Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Come ti invento un terrorista

Come ti invento un terrorista

di Cecilia Strada - 07/02/2007

La polizia indiana ammette: "In Kashmir, civili uccisi e spacciati per miliziani"
La gente del Kashmir lo diceva da anni. Adesso lo conferma anche la polizia indiana, che ha proceduto all'arresto di quattro colleghi, tra cui due alti ufficiali. L'accusa: avere ucciso civili kashmiri, spacciandoli poi per terroristi.

forze di sicurezza indiane in KashmirTerrorista o falegname? La storia che ha portato all'esplosione dello scandalo comincia nel dicembre 2006, quando Abdul Rehman Padaroo, musulmano, falegname di 35 anni e padre cinque figli, scompare nel nulla nel Kashmir indiano. La polizia più tardi dichiara di avere ucciso in uno scontro a fuoco un pericoloso terrorista, militante del gruppo separatista Lashkar e Toiba. Nei due mesi successivi, però, la battaglia della famiglia per far luce sulla sorte di Padoor e le pressioni della stampa hanno portato all'apertura di un'inchiesta, che ha svelato quello che la gente gridava già da anni: Padoor era un civile che non aveva nulla a che fare con il Lashkar e Toiba, è stato ucciso a sangue freddo e lo scontro a fuoco è stato solo una messinscena. Durante le indagini è emerso che quello del falegname non è un episodio isolato: dal banco degli imputati gli agenti hanno ammesso di essere a conoscenza di almeno “due dozzine” di casi simili. La polizia ha esumato nell'ultima settimana i corpi di cinque persone, ormai “presunti” militanti uccisi in “presunti” scontri a fuoco, per procedere alle analisi del Dna e alle autopsie. E ogni volta le esumazioni si sono trasformate in manifestazioni di protesta, con centinaia di persone che gridavano slogan contro la polizia insieme ad “Allah è grande”.

migliaia di kashmiri manifestano contro le forze di sicurezza indianeCaccia alla taglia. Ma perché le forze di sicurezza indiane si sono macchiate di questi crimini? La risposta è desolante. Secondo Gopal Sharma, capo della polizia del Kashmir indiano, gli agenti hanno ucciso civili e inscenato scontri a fuoco per ottenere “facile pubblicità, promozioni e ricompense”. Perché, nell'ambito della lotta ai gruppi separatisti che operano in Kashmir, le forze di sicurezza vengono premiate per ogni “terrorista” ucciso. Un sistema che trasforma i falegnami in pericolosi miliziani. Secondo Khuram Pervez, rappresentante della Kashmir's Coalition of Civil Society, solo nel 2006 sono scomparse nel Kashmir indiano 44 persone, per la maggior parte svanite nel nulla dopo essere stati arrestate dalle forze di sicurezza. Dal 1989 a oggi, le fonti ufficiali governative parlano di una cifra tra i mille e i 4mila “desaparecidos” in questa travagliata regione. Ma le organizzazioni indiane per i diritti umani danno un'altra stima: sarebbero 8.000 i kahmiri musulmani scomparsi negli ultimi diciott'anni. Il territorio del Kashmir, conteso fra India e Pakistan del 1947, è teatro dal 1989 di quello che viene definito “conflitto a bassa intensità”. Diversi gruppi combattono nel Kashmir indiano contro le forze di sicurezza di Nuova Delhi, alcuni chiedono l'indipendenza della regione, mentre altri – sostenuti dai servizi segreti pachistani, l'Isi – lottano per l'annessione al Pakistan. Il governo indiano calcola circa 33mila morti negli ultimi vent'anni, mentre le organizzazioni kashmire stimano un numero compreso fra le 80mila e le 100mila vittime.