Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Lettera aperta all'Ambasciatore statunitense in Italia

Lettera aperta all'Ambasciatore statunitense in Italia

di Doriana Goracci - 13/02/2007



LETTERA APERTA ALL'AMBASCIATORE STATUNITENSE IN ITALIA, IN OCCASIONE DELLA SUA PRESENZA A FIRENZE, A PROPOSITO DELL'"ANTI-AMERICANISMO"

Firenze,
12 febbraio 2007

All'Ambasciatore Ronald Spogli
Ambasciata statunitense, Roma



Egregio Ambasciatore,

Come cittadini statunitensi in Italia Le scriviamo per chiedere una fine alle ingerenze della nostra Ambasciata nella vita politica dell'Italia.
La sua lettera firmata da altri quattro ambasciatori per fare pressione sul Governo italiano perché continui la sua partecipazione alla guerra in Afghanistan è stata una inaudita e inaccettabile interferenza dell'Ambasciata USA nella dialettica democratica di questo paese, oltre a suonare offensiva alla grande maggioranza degli italiani che secondo i sondaggi vorrebbero il ritiro delle truppe italiane anche in rispetto dell'Art. 11 della Costituzione che dichiara che "L'Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali."

Poi, pochi giorni dopo, l'Ambasciata USA ha compiuto a parere nostro una seconda grave scorrettezza. Ha inviata a noi statunitensi in Italia una lettera di avvertimento di possibile pericolo per noi qualora volessimo andare a Vicenza il 17 febbraio per protestare, insieme ai cittadini italiani, contro la creazione di una megabase USA, la più grande base offensiva all'estero. Questa manifestazione viene caratterizzata come "anti-statunitense" dalla lettera che consiglia a tutti di stare lontano dalla città dal 16 al 18 febbraio per evitare di diventare "bersagli di manifestanti anti-USA".
I contenuti della lettera non corrispondono alla realtà, diffondono paura e ignoranza, offendono l'intelligenza degli statunitensi in Italia e la realtà democratica della società italiana.

Prima di tutto, la manifestazione del 17 febbraio non è anti- statunitense; è contro la richiesta da parte del Governo USA di costruire una nuova megabase statunitense nei pressi del centro della città di Vicenza, città riconosciuta dall'UNESCO come patrimonio culturale dell'umanità. La verità è che la stragrande maggioranza dei vicentini e del popolo italiano intero non vuole questa ennesima base USA (siamo già presenti in Italia con circa 20 installazioni militari). Il 2 dicembre 2006 circa 30.000 persone hanno manifestato a Vicenza contro la base con un bel corteo colorato e pacifico al quale delegazioni di cittadini statunitensi di Firenze e Roma hanno partecipato senza mai incontrare episodi "anti-USA". Anzi, la nostra presenza è stata molto apprezzata.

Distribuire una lettera ai cittadini per dire che corrono dei pericoli in
Italia a causa di una manifestazione politica è un tentativo neppuretroppo nascosto di scoraggiare o addirittura mettere il bavaglio aicittadini che vorrebbero esprimere il loro dissenso dalle politiche diguerra e di occupazione dell'amministrazione Bush.Lei, Ambasciatore, certamente rappresenta il governo di Bush eCheney, ma le ultime elezioni federali negli USA dimostrano chequel governo non rappresenta più la maggioranza del nostropopolo, soprattutto per quel che riguarda la politica estera e laguerra. La società USA è profondamente malata di militarismo e,sempre di più, i nostri concittadini dicono basta!Alle manifestazioni contro le basi, come a Vicenza o a Camp Darbyo ad Aviano o a Sigonella, alle manifestazioni contro la guerra, quiin Italia e in tanti altri paesi come negli USA (le centinaia di migliaiadi manifestanti a Washington e in altre città USA il 27 gennaioscorso erano dei pericolosi anti-americani?), la gente protesta noncontro il popolo statunitense ma contro la violenza delle guerre edelle occupazioni militari sostenute dal governo USA in Iraq (più di655.000 morti dall'inizio della guerra) ma anche in Afghanistan ePalestina. Protesta contro la militarizzazione del territorio edell'economia, contro la presenza di basi straniere con lo stoccaggiodi armi nucleari e all'uranio impoverito. Come Amnesty Internationalchiede la chiusura del campo di Guantanamo e di tutte le carcerisegrete e la fine dei voli segreti della CIA (p.e. il caso di Abu Omar),oltre alla fine della pratica della tortura e la violazione dei dirittiumani (sono richieste "anti-americane"?). Chiede un altro mondopossibile con una nuova cultura di pace e giustizia globale.Noi cittadini statunitensi in Italia, come milioni di altri concittadininegli U.S.A., ci opponiamo alla politica di guerre all'estero e dicancellazione dei diritti civili nel nostro paese portata avanti dalgoverno di Bush e Cheney mentre seri problemi sociali vengonoignorati. Negli USA abbiamo il peggior sistema sanitario del mondooccidentale con circa 50 milioni di persone senza assicurazionesanitaria.

Abbiamo il più alto numero di persone in carcere e il piùalto tasso di incarcerazione di tutto il mondo (siamo 5% dellapopolazione globale con 25% degli incarcerati), con più di 4.000persone nel bracio della morte. Chiediamo risorse non per le forzearmate ma per la sanità, la scuola, l'ambiente, il lavoro, laricostruzione delle città, il trasporto pubblico, la solidarietà con ilresto del mondo.Quarant'anni fa ai tempi della guerra in Vietnam, Martin Luther Kingdichiarò: "Siamo al punto, nelle nostre vite, in cui bisogna agire inprima persona affinchè il nostro paese soppravviva alla propriafollia. Ogni uomo con le convinzioni umane deve decidere laprotesta che meglio si adatta alle sue convinzioni, ma dobbiamo tuttiprotestare." E aggiunse: "Viene il momento in cui il silenzio ètradimento."Noi cittadini statunitensi in Italia il 17 febbraio saremo presenti aVicenza perché a parere nostro la manifestazione contro le basi econtro le guerre è una manifestazione di sostegno anche allamaggioranza dei cittadini statunitensi che desidera un cambio dirotta nella politica statunitense – all'estero e in paese.Le chiediamo pertanto di inviare una lettera di rettifica ai nostriconcittadini in Italia per dire che la manifestazione del 17 a Vicenza,lontano da rappresentare un fenomeno di "anti-americanismo",sentimento assai poco diffuso in Italia e soprattutto fra il popolo della pace, rappresenta invece un prezioso esempio di esercizio diun diritto democratico fondamentale al quale gli statunitensi in Italiaparteciperanno e sono invitati a partecipare.

per la pace,
Statunitensi contro la guerra (Firenze)
comiraqusa@yahoo.it
Statunitensi per la pace e la giustizia (Roma)
info@peaceandjustice.it
http://www.peaceandjustice.it


P.S. Cogliamo l'occasione per ricordare che il caso dell'omicidio volontario a Baghdad dell'agente italiano Nicola Calipari e il tentato omicidio di Giuliana Sgrena non è chiuso e chiediamo la piena collaborazione del nostro governo con le autorità giudiziarie italiane.