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Biofach, manifesto europeo contro ogm

di la nuova ecologia - 16/02/2007

ogm, regioni europee ogmfree
Ha preso il via oggi a Norimberga la mobilitazione contro il nuovo regolamento Ue. Si lotta per impedire l'introduzione di una soglia di residui di organismi geneticamente modificati nei prodotti biologici
Ha preso il via oggi al BioFach 2007 di Norimberga un'articolata mobilitazione contro il nuovo regolamento Ue sul biologico per impedire l'introduzione di una soglia di residui di Ogm nei prodotti biologici. «Il nuovo regolamento europeo deve preservare il diritto di produttori e consumatori a coltivare e consumare cibo completamente libero da
Ogm». Così inizia il manifesto europeo presentato al Salone mondiale del biologico da diverse associazioni europee tra cui: Coalizione Liberi da Ogm, Friends of the earth, Greenpeace, Coag, European Environmental Boureau, European Network of Gmo free Region che hanno avuto modo di condividere il documento con il sottosegretario alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Boco e l'assessore all'Agricoltura della Regione Toscana e coordinatrice della rete delle regioni Ogm free Susanna Cenni. Alla conferenza era presente anche Vandana Shiva, della Commissione internazionale per il Futuro del cibo, economista e tra i massimi esperti di ecologia sociale.

Il Manifesto di Norimberga riafferma il principio dell'impossibilità di coesistenza e del diritto dei consumatori ad acquistare prodotti biologici privi di Ogm poiché, se la proposta di revisione del nuovo Regolamento venisse approvata dal Parlamento europeo il 30 e il 31 marzo 2007, anche nei prodotti biologici sarà possibile una contaminazione non dichiarata di Ogm fino allo 0,9%.Per questo, i firmatari del Manifesto hanno chiesto ai parlamentari europei di «non votare a favore dell'introduzione della soglia di contaminazione Ogm nel bio», e al Consiglio europeo di «sviluppare una chiara e coerente cornice normativa per l'agricoltura biologica che escluda
Microiniezione
qualsiasi contaminazione da Ogm e preservi l'integrità della produzione bio». Nel sottolineare il ruolo dell'Italia «di primo piano alla guida di un processo europeo che vuole garantire il futuro di tutta l'agricoltura biologica» i Verdi Ambiente e Società (Vas) hanno fatto appello per «un atto di responsabilità che tuteli l'agricoltura biologica strettamente legata al rapporto di fiducia tra produttori e consumatori e alla garanzia di un valore aggiunto, per l'ambiente e per la salute umana, che la presenza di Ogm invaliderebbe».

Un chiaro stop alle idee di progresso che applicano i sistemi dell'industria all'agricoltura è stato auspicato dal presidente internazionale di Slow Food Carlo Petrini che ha sottolineato come l'agricoltura «non possa stare al servizio di due padroni rimanendo soggetta alla conservazione di un ambiente integro e all'economia di mercato nello stesso tempo. L'ultima grande bugia è quella relativa agli ogm, che si fa avanti in nome di una malintesa modernità. Tolleranza zero deve essere la parola d'ordine contro gli ogm che i consumatori rifiutano. E sulla soglia di tollerabilità di ogm nel biologico - ha detto infine Petrini - la politica deve ascoltare la voce del suo popolo altrimenti, come per Arlecchino servitore di due padroni, può finir male».