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Frutta ibrida? Come al solito dagli USA

di Alessandra Farkas - 07/02/2007

 
 Arriverà anche in Italia. Decine di nuove varietà: incroci tra prugne e ciliege, tra pesche e prugne e tra pesche e albicocche. Ma non ci sono avvertenza sugli allergeni sconosciuti che possono svilupparsi in questi nuovi frutti. aspettiamo e speriamo che siano almeno resistenti alle avversità e richiedano meno insetticidi e irrigazione
Il
Il "pluot", incrocio tra prugna e albicocca
NEW YORK
– Hanno nomi esotici quali Crimson Heart, Dapple Fire, Flavor Jewel e Royal Treat e nei reparti di frutta e verdura dei grandi supermercati sono esposte accanto a mele, uva e arance, sotto etichette quali “nectaplum”, dalla fusione di nectarine (nettarina) con plum (prugna); “pluot”, incrocio tra plum e apricot (albicocca), “Aprium”, (apricot e plum) e “Peacotum”, un ibrido che fonde pesca, albicocca e prugna.
PRONIPOTI - Sono gli eredi di pesche noci e mandaranci, l’ultimissima generazione di frutta ibrida progettata a tavolino per ottenere sapori e profumi nuovi per il palato capriccioso di un’America stufa delle solite mele, pere e banane. Il trend ha preso letteralmente piede negli States, diventando in breve tempo un business da 100 milioni di dollari. Finiti per
La pesca-albicocca
La pesca-albicocca
lo più nelle tasche della Zaiger's Genetics di Modesto, California, che ha brevettato la maggior parte di questi ibridi.
Ma nonostante quel nome ingannevole, non si tratta affatto di prodotti geneticamente modificati. «Sono tutti frutti naturali al cento per cento», spiega il fondatore della compagnia Floyd Zaiger, «Il risultato di successivi e pazienti incroci tra specie diverse». Incroci ripetuti anche per dieci o vent'anni, «Fino a quando il frutto non ha la pelle, il colore, la polpa e il sapore desiderato».

EFFETTO CLIMA - Zaiger ha brevettato oltre 200 nuove varietà di frutta che presto conta di offrire anche sul mercato europeo, Italia inclusa. Dietro il lavoro degli scienziati della frutta come lui c'è anche l'effetto serra che ha
Un'altra varietà di prugna-albicocca
Un'altra varietà di prugna-albicocca
costretto gli agricoltori di tutto il mondo ad aggiornare tradizioni agricole spesso vecchie di secoli, per adattarle alla realtà dell'accelerato riscaldamento della terra.
«Molti fattori ambientali stanno mutando a causa del
riscaldamento globale», spiega Zaiger. «Le varietà di frutta devono potersi adattare più facilmente a tali trasformazioni». Negli Stati Uniti, ad esempio, il global warming sta causando la ritirata delle colture verso nord, alla ricerca di temperature meno bollenti. Tanto che i climatologi prevedono che di qui alla metà del secolo la cintura del grano nordamericana, con le sue grandi pianure coltivate, arretrerà dal Midwest fino al Canada.
PASSATO E FUTURO - Per il consumatore americano, sempre alla ricerca di nuovi sapori e sensazioni, è una vera manna. Spiega David Karp, critico della rivista «Gourmet magazine», bibbia dei buongustai Usa: «Un tempo i fruttivendoli offrivano tre o quattro varietà di mele, mentre oggi ne hanno almeno venti».
Non sempre i nuovi ibridi sono azzeccati. «Prendi quello ciliegia-prugna», incalza Karp, «E’ come incrociare un alce ad un formichiere. Ti fa rimpiangere la frutta semplice e buona che mangiavi da bambino».
Altrove la ricerca di nuovi gusti guarda invece al passato. In Italia, ad esempio, cresce la tendenza a recuperare la frutta antica, o vintage, oggi coltivata da agricoltori che cercano di riscoprire le varietà pressoché estinte che un tempo finivano sulle tavole dei Medici o dei Granduchi di Toscana.
Una mostra dedicata proprio a questa tendenza sta per essere allestita dall’Accademia Nazionale di Agricoltura e aprirà i battenti in aprile alla biblioteca universitaria di Bologna. A curarla sarà Enrico Baldini, ex docente di agraria all’università del capoluogo emiliano.