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I BOC a tasso negativo ovvero la finanza creativa (almeno una volta) al nostro servizio

di centrofondi - 16/02/2007

In questo mondo sempre più grigio e stereotipato una delle caratteristiche positive del

popolo italiano è quella dei aver perso l’allegria, la voglia di sognare, ma soprattutto la

creatività e la fantasia.

In economia poi il termine finanza creativa evoca ancora gli spettri dei bilanci Parmalat o

l’ex Ministro Tremonti che tra una cartolarizzazione e l’altra si voleva vendere pure le

italiche spiagge (oltre a gran parte del patrimonio pubblico).

Questa volta volutamente usiamo il termine di “finanza creativa” per spiegare ai nostri

amministratori locali che il modo per reperire risorse finanziarie non sta solo nel riempire i

comuni di cemento per riscuotere copiosi oneri di urbanizzazione e sempre più salate ICI

oppure tartassare i soliti automobilisti con multe selvagge.

Sia ben chiaro che amministratori sensibili ed intelligenti per fortuna ci sono, c’è addirittura

l’Associazione dei Comuni Virtuosi (http://www.comunivirtuosi.org/) ed è proprio a chi

come loro ha a cuore il benessere della comunità, che rivolgiamo i nostri sforzi e

indirizziamo le nostre proposte.

Dal 1994 gli Enti Locali (Regioni, Province e Comuni) possono emettere obbligazioni per

finanziare le loro opere pubbliche. Se ad esempio un Comune vuole costruire un impianto

sportivo, può reperire i fondi necessari emettendo obbligazioni e vendendole nel mercato

obbligazionario.

Il limite di questa formula è che comunque l’Ente Locale si continua ad indebitare e quindi

non fa altro che spostare il problema finanziario nel tempo.

Domenico de Simone (http://www.domenicods.tk/) invece invita ad utilizzare questo

strumento delle emissioni obbligazionarie in maniera geniale, che consente agli Enti Locali

non solo di non indebitarsi, ma addirittura di arricchire il loro territorio.

L’idea è quella di emettere Buoni Ordinari Comunali (o Provinciali o Regionali) in tagli

da 100 o 200 euro e non immetterli nel circuito obbligazionario come invece sarebbe

normale, ma darli direttamente in pagamento alle imprese che hanno eseguito le opere

pubbliche come se fosse denaro contante.

Le aziende faranno circolare questi pezzi di carta come denaro (garantito alla scadenza

dall’ente locale che pagherà l’importo al portatore) e con questo pagheranno i loro fornitori

e così via assumendo in tutto e per tutto una funzione monetaria.

Il fatto che siano garantiti dall’ente locale emittente faciliterà anche gli scambi in altre

regioni per cui sarà facile che alla fine del periodo il portatore non sia un cittadino o

un’azienda della zona, ma potrà anche essere di una regione lontana.

I soldi per rimborsare alla scadenza il portatore del Buono Ordinario, l’ente locale li

reperirà dalla tassa annuale (il tasso negativo) che ogni portatore pagherà (al comune o alla

provincia o alla regione) alla scadenza di ogni anno (es. il 5% per un Buono ventennale o il

10% per un Buono decennale). Questa tassa sarà necessaria perché il titolo possa essere

validamente scambiato e consente all’Ente locale di avere alla scadenza del titolo la somma

da poter restituire al portatore del titolo stesso.

In pratica senza appesantire minimamente il proprio bilancio l’Ente locale riesce a realizzare

opere pubbliche che altrimenti avrebbero richiesto un suo indebitamento; immette di fatto

liquidità esente da debito nel territorio e con quei Buoni da 100 e 200 euro mette in moto

una quantità di scambi commerciali molto elevata. L’irrisorio costo della tassa (5 o 10 euro

per ogni 100) viene frazionata tra un alto numero di persone e aziende ed è solo un piccolo

sacrificio a fronte degli enormi vantaggi che tutti ne trarrebbero. Pensate solamente ai nuovi

posti di lavoro creati, a tutta la nuova ricchezza prodotta che arricchisce il territorio.

Gli esempi in cui i Buoni Ordinari Locali possono essere utilizzati sono innumerevoli

Sappiamo quanto il costo energetico sia alto per l’illuminazione di strade, edifici

pubblici e questo sistema potrebbe essere utilizzato per la costruzione di piccole

centrali fotovoltaiche o eoliche con le quali rendere i comuni pressoché autonomi dai

costi energetici e se ci fosse un esubero di energia l’Ente Locale potrebbe alimentare

anche le abitazioni dei più bisognosi assolvendo così anche ai suoi doveri sociali.

