La scelta
di centrofondi - 09/02/2007
Non si può certo dire che la coerenza sia una qualità di Governi e Istituzioni scientifiche.
Fino a pochi giorni fa giuravano e spergiuravano che il cambiamento climatico non esisteva.
Il clima è cambiato? No sono normalissime escursioni e statisticamente non ci sono prove
che sia in atto un mutamento climatico significativo. Vi ricordate? Sono le risposte con cui
le televisioni di tutto il mondo martellavano la povera opinione pubblica che metteva in
discussione la propria intelligenza di fronte a tanta ostentazione di sicurezza. E rispetto al
petrolio? La stessa cosa, il picco petrolifero è una bufala, di petrolio ne abbiamo in
abbondanza e così via. Le poche voci che cercavano di far ragionare e dicendo verità
scottanti, venivano emarginate e lasciate nell’ombra
(rileggete cosa diceva uno dei maggiori espertidi petrolio Bakhtiari nel 2004
http://www.centrofondi.it/articoli/petrolio_50_dollari.htm ). Poi si scopreche Exxon finanziava studi che negavano i mutamenti climatici, Bush ammette che l’Iraq è
solo un deposito petrolifero da sfruttare e subito dopo chiede ai suoi cittadini di rinunciare
allo spreco di petrolio ed oggi spuntano come funghi dopo la pioggia studi catastrofici sul
cambiamento climatico.
Come se non bastasse l’Iran, oggetto di una attenzione morbosa degli americani, alquanto
sospetta dopo le ammissioni sull’Iraq, decide di intraprendere la strada del nucleare ai fini
energetici e di razionare il petrolio per uso interno, e anche il venezuelano Chavez ha
manifestato recentemente la stessa intenzione, per fortuna senza menzionare il nucleare.
Non dobbiamo sforzarci più di tanto per capire che stiamo vivendo uno sconvolgimento
climatico importante e che la fonte di energia, che fino a poco fa pensavamo inesauribile, sta
inesorabilmente giungendo al termine.
A questo punto è un fatto assodato che tra breve saremo messi davanti alle nostre
responsabilità.
Queste sono le problematiche con cui ci dobbiamo confrontare e da come le affronteremo
dipenderà il nostro futuro.
I cambiamenti, anche climatici, si sono sempre susseguiti nella storia del nostro pianeta e
pensare di contrastarli sarebbe da pazzi, così come il pensiero che ha dominato incontrastato
negli ultimi due secoli secondo cui l’uomo è al di sopra di tutto e come tale ha distrutto e
dilapidato, depredando in pochi anni risorse accantonate dalla terra in milioni di anni.
Rispondere a questi cambiamenti come stanno facendo i grandi del mondo, chi facendo finta
di niente parlando di calcio e pacs, chi invece cercando di accaparrarsi le ultime risorse
rimaste, porterà a vivere l’inferno in terra peggio di quanto non abbiamo vissuto fino ad
oggi.
Quello che bisogna capire è che il cambiamento in sé è una cosa naturale, nell’ordine delle
cose e non bisogna averne paura, anche quando non sappiamo dove questo ci porterà.
Il mondo è un perfetto meccanismo autoregolante ed il fatto di non riuscire a comprendere a
fondo i suoi meccanismi, è normale per una mente limitata come quella dell’uomo. Lo
dimostra il meccanismo perfetto della natura ancora un mistero per gli scienziati, e nei
luoghi dove ancora l’equilibrio non è stato alterato dalle nostre mani scellerate è evidente la
sua perfezione e la sua ricchezza, cosa che non si può dire dell’opera dell’uomo che dove
passa lascia solo morte, distruzione e desolazione.
Il modo migliore per affrontare questi cambiamenti è assecondarli. Contrastarli produce solo
sofferenza. Come si può assecondare questo processo?
•
Preparandoci con nuove tecnologie che possono produrre energia da fonti rinnovabilio eterne, come il caso della fusione fredda.
•
Diminuire la dipendenza dal modo di vivere consumistico. Avere rispetto dellerisorse e non assecondare gli sprechi che siano di acqua, energia o benzina.
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Rivedere la struttura delle nostre case utilizzando materiali e tecniche che faccianorisparmiare i costi e l’energia del condizionamento estivo ed invernale.
