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Iraq: nient'altro che il petrolio

di Munir Daair - 08/02/2007

Un editorialista yemenita commenta la nuova legge sul petrolio in Iraq
Finalmente qualcuno ha "cantato". Di soppiatto, furtivamente ma lo abbiamo inteso forte e chiaro. E' successo mentre eravamo intenti a grattarci il capo, cercando di immaginare quale piano abbia l'attuale grande capo americano, l'eminente Gorge W. Bush, nei confronti dell'Iraq o quali verità siano state sepolte con l'ex grande capo iracheno, il fu eminente Saddam Hussein. O, infine, quanto sarà sanguinaria la guerra civile in Iraq.
 
pozzi petroliferi in iraqLa grande bugia. Questo, dopo aver ascoltato attentamente i racconti del Wmd* (per caso, Parole dell'Inganno di Massa?), le bugie ("non siamo qui per il petrolio"), la farsa delle elezioni in Iraq e i miliardi spariti sotto gli sguardi vigili delle forze occupanti.
La verità sul petrolio ora viene allo scoperto. Tutto il resto era una sciarada per l'America, mentre disegnava in silenzio la nuova legge sul petrolio iracheno che va ad arricchire ulteriormente gli amici petrolieri di Bush e Cheney per i prossimi trent'anni. Infatti, un rappresentante della compagnia americana Bearing Point ha lavorato in tutta tranquillità all'ambasciata americana a Baghdad, per "assistere" all'approvazione della legge da parte del parlamento iracheno.
Questa legge, stesa a Washington e approvata dalle compagnie petrolifere americane prima che gli iracheni ne sentissero addirittura parlare, conferirà "diritti" di partnernariato senza precedenti ai giganti del petrolio americani e occidentali. "Sotto Saddam era impensabile per una compagnia straniera ottenere una quantità simile di petrolio. Questa è riduzione in schiavitù del nostro paese da parte di coloro che dicono di essere venuti per liberarci. Credono che permetteremo loro di estrarre il nostro petrolio per rivenderlo in questi termini? Questo è furto a una nazione sotto assedio, sfruttare la nostra debolezza con la pistola puntata contro. Ci prendono a calci mentre siamo a terra. Mi sono opposto a Saddam, ecco perché vivo in esilio in Francia da tutti questi anni. Ma ora non sono più sicuro. Forse Saddam era meglio", mi ha detto recentemente un esule iracheno preso dall'emozione, che mi capitava di incontrare ai tavolini di un cafè di Parigi. Gli ho chiesto se fosse mai ritornato. Mi ha risposto di sì, per un anno "ma ho deciso che era tutta una grande bugia. Non si può lavorare all'interno del sistema se prima non si accetta l'occupazione, e questo è troppo per me da accettare." Sedevamo tranquilli mentre girava e rigirava lentamente la sua tazzina di caffè, gli occhi a trattenere le lacrime. Poi ha fatto un bel respiro e ha aggiunto, "Credo sia tempo per me di ritornare di nuovo per aiutare a salvare il paese dall'essere completamente rapinato."
Mentre ci infilavamo i cappotti per avviarci lungo la fredda e buia via parigina di fuori, gli ho chiesto, "Lavorerai all'interno del sistema?" Mi ha guardato attentamente per un attimo, ha preso la tazzina per bere l'ultimo sorso di caffè, ha sorriso e infine ha detto, "Ci ho provato l'ultima volta, e non ha funzionato."

un militare usa in iraqConcessioni. Il nuovo disegno di legge americano permette al governo iracheno di offrire alle compagnie straniere concessioni fino a 30 anni sotto un sistema conosciuto come Psa**. In altre parole, alle compagnie petrolifere statunitensi e occidentali sarà concesso di sfruttare l'attuale situazione difficile in cui versa l'Iraq e di negoziare unilateralmente l'accordo Psa per l'auto-fornitura di petrolio, che vedrà impegnato l'Iraq per i prossimi 30 anni. Non sorprende perciò che Bush darà ordine di inviare altri 20 mila soldati a rischiare la propria vita in Iraq. Dovranno combattere il "terrorismo" che sicuramente nascerà dalla resistenza irachena al saccheggio del loro paese. Il mondo sarà sottoposto a uno spettacolo continuo di spargimento di sangue. Giovani iracheni che muoiono per difendere e giovani anglo-americani che muoiono per assicurare le risorse dell'Iraq, destinate ad arricchire i già ricchi amici di Bush e Cheney. Quando ci mentivano dicendo che il petrolio non era il motivo per cui erano venuti in Iraq, i conquistatori anglo-americani pensavano che tutto sarebbe andato come loro volevano e le loro menzogne passate inosservate. Dopo tutto, non era ben congegnato?
Un'intelligence architettata/pensata sulle Wmd, donne irachene che corrono nelle strade lanciando fiori e baci per accogliere i soldati della liberazione, riduce sul lastrico in una notte 400 mila soldati armati e addestrati e le loro famiglie, senza alcuna ripercussione. Quelli di noi che hanno detto che queste sono fantasie Usa pericolose, sono stati accusati si essere naìve. La mia casella di posta elettronica era stracolma di e-mail dall'America. Conosco davvero l'Iraq e so quanto siano stufi gli Iracheni e quanto vogliono l'arrivo delle forze di liberazione?

operai iracheni al lavoro in una raffineria di petrolio Reazioni future.
Oh, certo signore, noi qui conosciamo bene l'Iraq, la sua storia, il suo presente e possiamo anche prevedere la sua reazione futura, soprattutto con l'occupazione straniera. Sappiamo anche quanto naìve siano gli occupanti. E' anche il motivo per cui temiamo le ramificazioni di quest'ultima legge sul petrolio, quest'ennesima ingenuità che provocherà altro spargimento di sangue. Il sangue di altri giovani iracheni e anglo-americani sarà sparso per arricchire Bush, Cheney e i loro amici petrolieri.
Nel frattempo, altri iracheni, esiliati dalla brutalità di Saddam, ora disillusi per l'incapacità di aiutare il loro paese dall'interno, potrebbero trovare la loro strada nelle vie, al di fuori del sistema.  
Ingenui? Chiedetelo al mio compagno di caffè di Parigi e ad altre migliaia come lui.
Ancora meglio. Chiedetelo alle famiglie dei morti, dei moribondi e mutilati iracheni e americani. Hanno la risposta giusta per voi.
 
Munir Daair è un editorialista yemenita

l'articolo originale è tratto da Gulf News

* Gioco di parole sulla sigla Wmd = Weapons of Mass Destruction (armi di distruzione di massa), ma anche Words of Mass Deception (parole di disinformazione di massa)

** Psa = Production Sharing Agreement (accordo sulla ripartizione produttiva)

 
 
 
Tradotto per noi da Rita Balestra