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Targhe alterne e "blocchi": una soluzione o un palliativo?

di Artusi Mirella - 07/02/2007

 

 

Le città sono strette nella morsa dello smog, scattano i provvedimentidelle targhe alterne. E con loro le polemiche. "Il problema smog èlegato soprattutto alla scarsa efficacia dei servizi di trasportopubblico". Secondo gli esperti e secondo persone meno esperte ma saggeridurre la circolazione delle automobili è utile nell'immediato, macerto non risolve il problema.
Per un’aria sana, sarebbe molto più utile un efficiente servizio ditrasporto pubblico che spingesse i cittadini a usare bus, metropolitanee trenini, lasciando a casa l'auto propria. Oltretutto il fattore smog,aggravato dal bel tempo, non riguarda ambiti geografici limitati comeil centro storico di una grande città, bensì aree di gran lunga piùvaste.

Secondo il prof. Mario Cirillo responsabile del servizio inquinamentoatmosferico dell'Apat (l'agenzia scientifica del ministerodell'ambiente) se anche si riducessero del 20% le emissioni di gasinquinanti nel centro di Roma o di Milano o di Bologna, non servirebbea molto. L'area sulla quale intervenire, con misure drastiche dicontenimento delle emissioni, dovrebbe essere assai vasta. Una zonamolto a rischio è per esempio la pianura padana, da Milano fino aBologna e oltre, che dalle visure satellitari appare messa molto male acausa di una persistente stagnazione dell'inquinamento.
 
Il blocco del traffico nel centro della città crea inevitabilmenteingorghi in periferia. Si creano lunghe code di auto con i motoriaccesi che finiscono per diffondere nell'aria maggiori quantità disostanze inquinanti. In pratica, con le restrizioni non si ottengonorisultati efficaci, ma si rischia di peggiorare la situazione.
 
UNA SOLUZIONE DRASTICA
E allora che fare? Dobbiamo rassegnarci?  Bisognerebbe, secondo ilProf. Cirillo, ridurre drasticamente le emissioni su aree geografichemolto ampie, in modo permanente o comunque duraturo e strutturale. Maciò avrebbe un costo economico enorme. Significherebbe spegnerel'Italia, cosa impraticabile. Si può intervenire però sui trasportipubblici. Se sono efficienti e puntuali, se funzionassero bene,potrebbero contribuire seriamente alla riduzione dei veicoli circolantinon solo nei centri cittadini, ma anche nelle periferie. Purtroppo di questa opinione è anche e soprattutto la popolazione chenon ha via di scampo. E’ drasticamente schiacciata dal rischio dimalattie causate da inquinamento e da un modus vivendi a dir pocoallucinante, infatti se nelle ore di punta fotografassimo la calca dipersone che tenta, e spesso senza riuscirci, di usare i mezzi pubblicici troveremmo davanti ad una visione apocalittica, nulla da invidiareal cosiddetto “terzo mondo”.
Ma l'esperto dell'Apat invita anche a non drammatizzare più del giusto:il problema smog non è solo italiano, ma di tutte le grandi metropolieuropee, che però sono molto più avanti di noi sui trasporti pubblici.E' soprattutto sui trasporti pubblici che dovrebbero concentrarsi lemisure anti-inquinamento.  Per esperienza personale, a Parigi nonmi si è prospettato mai l’orrore di vedere i mezzi pubblici stracolmicome a Roma e le attese di oltre un’ora nei centri cittadini eperiferici come accade a Roma e quindi non oso fare paragoni in meritoe tanto meno fare commenti in proposito.
Le targhe alterne per abbassare i livelli dell'inquinamento nelle cittànon rappresentano la ricetta vincente, mentre sarebbe decisamente piùefficace dimezzare i tempi di attesa degli autobus. Tre le ragioni, duedi ordine tecnico ed una economica.
 
"Ci sarà pure una ragione se i livelli degli agenti inquinanti mostranoandamenti così instabili. La risposta la otteniamo più guardando ilcielo che occupandoci dei tubi di scarico delle autovetture: è unproblema legato alla meteorologia, vi sono giorni in cui ridurre lacircolazione non produce alcun effetto". Secondo il direttore delsuccitato Istituto "le targhe alterne non servono alla salute. Glieffetti dell'inquinamento sul benessere fisico sono dovuti adesposizioni a lungo termine a sostanze nocive: una giornata in più o inmeno senza smog cambia poco". A questo poi si aggiungono i dannicollaterali: per esempio le multe, che incidono negativamentesull'attitudine dei cittadini verso le misure anti-inquinamento. Poi cisono i costi indiretti: appuntamenti persi, disguidi, attivitàrinviate, problemi di lavoro, strutture ospedaliere difficilmenteraggiungibili specie da persone sofferenti.
Progetti? "Le alternative sono quelle che ci offre la tecnologia.Sviluppare la strada dei veicoli eco-compatibili e dare un forteimpulso ai trasporti pubblici. Se funzionano bene, la gente lascial'auto a casa, temo che ciò sia una chimera perché per raggiungerequesto obiettivo sarebbe impellente un accordo serio ed intelligentedei Comuni, delle Regioni e dello Stato:  non penso ci sia lavolontà.
 
TARGHE ALTERNE A ROMA
Dopo il persistente superamento dei livelli delle polveri sottili ilComune di Roma ha deciso il blocco dei veicoli non ecologici tramite ilconsueto metodo delle targhe alterne. Ogni giovedì tra le 9 e le 12 etra le 15 e le 19 la circolazione sarà consentita solo alle targheabilitate, si è iniziato con giovedì 13 gennaio 2005 quando a circolaresono state le targhe dispari. Il provvedimento durerà 12 settimaneconsecutive fino al 31 marzo 2005 e non si escludono altri interventirestrittivi sulla circolazione se le condizioni meteo non disperderannola concentrazione degli inquinanti..  
Ma se Roma piange le altre città italiane non ridono. A Torino,Bologna, Firenze e in molte altre città sono in corso provvedimenti dilimitazione del traffico. Il limite previsto per la concentrazionedelle polveri sottili è di 50 microgrammi per metro cubo d'aria, spessoquesto valore è superato abbondantemente a causa della congestione deltraffico ma anche di altri fattori come il riscaldamento domestico. Losmog causato dal traffico urbano è, in ogni caso, la causa dell'83%dell'inquinamento da PM10 . Dal primo gennaio la normativa europeaimpone ai comuni di non superare il limite per oltre quaranta voltel'anno.
 
Le normative Euro negli ultimi dieci anni hanno ridotto drasticamentele emissioni inquinanti dei veicoli nuovi ma permangono ancora troppeautomobile datate, e inquinanti in Italia. Di fondamentale importanzasarà anche la commercializzazione di automobili ecologiche quali leautomobili elettriche e ibride e lo sviluppo dell'idrogeno comecarburante. Quest'ultima forma di alimentazione eliminerà completamenteogni forma inquinante dal trasporto privato.
Purtroppo l'ascesa commerciale dell'idrogeno è prevista nell'arco di5-10 anni. Un periodo troppo lungo per poter sottovalutare leconseguenze sulla salute di una cattiva qualità dell'aria urbana.
La politica auspicabile nel breve periodo è pertanto quella che impongalimiti restrittivi, pedaggi e controlli non soltanto all'uso delleautomobili ma anche all'insieme delle cause inquinanti delle polverisottili. Qualche sacrificio in più da parte di tutti per spendere menoin farmaci, ricoveri e spese sanitarie. Tutti ci auspichiamo che questofenomeno venga risolto a beneficio della popolazione e che non sifaccia un uso improprio di tale problema.