancora non aver iniziato il nuovo ciclo
avendo rotto la trend line
Comunque, secondo noi, è solo questione di poco prima di ritornare a crescere di nuovo.
That’s all folks