“Il nostro stesso futuro dipende dalla conoscenza che questa collezione di notizie soppresse ci permette” – San Diego Review
L’informazione come “cane da guardia del potere”, purtroppo, appare sempre più un precetto astratto. Chiunque lavori – o abbia lavorato – nell'ambito del sistema dei mezzi d'informazione ufficiale sa bene che il meccanismo di premi e punizioni su cui tale sistema si fonda fa in modo che la maggioranza rispetti le linee di condotta prescritte, standardizzate.
Esistono alcuni elementi chiave che limitano la missione dei giornalisti: le forzature ideologiche, la struttura degli organi d’informazione, le entrate derivanti dalla pubblicità, la cosiddetta pratica del giornalismo “obiettivo” che, paradossalmente, intralcia i media nella ricerca della verità più di molti altri fattori.
Spesso la critica rivolta al “giornalismo delle corporation” viene bandita come una teoria cospirativa, quasi volesse proporre – piuttosto che un’analisi concernente il modo in cui i mass media tendono a replicare l’ideologia dominante e a tenere lontana la maggioranza della popolazione da idee “pericolose”– l'improbabile assunto secondo cui un ristretto gruppo di persone controlla la mente del pubblico.
Per trent’anni Project Censored ha raccolto notizie fondamentali che i principali conglomerati mediatici hanno ampiamente ignorato, dando spazio anche alle più piccole e frammentarie informazioni che potessero generare verità negate. Non importa quale sia stato – e quale sia – l’argomento in questione, in tutte si riscontra un tema comune: il rifiuto di una ideologia convenzionale. Il giornalismo di Project Censored non si adegua a certi ideali, piuttosto li sfida.
Anche quest'anno, questo libro ci ricorda che la missione imprescindibile di un giornalista in un paese democratico non cambia, non deve cambiare. Non devono cambiare il criticismo dell’ordine esistente, il controllo delle istituzioni al potere e, sì, il ruolo di “cane da guardia” che ne sono alla base. L’energia e l’impegno dello staff e degli studenti che portano avanti Project Censored dimostra che questo tipo di giornalismo è possibile.
Project Censored è un autorevole gruppo statunitense di ricerca sui media che si propone di promuovere il ruolo "del giornalismo indipendente in una società democratica". Nasce nel 1976 da un'idea di Carl Jensen, docente di Scienze della Comunicazione presso la Sonoma State University, California e dal 1996 è guidato da Peter Phillips, docente di Sociologia e da molto tempo attivo in organizzazioni no profit.
Prefazione di Peter Phillips
Introduzione di Robert Jensen
Capitolo 1 - Le 25 notizie più censurate
MADE IN USA
Censura 2007 - Menzioni d’onore
Capitolo 2 - Censura Dejà Vu
Capitolo 3 - Trent’anni di notizie censurate
Capitolo 4 - Notizie frivole e abuso di notizie
Capitolo 5 - L’inquietudine degli eterosessuali e la visibilità mediatica dei gay
Capitolo 6 - La morte di Milosevic nel sistema della propaganda
Capitolo 7 - Index On Censorship: rapporto annuale sullo stato della censura
Capitolo 8 - I media in Giappone: come dare voce ai potenti e dimenticare chi non ha voce
Capitolo 9 - Studio sulla parzialità della Associated Press
Capitolo 10 - “Fear & Favour 2005”. Rapporto annuale del FAIR
Capitolo 11 - I gruppo di predominio globale e i grandi media
Capitolo 12 - Quali sono le peggiori manipolazioni mediatiche
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