Potrebbe coibentare tutti gli edifici pubblici ed utilizzare forme di condizionamento

invernale ed estivo a impatto ambientale nullo (come ad esempio il geotermico)

Potrebbe migliorare lo stato degli acquedotti (sempre che questo bene prezioso e

patrimonio pubblico non venga privatizzato in nome del liberismo sfrenato) e quindi

diminuire gli enormi sprechi attuali

Prevedere un sistema di cisterne per la raccolta dell’acqua piovana da utilizzare nei

periodi di carenza idrica

Potrebbe smaltire buona parte dei rifiuti prodotti nel territorio utilizzando tecniche

avanzate di raccolta differenziata, costruendo centrali di compostaggio ecc.

I Buoni Ordinari potrebbero anche essere utilizzati per concedere ai privati mutui senza

interesse per la realizzazione di opere di interesse pubblico quali il recupero di centri storici,

il risparmio energetico attraverso la coibentazione del patrimonio edilizio privato, la

diffusione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria ecc.

In questo caso il funzionamento sarebbe quello appena visto, con la variante che i Buoni

verrebbero dati come finanziamento senza interesse ai cittadini per l’esecuzione di queste

opere con il solo obbligo di restituire il capitale in 10 o 20 anni. Il privato pagherebbe i

lavori eseguiti con i Buoni Ordinari che comunque continuerebbero ad essere soggetti al

pagamento della tassa annuale per poter essere scambiati fino alla scadenza del titolo,

quando il portatore lo consegnerà all’Ente Locale emittente per essere rimborsato del valore

facciale del titolo.

Con questo sistema l’Ente Locale entra in possesso del doppio del valore dei Buoni Ordinari

emessi:

il 100% dal finanziamento senza interessi dato al privato per la realizzazione dell’opera di

interesse pubblico, mentre l’altro 100% gli viene restituito dalla tassa annuale di validità dai

vari portatori del titolo. Con gli introiti della tassa di validità annuale restituirà il denaro ai

portatori del titolo, mentre con la somma derivante dai finanziamenti l’Ente Locale potrà

finanziare attività sociali che altrimenti non avrebbero trovato le risorse necessarie.

Cari amici, vedete come utilizzando strumenti perfettamente legali in modo intelligente si

possono cambiare le sorti delle economie locali? Pensate se insieme a questi strumenti si

adottassero anche monete complementari, come più volte abbiamo descritto nei nostri

report, quali e quanti cambiamenti radicali avverrebbero nella nostra vita di tutti i giorni. In

un battito di ciglia si passerebbe da un futuro incerto, precario sotto tutti i punti di vista al

vero paradiso in terra. Cambiare il nostro mondo in modo pacifico e perfettamente legale è

possibile e costa poco, come al solito solo un po’ di buona volontà.

Buona volontà che non manca certo a Marco Mariano che cerca soci per la realizzazione

della sua centrale fotovoltaica da 50 Kw in Piemonte

(http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=8638); o ai cittadini di Vicenza che saranno

impegnati in una difficile manifestazione contro la mega base americana e a cui diamo tutto

il nostro sostegno per riuscire ad affermare pacificamente il loro diritto alla sovranità

territoriale.

Passando alla consueta carrellata sui mercati la nota di questi giorni è l’apprezzamento

dell’euro sul dollaro, che avevamo preannunciato da tempo. Infatti l’euro lasciato alle spalle

il canale di accumulazione è partito nel suo nuovo ciclo trimestrale

. L’ostacolo che troverà sul suo cammino ora è la trend line discendente a quota 1,377 circa,

il primo test forse dopo un ritorno sul supporto (la parte alta del canale) per testarne la

validità.

La partenza del nuovo ciclo è confermata anche dall’indicatore di ciclo e questo dovrebbe

confermare il trend al rialzo anche per le prossime settimane

Il Dax sta ancora cercando le risorse per arrivare alla parte alta del canale

dove dovrebbe concludere la sua corsa. Forse nei prossimi mesi assisteremo al ritorno a

valutazioni più umane degli indici di borsa che attualmente non valutano i pressanti indizi di

un rallentamento per l’economia mondiale.

Un dato su tutti: il PIL americano è cresciuto, nell’anno appena passato, per l’80% grazie ai

consumi e a gennaio l’indicatore li dava in crescita del 2,2%, ma se li decurtiamo

dell’inflazione ufficiale siamo a crescita 0 del motore che ha sostenuto tutto il baraccone

(con l’inflazione reale a due cifre saremmo già abbondantemente sotto 0, proprio come il

tempo di Washington in questi giorni). Insomma si preannuncia un anno “freddino” per i

consumi e quindi anche la tanto agognata crescita del PIL. Vedremo cosa tireranno fuori dal

cilindro i signori dell’economia….

L’oro tiene con i denti quota 670$ e se vediamo il grafico tracciato con le linee di Gann

vediamo che in effetti ha un paio di ostacoli da superare

La velocità del ciclo in corso, ancora lontana dall’asse dello 0 ci indica che ancora per un

po’ il metallo degli dei proverà a ritestare i massimi

That’s all folks