Manovre americane nel mondo
di Alain de Benoist - 14/02/2007
Gruppo Opìfice. Saddam Hussein è stato giustiziato: come valuta questa condanna? Secondo lei è funzionale alle strategie politico-militari statunitensi in Iraq o potrebbe rivelarsi un pericoloso boomerang? Alain de Benoist. Saddam Hussein è andato incontro alla morte con grande coraggio e grande dignità. Le condizioni entro cui si è svolta la sua esecuzione sono assolutamente indegne. Danno un’idea significativa dello stile e del grado di “democrazia” dell’attuale “governo” iracheno. Quanto al processo che ha preceduto tale esecuzione, tutti gli osservatori imparziali sanno bene che non è stato altro che una parodia di giustizia. La sorte di Saddam era indubbiamente già scritta, con il principale obiettivo di impedire che nel corso del processo egli potesse fare scottanti rivelazioni sul supporto - di cui ha beneficiato in passato - da parte di coloro che oggi occupano il suo paese. Alain de Benoist. La Cina non mi sembra costituire una minaccia politica per l’Europa. Può indubbiamente essere un concorrente sul piano commerciale, del resto è noto che ci sono già state frizioni con gli europei a proposito della produzione di merci cinesi in condizioni di dumping. Ma simili tensioni sono naturali in un epoca dove gli scambi commerciali sono sempre più globalizzati. Da un punto di vista politico, viceversa, i cinesi non mi sembrano animati da malvagie intenzioni nei confronti dell’Europa. Da un punto di vista geopolitico, appartengono con tutta evidenza al continente Eurasiatico, vale a dire alla potenza della Terra. In data recente, si sono opposti agli Stati Uniti a proposito delle sanzioni contro l’Iran, il che non sorprende affatto poiché i loro introiti dipendono interamente da Teheran per quanto concerne l’approvvigionamento petrolifero. Quanto agli Stati Uniti, divenuti il principale fattore di brutalizzazione delle relazioni internazionali, non credo sia necessario descrivere ancora una volta la loro volontà messianica di instaurare un mondo unipolare dove svolgerebbero il ruolo di gendarme globale. Nell’immediato, è dall’America – principale vettore della logica del Capitale – che siamo minacciati, non dai Cinesi! |