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La sfida dell’efficienza energetica nell’edilizia a Bolzano

di Stefano Fattor - 16/02/2007

La certificazione energetica CasaClima degli edifici, il RIE e il nuovo quartiere “Casanova”

 

 

 

 

Nell’immaginario comune sono le auto a “consumare” e quindi ad inquinare. Tutti sanno infatti quanti litri di carburante consuma la propria auto ogni 100 km. E si sa che più un’auto consuma e più inquina.

Con le case non è così. Eppure ben il 40% dell’energia prodotta viene consumata dagli edifici. Il 50% per il riscaldamento e tra il 10 e il 25% per la produzione di acqua sanitaria.

 

 

A differenza dell’industria automobilistica però, l’attività edilizia ha fatto tali passi in avanti, che costruire un edificio a consumo zero o quasi zero è oggi possibile. Esempi interessanti di edifici o interi quartieri ad altissima efficienza energetica sono sempre meno rari in Europa e Friburgo in questo senso si può considerare l’esperienza pilota.

 

 

Il quadro normativo italiano è sostanzialmente fermo alla legge 10 del ’91. Mentre a livello comunitario alcune direttive molto avanzate, che l’Italia è ben lungi dal recepire, possono fungere da ottimo riferimento.

 

 

Il Comune di Bolzano ha in quest’ottica provveduto in collaborazione alla locale Agenzia per l’Ambiente a studiare un adeguato sistema di misura del consumo termico degli edifici, individuando nel kwh/m2/anno l’unità di misura ideale, rapportabile per altro facilmente a litri di gasolio o metri cubi di metano/m2 equivalenti.

 

 

Si è poi istituito il certificato CasaClima che classifica il consumo secondo una scala mutuata dalla definizione di efficienza energetica degli elettrodomestici (dalla “A” alla “G”), ponendo gli edifici con consumi più bassi in classe “A” (<30 kwh/m2/anno), in classe “B” (<50 kwh/m2/anno), in classe ”C” (<70 kwh/m2/anno), via via fino alla classe “G” (<160 kwh/m2/anno).

 

 

Due osservazioni:

1.         Il rispetto della legge 10 fa attestare i consumi di un edificio tra i 70 e i 100 kwh/m2/anno

2.       Più del 90% del patrimonio edilizio italiano attesta i consumi termici tra i 200 e i 300 kwh/m2/anno

 

 

Si è quindi apportato una modifica al regolamento edilizio comunale, tale per cui la categoria più bassa ammessa è la “C” (<70 kwh/m2/anno) e per chi costruisce in categoria “A”, sono previsti sconti del 10% sugli oneri di urbanizzazione. E’ stato inoltre introdotto l’obbligo dell’esibizione all’esterno dell’edificio di una targa con la classe di appartenenza, onde garantire a chi acquista o va in affitto la trasparenza sui futuri costi di gestione.

Tutto ciò è da riferirsi alle nuove costruzioni e alla ristrutturazione di preesistenze, nel caso si intervenga su almeno il 50% della superficie calpestabile.

 

 

I maggiori costi di costruzione si è valutato si aggirino in generale attorno al 2-3%. Tra i 5 e gli 8 anni i tempi di ammortamento. Assolutamente convenienti quindi nell’ottica economica riferita alla vita media di un edificio.

 

 

Si è inoltre in procinto di iniziare (inizio 2005) i cantieri di un nuovo insediamento, denominato “quartiere Casanova”, tutto di edilizia residenziale sociale e semi-sociale (cooperative). Su 10,7 ettari di superficie verranno costruiti poco meno di 950 alloggi per circa 3.500 persone in circa 370.000 mc di cui 320.000 di residenza,  30.000 di terziario gestito dal Comune e 24.000 di attrezzature pubbliche (scuole, asili, ecc.).

L’intero quartiere sarà costruito in classe “A”. Il riscaldamento sarà garantito da una modesta centrale di teleriscaldamento allacciata all’inceneritore della città e dotata di impianto di cogenerazione. L’acqua sanitaria dell’intero quartiere e il raffrescamento della parte di terziario destinato ai servizi (asilo, scuola materna, ecc.) saranno garantiti da un impianto solare centralizzato, alimentato da un sistema di pannelli allineati lungo il vicino viadotto ferroviario, integrato alla barriera anti-rumore.

 

 

Si è calcolato che il fabbisogno energetico annuo del quartiere per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria si aggirerà attorno ai 6.145.000 kwh/anno. Risultato notevole, specie se comparato al fabbisogno calcolato sulla stessa massa di edifici secondo i parametri della legge 10/91 e utilizzando le caldaiette autonome. In questo caso il fabbisogno sarebbe di 23.732.000 kwh/anno. Il risparmio energetico complessivo sarà quindi del 74%.

 

 

Nonostante l’integrazione dell’impianto solare centralizzato (non indispensabile per raggiungere la classe A del casaClima), i tempi di rientro dei costi sono compresi tra i 7,2 e i 3,6 anni a seconda della combinazione di diverse variabili condizionanti, legati alle possibili fluttuazioni delle tariffe energetiche: flussi di cassa, periodi di ritorno e il capitale attualizzato dopo 20 anni calcolato per 6 situazioni tariffarie limite.

 

 

E’ interessante fare poi una valutazione sulle emissioni ambientali tra le diverse soluzioni.

 

 

Per ipotetici edifici del Casanova realizzati con legge 10/91:

CO=948 kg/anno        NOx=3.793      COV=948        Polveri=47

 

 

Per edifici realizzati in classe A con impianto solare centralizzato:

CO=246 kg/anno        NOx=982         COV=246        Polveri=12

 

 

La riduzione delle emissioni si può stimare attorno al 70%.

 

 

La raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche saranno garantite in loco, attraverso recupero in vasche di laminazione, tetti verdi, biotopo urbano e circa 2,5ha di superfici verdi su terrapieno (parchi e campi gioco), 2.000mq per orti per anziani, in aggiunta a tutti gli spazi di verde privato previsti dal piano d’attuazione. In questo senso sarà introdotta la sperimentazione a larga scala dell’indice RIE (riduzione impatto edilizio), una nuova norma di regolamento edilizio introdotta per limitare la sigillazione delle superfici, conseguente all’attività edilizia.

Si tratta di un indice numerico che assegna un RIE =0 ad una superficie totalmente sigillata (es. un parcheggio asfaltato) e un RIE=10 a una superficie totalmente libera (es. un bosco). A fronte di una media cittadina di un RIE=1 nelle zone produttive e di 2,5 in quelle residenziali, si è introdotto per le nuove concessioni l’obbligo di raggiungere il RIE=1,5 nelle prime e 4 nelle seconde.

 

 

Avendo tale provvedimento l’obbiettivo di consentire la restituzione in atmosfera di quanta più umidità possibile, si otterrà nel lungo periodo un effetto indiretto sul microclima. E quindi anche sul bilancio energetico complessivo.

 

 

Tutte le caratteristiche costruttive descritte sono indicate nelle norme d’esecuzione del piano d’attuazione che i progettisiti e i costruttori (IPES e cooperative che si dividono a metà la disponibilità della cubatura residenziale) saranno tenute a rispettare.