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Come e perché acquistare vernici, pitture e legno amici dell’ambiente

di Giuliano Guglielmo - 16/02/2007

 

 

Alzi la mano chi non si è mai armato di pittura e pennello per dare una “rinfrescata” alle pareti di casa o alla ringhiera del balcone, oppure chi non ha mai adoperato viti, chiodi, seghetto e martello per montare piccoli manufatti in legno, scaffali o mensole.

Il bricolage rappresenta senza dubbio una delle attività hobbistiche più praticate nel nostro paese e la sua diffusione è stata negli ultimi anni sostenuta da una crescita esponenziale delle tipologie di prodotti reperibili sul mercato. Basta fare un giro tra gli scaffali di un qualsiasi punto vendita per il fai da te per accorgersi che ormai è possibile reperire una vastissima gamma di prodotti il cui utilizzo, se da una parte può rappresentare il modo più facile ed economico per la soluzione di numerosi “lavoretti”, spesso comporta seri rischi per la nostra salute e per l’ambiente che ci circonda. Cosa fare dunque?

Attraverso un maggiore criticità e consapevolezza al momento dell’acquisto possiamo orientare le nostre scelte verso prodotti che consentono di preservare la salubrità degli ambienti in cui viviamo e garantire un ridotto impatto ambientale. Va infatti ribadito che le nostre decisioni di acquisto rappresentano un’arma potentissima che abbiamo a disposizione per far sì che le imprese che investono nel rispetto dell’ambiente siano sempre più presenti sul mercato e per spingere le aziende che non lo fanno a rivedere le proprie strategie. E’ attraverso questa “pacifica arma” che noi tutti possiamo cambiare le regole del gioco.

 

 

GUIDA ALLA SCELTA DELLE VERNICI E DELLE PITTURE

 ECO-COMPATIBILI

 

Gran parte degli smalti e delle pitture normalmente presenti in commercio contengono una miriade  di composti chimici che possono rivelarsi particolarmente nocivi. Tra questi spiccano i V.O.C. (composti organici volatili), sigla con cui vengono raggruppate molte sostanze responsabili dell’inquinamento atmosferico a basso livello e che hanno un impatto negativo sulle varie forme di vita. Essi comprendono i solventi che contribuiscono a provocare danni alle cellule cerebrali, fegato e reni, e possono essere la causa di un’ampia serie di disturbi tra cui asma, allergie e sensibilità agli agenti chimici. Un altro pericoloso componente delle vernici (che tra l’altro è quasi sempre presente nelle colle utilizzate per fabbricare il truciolato di pensili e cassettiere) è la formaldeide che anche a basse dosi è irritante, molto dannosa per il sistema respiratorio e può avere addirittura effetti cancerogeni e mutageni (può cioè causare malformazioni al feto).

E’ stato dimostrato da numerosi studi che le vernici convenzionali cedono nell’aria tali sostanze, oltre che in fase di applicazione, anche nei mesi successivi al trattamento e ciò rappresenta uno dei motivi per cui negli ultimi anni l’aria che si respira nelle nostre abitazioni peggiora sempre più e, in alcuni casi, arriva ad essere perfino dieci volte più inquinata di quella esterna. A completare il quadro di nocività dei prodotti per la verniciatura tradizionali vi è spesso anche la presenza di altre sostanze (come cadmio, cromo, piombo e mercurio), anch’esse responsabili di numerose patologie.

Se esaminiamo gli effetti di questi prodotti sull’ambiente la situazione non appare migliore. L’industria delle vernici rappresenta infatti uno dei settori produttivi a maggiore impatto ambientale: è stato infatti calcolato che per produrre un solo chilo di vernice convenzionale si producono circa 100 chili di rifiuti tossico-nocivi di scarto. Per non parlare del prodotto finito, i cui residui finiscono spesso per essere smaltiti impropriamente nelle fogne, contribuendo alla contaminazione di suoli e falde acquifere.

Acquistare vernici e pitture ecologiche rappresenta quindi un’azione importantissima per liberare le nostre abitazioni dai veleni che vi sono stati riversati, rendendole più salubri e contribuendo ad un maggiore rispetto dell’ambiente. Fortunatamente oggi è possibile reperire sul mercato una vasta gamma di smalti, tinte e pitture eco-compatibili, ipo-allergeniche e completamente atossiche, in quanto prive di VOC (zero solventi), metalli pesanti, biocidi, resine acriliche, formaldeide ed altre sostanze di derivazione petrolchimica.

Nella scelta dei prodotti non bisogna soltanto controllare che vi sia la dicitura  a base di acqua”, perché non è una garanzia di assenza di solventi (infatti per gli smalti convenzionali all’acqua presenti sul mercato il contenuto di solventi è mediamente di 200gr./litro, mentre per le pitture murali a base di acqua è in media 80gr./litro). Le vere vernici ecologiche sono invece totalmente costituite da ingredienti naturali, di origine vegetale (oli essenziali, resine, oli vegetali, farine, alghe, scorze di agrumi, ecc), minerali (terre coloranti, gesso, argille, sali di boro, talco, ecc.) o provenienti dal mondo animale (cera d’api, tuorlo d’uovo, ecc). Ottimi sostituti dell’acqua ragia sono invece costituiti dalla trementina naturale o dal diluente alla scorza di agrumi.

