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Morales, nuovo colpo al neoliberismo

di Siro Asinelli - 11/02/2007

 

La presidenza boliviana ha annunciato la nazionalizzazione della compagnia metallurgica ‘Vinto’ attualmente nella mani del gigante svizzero ‘Glencore’.
L’iter burocratico ed amministrativo per riportare nelle mani dello Stato la compagnia sarebbe già stato avviato, come dichiarato dallo stesso presidente Evo Morales Ayma nel corso di una cerimonia per l’inaugurazione di nuove infrastrutture turistiche lungo le sponde del lago Poopón, nel dipartimento di Oruro, regione andina che ospita gli stabilimenti della ‘Vinto’: “Oggi abbiamo firmato un decreto supremo per nazionalizzare la Vinto”, ha dichiarato il primo mandatario boliviano, sottolineando che si tratta di un altro tassello della strategia politica del suo mandato per recuperare le risorse naturali del Paese.
Morales ha colto l’occasione per ricordare ancora una volta che il processo di nazionalizzazione riguarda esclusivamente quelle imprese privatizzate nel corso degli anni ’90 e nella cui vendita o nella cui gestione privata siano state ravvisate irregolarità e o illeciti. “Se queste imprese rubano, non rispettano le leggi boliviane – ha avvertito – non abbiamo altra alternativa che recuperarle riportandole nelle mani dello Stato”.
Nel 2005 la svizzera ‘Glencore’, attraverso la sua filiale ‘Sinchi Wayra’, ha versato circa 220 milioni di dollari all’ex presidente boliviano Gonzalo Sánchez de Lozada (2002-2003) che all’epoca ancora deteneva il 62% della Compañía Minera del Sur (Comsur), proprietaria, tra le altre, della ‘Empresa Metalurgica Vinto’, per la cui acquisizione il gigante svizzero ha pagato altri 90 milioni di dollari.
Condannato dalla Corte Suprema per genocidio nel 2004 per le 67 persone assassinate dalle forze di sicurezza nel 2003 durante le proteste popolari che determinarono la sua cacciata e quella del suo governo, de Lozada si è rifugiato a Miami, Stati Uniti. Il governo Morales, appoggiato dalla Corte Suprema, ha inoltrato una richiesta di estradizione alle autorità di Washington, sinora disattesa. L’ex presidente, assieme ad alcuni suoi ex ministri, è inoltre sotto processo in Bolivia proprio per presunte violazioni delle leggi che regolano gli accordi tra Stato e compagnie private.
Mentre sull’eventuale natura illecita del trasferimento delle azioni della Comsur i tecnici governativi stanno ancora investigando, sulla vendita della ‘Vinto’, a La Paz non hanno avuto dubbi: “L’impresa metallurgica è stata venduta in maniera fraudolenta”, aveva dichiarato lo scorso 22 gennaio.