Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Pace Fredda. Dopo le basi Usa in Europa, una nuova cortina di ferro?

Pace Fredda. Dopo le basi Usa in Europa, una nuova cortina di ferro?

di Luca Galassi - 10/02/2007

Mosca spenderà 189 miliardi di dollari in missili. Dopo le basi Usa in Europa, una nuova cortina di ferro?

Il governo russo investirà 189 miliardi di dollari in otto anni per la costruzione di una nuova generazione di missili balistici intercontinentali, sottomarini nucleari e portaerei. Lo ha rivelato ieri il ministro della Difesa, Sergei Ivanov, a pochi giorni di distanza dall'annunciata decisione di Washington di collocare parte del suo nuovo sistema anti-missilistico nell'Est Europeo.

Bratislava, 2002Minaccia americana. Al recente, sensibile aumento delle spese militari russe corrisponde il raffreddamento delle relazioni con gli Stati Uniti. A poco sono valse le rassicurazioni dell'amministrazione Bush che la nuova stazione radar nella Repubblica ceca e il sistema di intercettazione missilistica in Polonia verranno costruiti per contrastare eventuali minacce provenienti da Iran e Corea del Nord. Putin ha definito 'risibile' il tentativo degli Usa di licenziare le preoccupazioni russe come infondate. Nell'incontro di questo pomeriggio a Monaco di Baviera tra capi di governo e ministri degli Esteri di tutto il mondo, durante il quale si parlerà, tra l'altro, di Kosovo, Afghanistan e Iran, ci si aspetta che Putin e Ivanov daranno voce alle loro ansie circa una possibile minaccia statunitense contro il loro Paese. Secondo Yevgeny Miasnikov, ricercatore del Centro per il Controllo degli Armamenti di Mosca, l'obiettivo Usa è chiaro: "Da quando gli Stati Uniti hanno cominciato a insinuarsi nel vuoto creato dal crollo del comunismo nei Paesi-satellite dell'Est Europa - ha spiegato - è cresciuta la minaccia: il sistema anti-missile statunitense non è giustificato, in quanto l'Iran non ha capacità balistiche per colpire gli Usa. Pertanto, tali infrastrutture sono una minaccia per la Russia".

Razzo sovieticoProliferazione missilistica.La 'risposta' allo scudo statunitense si concretizza pertanto nell'annuncio in stile 'da falco' fatto ieri alla Duma dal ministro degli Esteri Ivanov, durante il quale l'orgoglio bellico moscovita ha ricevuto una decisiva spinta: la Russia costruirà quest'anno 17 missili balistici (contro i 4 realizzati negli anni passati), assieme a 34 Topol-M e relativo silo di lancio, per finire, entro il 2015, con altri 50 razzi montati su altrettante piattaforme mobili. A dispetto del trattato di non proliferazione firmato da Putin e Bush nel 2002, la corsa al riarmo è un dato di fatto per i due Paesi, le cui relazioni si stanno progressivamente raffreddando non solo alla luce delle recenti scelte strategico-militari in Europa, ma anche riguardo alla posizione sull'Iraq e, soprattutto, sull'Iran. Gli interessi nel Caspio sono troppo importanti per Mosca per non affrontare i rapporti con Teheran in modo cooperativo, anziché competitivo.
 
 
 
forze armate a confrontoNuova Guerra Fredda? La linea dura di Bush e le sanzioni contro il Paese degli ayatollah, relativamente alla questione nucleare, rischiano di deteriorare ulteriormente il rapporto tra Russia e Occidente. Anche se la spesa militare russa assomma a un ventesimo di quella statunitense, la modernizzazione delle Forze armate dopo il collasso dell'Unione Sovietica si è resa possibile grazie alla spettacolare crescita economica dovuta ai profitti di petrolio e gas naturale, al punto da quadruplicarsi dal 2001 a oggi. Gli analisti parlano di una nuova Guerra Fredda, ma, mentre i Paesi che una volta erano legati dal Patto di Varsavia si rivolgono al nuovo alleato statunitense, concedendo sempre più generosamente il loro territorio per la costruzione di basi militari, da parte russa si sta verificando una chiusura sempre maggiore, soprattutto verso l'Europa. In un sondaggio condotto dall' Eu-Russia Centre, organismo di ricerca indipendente, il 71 per cento dei russi non si considera europeo, e più della metà vede l'Europa come una potenziale minaccia alla propria indipendenza industriale e finanziaria.