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Usa, un budget per la propaganda

di Siro Asinelli - 08/02/2007




L’amministrazione Usa ha presentato al Congresso la proposta di bilancio per l’anno finanziario 2008 che avrà inizio dal prossimo 1 ottobre e terminerà la stessa data dell’anno successivo.
Il documento sottoscritto dal presidente George Bush segue di pochi giorni le relazioni dei segretari di Stato di fronte ai vari comitati congressuali sulle necessità strategiche degli Stati Uniti e indica la strada che la Casa Bianca intende intraprendere nel tentativo di gestire il ‘cortile di casa’ latinoamericano sfuggito in parte al controllo.
Significativa, in tal senso, la cifra complessiva destinata alle questioni latinoamericane, sotto forma di aiuti diretti ai governi ‘amici’ e alle fondazioni, associazioni, gruppi di pressione che con le loro azioni possono incidere sulle questioni interne di un Paese straniero: 1,6 miliardi di dollari, il 4% circa in più rispetto alla finanziaria varata lo scorso anno. Ma più che l’aumento, significativo è il ristretto numero di Stati destinatario del 70% di tali risorse: Cuba, Bolivia, Ecuador, Haiti e Colombia. Le ultime due, ovviamente, in forma di aiuti finanziari ai regimi, le prime tre, altrettanto ovviamente, in forma di supporto alle opposizioni.
Come annunciato già in settimana scorsa da John Negroponte, i cui crimini sono ben conosciuti in America Latina e che presto assumerà l’incarico di vice segretario di Stato dopo aver guidato l’Agenzia cui fanno capo tutte le organizzazioni di intelligence statunitensi, CIA ed FBI comprese, una grossa fetta di finanziamenti è stata proposta per andare a implementare il ‘Plan Colombia’, strumento creato dal Bush senior con cui gli Stati Uniti hanno coperto ed agevolato il narcotraffico internazionale. Alle Forze di Sicurezza di Bogotá andranno 446 milioni di dollari, appena 11 milioni di dollari in meno rispetto all’esercizio precedente. A questi si aggiungerebbero altri 139 milioni per “programmi sociali”, tra cui, non casualmente, programmi destinati a favorire la smobilitazione di appartenenti a bande paramilitari ed il loro reintegro nelle Forze Armati e di polizia. Un budget supplemetare ritagliato sulla ‘Ley de Justicia y Paz’ varata dall’amico Uribe che sta favorendo la ‘normalizzazione’ dei criminali delle Autodefensas Unidas de Colombia, già addestrate e armate dalla CIA.
Altre cifre da tenere sott’occhio sono quelle previste per “accelerare la transizione verso la democrazia” di Cuba. Dai 9 milioni di dollari del budget 2006-2007, si è passati ai 46 milioni richiesti per il 2008. Un salto notevole che rispecchia quanto già anticipato nelle raccomandazioni della Casa Bianca al Congresso dello scorso anno. Secondo molti analisti, la cifra potrebbe aumentare nel prossimo biennio fino a toccare gli 80 milioni. Interessante – ed inquietante – constatare che di questi 46 milioni, 38,7 saranno destinati a finanziare le principali voci dell’opposizione anti castrista presenti sul suolo Usa, in particolare Radio Martí e TV Martí.
Seppure le elezioni di mid term di inizio novembre scorso hanno radicalmente ridisegnato la mappa del potere interno al Congresso, sembra improbabile che il piano di finanziamento proposto dall’amministrazione Bush possa essere ostacolato. I democratici Usa come la loro controparte repubblicana hanno tutto l’interesse a mantenere saldi i loro artigli sul continente latinoamericano, ora più che mai.