Un utile criterio che può aiutarci ad indirizzare le nostre scelte nell’acquisto di smalti e pitture consiste nel preferire quei prodotti che riportano il marchio di qualità ecologica dell’Unione Europea (Ecolabel) che certifica i beni che presentano un ridotto impatto ambientale in tutte le fasi del suo ciclo di vita (produzione, distribuzione, utilizzo e smaltimento finale). Non c’è invece da fidarsi se il prodotto reca sulla confezione la croce di Sant’Andrea oppure la dicitura “inquina gravemente l’ambiente” o altre simili.

 

 

 

 

 

 

Acquistare pitture e vernici biologiche consente di avere diversi benefici:

·        alta resa e copertura omogenea in fase di applicazione;

·        assenza di sostanze volatili nocive ed irritanti, che le rende particolarmente adatte per trattare gli interni delle stanze a maggiore frequentazione e le camere di bambini, soggetti allergici, asmatici o sensibili ad agenti chimici;

·        essendo inodori, possono essere applicate anche con finestre chiuse (quindi anche nel periodo invernale) e consentono di soggiornare nell’ambiente trattato poco dopo l’applicazione;

·        favoriscono la naturale traspirazione del materiale trattato. Questo è un particolare estremamente  importante soprattutto nel caso si decida di tinteggiare le pareti in quanto si evita l’impermeabilizzazione dei muri che, al contrario, dovrebbero fungere da filtri per lo scambio ed il riequilibrio di umidità tra l’esterno e l’interno della casa, consentendo così una maggiore salubrità degli ambienti in cui si vive.

 

COME SCEGLIERE IL LEGNO

Per gli amanti del fai da te il legno rappresenta senza ombra di dubbio la materia prima migliore per la realizzazione di innumerevoli tipologie di manufatti. E’ infatti un materiale che possiede innumerevoli qualità: è leggero, resistente, presenta buone capacità isolanti ed igroscopiche (è cioè in grado di assorbire  e cedere umidità all’aria). Il suo utilizzo è perfettamente ecologico, in quanto  non inquina, è perfettamente riciclabile e biodegradabile, e rappresenta forse l’unica risorsa di cui l’uomo può disporre potendosi attivare per produrne dell’altro. Un consumatore consapevole dovrebbe di gran lunga preferirlo rispetto alle altre tipologie di materiali (metalli, pvc, cemento, ecc.) che vengono prodotti utilizzando risorse non rinnovabili ed attraverso processi produttivi spesso altamente inquinanti. Il fatto che sia una risorsa rigenerabile non significa però che sia anche inesauribile: l’uomo dovrebbe quindi sottrarne alla natura una quantità non superiore a quella che potrebbe essere ad essa restituita attraverso la piantumazione e la crescita naturale di nuovi alberi. Purtroppo questo non sta avvenendo e, soprattutto negli ultimi trent’anni, un’incessante opera di  deforestazione sta devastando enormi aree del pianeta, al fine di soddisfare la  crescente domanda di carta e di legname dei paesi occidentali, che da soli consumano quasi l’80% del legno mondiale. Questa triste sorte sta interessando soprattutto le foreste  tropicali dell’Amazzonia, Africa Centrale, Indonesia, Filippine e Malesia, ed è stato calcolato che ogni anno viene abbattuta una superficie forestale che si aggira tra i 10 e i 16 milioni di ettari, ad una velocità pari alle dimensioni di un campo da calcio ogni due secondi. Per fortuna esistono però anche molte aree del pianeta in cui il disboscamento avviene utilizzando criteri di buona gestione forestale e dove viene permessa la naturale ricrescita degli alberi al fine di ripristinare il numero di quelli tagliati. Ne sono un esempio le enormi foreste di Svezia e Finlandia che, pur essendo tra i più grandi produttori di carta e legname del mondo, hanno fatto registrare negli ultimi anni una crescita delle aree alberate.

Noi consumatori abbiamo un ruolo essenziale per scoraggiare la deforestazione selvaggia: il primo passo da fare consiste nell’acquistare quelle tipologie di legname che provengono esclusivamente da aree non a rischio e dove viene praticato il taglio controllato. Cerchiamo quindi di evitare la maggior parte dei legni tropicali (come teak, mogano, cabreuva dorata, jatobà, ramino, ayous (samba), merbau, azobé, iroko) che quasi sempre provengono da foreste sottoposte a taglio illegale e distruttivo. In linea di massima sono invece da preferire i legni nostrani o provenienti dai climi temperati: tra quelli che possono farci stare più tranquilli con la coscienza vi sono il faggio, l’abete, il pino, il larice, il noce (per questi primi preferire però solo il legname di origine nazionale in quanto quello estero proviene spesso da aree dell’Europa Orientale o della Russia Europea, sottoposte ad estrazione distruttiva), la robinia, il frassino, la betulla, il ciliegio americano, l’acero e il douglas. Chi vuole approfondire l’argomento può consultare il sito di Greenpeace Italia, dove è possibile scaricare un’utilissima “guida alla scelta del legno”, che illustra dettagliatamente tutte le tipologie di legname, le zone di provenienza ed il grado di rischio ambientale.

Un ulteriore metodo per orientare correttamente le nostre scelte di acquisto, consiste nel preferire il legname ed i prodotti derivati (dalle sedie ai tovaglioli di carta) che riportano il marchio FSC (Forest Stewardship Council) che è una certificazione che assicura che il legno utilizzato proviene esclusivamente da foreste gestite in modo ecologicamente compatibile, socialmente utile ed economicamente valido, attraverso il rispetto di precisi standard. Sul sito FSC-Italia (http//www.fsc-italia.it/) è possibile consultare la lista delle aziende italiane produttrici di carta e legname, che hanno ottenuto questa certificazione.