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La scienza della consapevolezza collettiva

di Robert Kenny - 14/02/2007

 

 

Oggi che sempre più persone parlano di consapevolezza collettiva, viene naturale chiedersi: "Esiste una ricerca scientifica a sostegno di tale idea?". La risposta sembra, ogni giorno di più, sì. Ormai molte ricerche sostengono non solo che tra gli esseri umani esiste un campo di consapevolezza e intelligenza, ma anche che attraverso di esso ci influenziamo reciprocamente.
 

 

Oggi che sempre più persone parlano di consapevolezza collettiva, viene naturale chiedersi: “Esiste una ricerca scientifica a sostegno di tale idea?”. La risposta sembra, ogni giorno di più, sì. Ormai molte ricerche sostengono non solo che tra gli esseri umani esiste un campo di consapevolezza e intelligenza, ma anche che attraverso di esso ci influenziamo reciprocamente.

Come lo Spock di Star Trek creato da Gene Roddenberry, che poteva entrare nella mente degli altri, oggi molti di noi si accorgono di poter intuire i pensieri e le emozioni degli altri, arrivando a pensare e creare insieme senza comunicare attraverso i cinque sensi. L’esistenza di una consapevolezza collettiva diventa più evidente analizzando la nostra capacità di percepire e lavorare con il “campo energetico” emotivo, mentale, spirituale degli altri. Già da molto tempo la scienza ha ammesso l’esistenza dei campi gravitazionali, elettrici e magnetici; oggi, ricerche importanti nella scienza di frontiera conosciuta come parapsicologia, o studio dei fenomeni psichici (“psi”), mostra come possono esistere anche altri tipi di campi, inclusi i campi del pensiero.

Un fenomeno psi fondamentale è la percezione o influsso extrasensoriale, forse reso possibile dall’apparente capacità della consapevolezza di operare al di là dei limiti dello spazio e del tempo. Esempi di ciò sono, tra gli altri, la telepatia e la vista remota. L’esistenza dello psi (o della “tele-prensione”, come la chiama Ken Wilber) è stata convincentemente dimostrata da numerosi studi scientifici condotti da Marilyn Schlitz, Dean Radin e altri. In un tipico esperimento di vista remota, per esempio, un individuo viene mandato in una località lontana e segreta, mentre un’altra persona, dal laboratorio, cerca di “vedere remotamente” e descrivere nei dettagli quella località. In molti esperimenti, le persone sono riuscite a descrivere l’ambiente dell’altra persona con un grado statisticamente significativo di accuratezza. Un dato interessante è che le coppie con legami affettivi hanno ottenuto i risultati migliori. Queste scoperte fanno pensare che nei gruppi in cui esiste un senso di connessione e fiducia reciproca c’è una capacità maggiore di capire e vedere i punti di vista degli altri, di “vedere attraverso gli occhi altrui”.

Il biologo Rupert Sheldrake ha condotto, insieme ad altri ricercatori, molti esperimenti ingegnosi che dimostrano quanto siano diffuse le facoltà psi, persino negli animali. Usando telecamere sincronizzate posizionate nelle case e negli uffici dei proprietari dei cani, egli ha dimostrato che questi ultimi si mettono in attesa davanti alla porta di casa nel momento preciso in cui i proprietari decidono di rincasare dal lavoro, anche quando tale momento viene cambiato di giorno in giorno. Sheldrake, Radin e altri hanno condotto anche numerosi esperimenti di telepatia sugli esseri umani, dimostrando che le persone possono percepire i pensieri e le intenzioni degli altri attraverso lo spazio e il tempo. Questa ricerca comprende studi su un’esperienza comune chiamata “la sensazione di essere osservati”. Due persone sono state separate in un laboratorio e messe davanti a telecamere a circuito chiuso. Una persona osservava l’altra a intervalli casuali, mentre a quest’ultima erano state applicate apparecchiature in grado di registrare l’attività del sistema nervoso. La probabilità che i risultati di questa ricerca siano dovuti al caso è di una su 3,8 milioni.

Attraverso molti studi, Sheldrake ha anche dimostrato che possiamo aiutare l’apprendimento degli altri a distanza di chilometri, senza interagire né comunicare. In uno studio, per esempio, è stato registrato il tempo medio con cui un gruppo di individui ha risolto un quiz appena inventato. Lo stesso quiz è stato poi trasmesso a milioni di persone attraverso la TV, affinché i telespettatori lo completassero. Successivamente, un nuovo gruppo, che non aveva mai visto il quiz, lo ha completato in un tempo molto minore del primo gruppo. Possiamo supporre che siccome molte persone avevano già risolto il quiz, esso si era in qualche modo inciso nel campo della consapevolezza collettiva, rendendo via via più facile la soluzione.

