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Energy [R]evolution

di lascossa.org - 11/02/2007

“Energy [R]evolution”,
una rivoluzione nella politica energetica abbinata a un’evoluzione nell’utilizzo dell’energia.


Greenpeace lancia “Energy [R]evolution”, la prima strategia globale e dettagliata su come ristrutturare il sistema energetico mondiale nell’arco di una singola generazione. La formula? una rivoluzione nella politica energetica abbinata a un’evoluzione nell’utilizzo dell’energia.

Non c’è bisogno di rimanere al freddo o al buio, né di paralizzare l’economia e nemmeno di realizzare nuovi impianti nucleari per far fronte alla crescente domanda energetica. Secondo la nota organizzazione ambientalista, l’utilizzo delle fonti rinnovabili combinato con una maggiore efficienza derivata dall’impiego razionale dell’energia sarà sufficiente per soddisfare la metà della domanda energetica per il 2050 e dimezzare le emissioni di CO2 entro la stessa data. Inoltre, adottando un simile piano – che prende in considerazione anche la rapida crescita che si sta registrando in paesi come Cina e India - si potrà scongiurare il rischio di conflitti mantenendo complessivamente una maggiore stabilità economica a livello mondiale.

Secondo le stime del rapporto “Energy [R]evolution. A sustainable World Energy Outlook”, elaborato in collaborazione con l’European Renewable Energy Council (EREC) le rinnovabili diverranno la spina dorsale del sistema energetico, non solo nei paesi OECD, ma anche in quelli in via di sviluppo. Il potenziale è tale per cui entro il 2050 circa il 70% dell’energia elettrica potrebbe essere prodotta da fonti rinnovabili (idroelettrico, eolico e solare), mentre la domanda di energia termica sarà soddisfatta dalle rinnovabili (biomasse, collettori solari e geotermico) per il 65%.

“Le fonti di energia rinnovabile” precisa Sven Teske, consulente per l’energia di Greenpeace International, “saranno competitive quando saranno finalmente sospesi i sussidi all’energia fossile e nucleare da parte dei governi e quando sarà adottato il principio secondo cui chi inquina paga”.

Arthouros Zervos, presidente dell’Erec, evidenzia che “Le scelte politiche dei prossimi anni determineranno la situazione ambientale ed economica per molte decadi a venire. Le rinnovabili possono e devono giocare un ruolo fondamentale nel mix energetico del futuro. Questo cambiamento è ostacolato da una barriera di volontà politica non da limiti tecnici.

Per approfondimenti: Rapporto Greenpeace (lingua inglese)

Sintesi del rapporto in ITALIANO

Fonte:www.lascossa.org