•
Rivedere il nostro rapporto con l’acqua, riparare quel 50, a volte 70% di dispersionenei nostri acquedotti pubblici e prevedere il recupero delle acque pluviali.
•
Rivedere le tecniche agricole ed il consumo di alcuni alimenti. Sapete ad esempioche l’attuale sistema agricolo consuma il 70% del fabbisogno idrico, mentre ci sono
tecniche naturali che ne consumano solo una infinitesima parte? Oppure che per
produrre 1 kg. di carne ci vogliono 1.350 litri di acqua? Oppure che per sfamare
l’esercito di animali da macello sono necessari una quantità di cereali che
sfamerebbero 9 miliardi di persone?
•
Rivedere l’uso di antibiotici e pesticidi nell’allevamento e in agricoltura. Lo sapevateche i pesticidi hanno raggiunto la concentrazione di 2 kg ad ettaro contro 0,49 kg del
1961? E sapevate che i pesticidi impoveriscono i terreni che necessitano ogni anno di
quantitativi sempre maggiori per mantenere inalterata la produzione?
•
Rivedere i trasporti di persone e merci. Le merci per quanto possibile dovrebberoessere prodotte localmente e gli spostamenti ridotti al minimo usando il telelavoro e
migliorando la rete pubblica. A proposito lo sapete che il 90% dell’energia prodotta
dalle auto viene sprecata e che la tecnologia di fondo è ancora quella del motore a
scoppio inventato dal religioso toscano Eugenio Barsanti a metà del 1800?
Ma una delle cose fondamentali da fare è
riprenderci la sovranità monetaria edimpiegare le enormi risorse sottratte alle collettività dei vari paesi ed impiegarle non per
cercare di piegare masse e natura ai voleri di pochi, ma per assecondare il cambiamento
e far sì che ogni modifica al nostro stile di vita sia un miglioramento per tutti.
Una volta in un libro abbiamo letto:
il cambiamento in sé non è doloroso, lo è laresistenza ad esso
.In questo caso la resistenza al cambiamento è il modo di vita che ci è stato imposto
dall’economia del debito e più ci ostiniamo nel nostro piccolo a non voler rinunciare al
nostro stile di vita usa e getta (nelle cose materiali e anche per i sentimenti ed i rapporti
personali), maggiore sarà la sofferenza nell’accettare le molte e inesorabili modifiche
che dovremo porre alle nostre esistenze.
E poi chi l’ha detto che un clima più mite ed un’economia senza debito non siano una
cosa positiva?
Allora in attesa che i nostri governanti ritrovino il lume della ragione persa da ormai
troppo tempo, diamoci da fare noi nel nostro piccolo e nel nostro quotidiano. Facciamoci
sentire con chi dovrebbe essere al nostro servizio (i politici), adottiamo le monete
complementari, sosteniamo un’agricoltura più naturale e perché no, cominciamo anche a
fidarci gli uni con gli altri migliorando la qualità dei nostri rapporti, con la nostra
famiglia, i nostri vicini e anche con chi non conosciamo.
In ballo questa volta non cisono solo interessi economici, ma le nostre vite…fate un po’ voi!
Passando alle borse, assistiamo all’ultimo slancio dei mercati che stanno cercando il loro
massimo. Il Dax è vicino a confrontarsi con la parte alta del canale di breve periodo
(6mesi) che lo porterebbe a toccare i 7000 punti
Mentre sul Nasdaq sembra proprio che si stia assistendo a un periodo di distribuzione,
dopo che è stato abbandonato il canale ascendente.Segno questo che il massimo potrebbe
essere vicino
L’euro contro dollaro continua nella sua “melina” e sembrerebbe un’accumulazione
prima di portare l’euro a vedere nuovi massimi
Per quanto riguarda l’oro e il petrolio sembrano essersi risvegliati dal letargo e sta
continuando la correlazione che li ha visti legati in questo periodo
L’oro deve comunque decidere che cosa fare perché ora è ancora fermo sulla resistenza
dei 664 $ ed è di vitale importanza che riesca a superarli in breve tempo
Se riesce nell’impresa allora sembra molto probabile che faccia una puntatina verso i
massimi prima di prendere la strada della discesa del ciclo annuale fino a giugno
That’s all folks