Radin, il “Laboratorio per le ricerche sulle anomalie” della Facoltà di Ingegneria di Princeton (PEAR) e il “Progetto Roger Nelson sulla consapevolezza globale” hanno condotto ricerche ancora più approfondite sul “campo degli effetti” della consapevolezza. Essi hanno indagato le interazioni tra mente e materia attraverso degli avvincenti esperimenti con numeri casuali generati al computer (RNG). Fondamentalmente, le RNG sono delle sofisticate macchine programmate per visualizzare casualmente degli “zero” o degli “uno”. È come quando si lancia cento volte in aria una moneta: la media che ci aspettiamo sono cinquanta “teste” e cinquanta “croci”: allo stesso modo, una RNG produce, in media, un numero uguale di zero e di uno. Alcune persone, usando intenzionalmente la forza del pensiero, hanno fatto sì che le RNG dessero delle combinazioni significative, anche se solo in poche occasioni su molti tentativi. Le coppie (le persone unite da una relazione) hanno prodotto risultati sei volte più significativi che non i singoli individui. Come gli esperimenti sulla vista remota, questi risultati indicano che le persone con una connessione individuale, quando agiscono in concerto, sono più influenti degli individui che agiscono da soli.

Forse non sorprende che i gruppi producano risultati RNG molto maggiori degli individui o delle coppie, anche quando sono ignari delle RNG e quindi non possono cercare di determinarne i risultati. Per esempio, quando la semplice attenzione dei gruppi è stata catturata da eventi pubblici di grande interesse, gli effetti RNG sono stati tre volte più grandi di quando gli individui hanno esercitato un’influenza intenzionale sulle macchine RNG. Durante certi eventi trasmessi dalla TV e molto seguiti dal pubblico, come la morte della principessa Diana o le tragedie dell’undici settembre, i risultati combinati di 60 RNG in tutto il mondo si sono significativamente allontanati dalla media. Per esempio, il 3 ottobre 1995, il giorno in cui è stato letto il verdetto per il caso di O. J. Simpson, Radin, Nelson e Dick Bierman, un professore dell’Università di Amsterdam, hanno deciso di accendere le RNG nei rispettivi laboratori, per verificare la loro ipotesi che sarebbe successo qualcosa di importante nel campo della consapevolezza collettiva. L’analisi dei risultati combinati ha chiaramente confermato tale ipotesi. Come dice Radin in The Conscious Universe, “Verso l’ora in cui cominciavano i pre-show alla TV, circa le 9 di mattina (ora del Pacifico), in tutte le RNG è apparso un livello inaspettato di ordine. Presto si è tornati ai livelli soliti fino alle 10:00, quando era attesa la sentenza. Qualche minuto dopo, le RNG hanno registrato il massimo grado di ordine nelle due ore di registrazione, esattamente nell’istante in cui il giudice leggeva la sentenza”. Questi risultati fanno pensare che milioni di menti, quando si concentrano sullo stesso oggetto, possono avere un effetto notevole sul mondo materiale, portando misteriosamente i sistemi fisici casuali verso livelli di ordine più elevato.

Allo stesso modo con cui possiamo creare ordine nei sistemi fisici attraverso l’attenzione concentrata o l’intenzione, molti esperimenti indicano che due o più persone possono sincronizzare o armonizzare i propri sistemi nervosi. Per esempio, in una ricerca finanziata dall’«Istituto di Scienze Noetiche» e altri istituti, Marilyn Schlitz e William Braud hanno dimostrato che gli individui calmi e rilassati possono intenzionalmente ridurre l’ansia degli altri in luoghi distanti, e che la gente che focalizza consapevolmente la propria attenzione può aiutare altre persone, in località remote, a concentrare la propria mente incostante. In un altro campo – la “guarigione a distanza” – su 150 casi studiati, il 67% ha dimostrato che gli individui e i gruppi possono usare l’intenzione, il rilassamento, la concentrazione, la visualizzazione e quella che viene descritta come “una richiesta di guarigione a un potere più grande di se stessi” per curare in maniera significativa altre persone. Gli effetti curativi e la tele-prensione sono aumentati quando i partecipanti provavano empatia o quando meditavano insieme.

A livello comunitario, sociale e persino planetario, più di venti esperimenti (pubblicati su serie riviste scientifiche) hanno dimostrato che gruppi di Meditazione Trascendentale, rappresentanti l’un per cento di una determinata popolazione, hanno provocato un significativo miglioramento nella qualità della vita e nella salute fisica e mentale, oltre a una riduzione dei crimini, degli incidenti e dei conflitti, nell’intera popolazione in oggetto, apparentemente riducendo lo stress nella psiche collettiva.

Questi e altri studi offrono valide prove del fatto che possiamo sviluppare e lavorare sulla nostra consapevolezza collettiva per produrre risultati benefici a livello interpersonale, organizzativo e sociale. Possiamo creare un’empatia, una comprensione e un rispetto maggiori, e uno stato di salute, una cooperazione e una collaborazione creativa migliori. In ufficio, nelle comunità e nelle istituzioni in generale, dove siamo messi alla prova da problemi estremamente complessi e urgenti, coltivare queste capacità non favorirà soltanto il bene comune, ma può garantire la nostra stessa sopravvivenza.

Robert Kenny, MBA (PhD), è professore del Fetzer Institute e fondatore del Leaderful Teams Organizational Consulting. In precedenza, per ventuno anni, è stato un dirigente di risorse umane. Ha pubblicato molti articoli sulla saggezza collettiva.