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Polemiche sul petrolio venezuelano destinato ai poveri negli Usa

di Antonio Pagliula - 19/02/2007

 
 
  
 
Si accende il dibattito politico negli Stati Uniti a causa del petrolio venezuelano destinato alle comunità povere statunitensi. Il congressista della Florida, Mack, si scaglia contro Joseph P. Kennedy per il suo appoggio al “presidente comunista” del Venezuela.

Negroponte BushMentre il Senato statunitense confermava la losca figura di John Dimitri Negroponte, che tanti danni ha già fatto in America Latina e non solo, come numero due del Dipartimento di Stato, ecco subito scoppiare nel Congresso Usa l’ennesimo dibattito riguardo le relazioni Usa – Venezuela. Ho deciso di riportare l’assurda vicenda datata 13 febbraio: apparentemente l’invio di combustibile per riscaldamento da parte di un paese latinoamericano, ed esclusivamente destinato a comunità povere degli Stati Uniti, può bastare per essere considerato una vera e propria minaccia per la sicurezza nazionale USA.
In quella che probabilmente è una espressione senza precedenti di solidarietà da un paese del Sud del mondo verso gli Stati Uniti, l’impresa petrolifera CITGO, sussidiaria dell’impresa statale venezuelana PDVSA, ha appena raddoppiato il suo impegno, rispetto al 2005, consegnando più di 100 milioni di galloni di combustibile destinato al riscaldamento a 400mila famiglie povere di 16 stati americani e con ben il 40% di sconto sul prezzo.

citgoComunità povere di New York (dove il programma partì l’inverno scorso con la prima consegna in novembre), Boston e varie città e zone rurali, più circa 163 comunità indigene, beneficeranno del petrolio venezuelano ed ogni famiglia otterrà mediamente circa 200 galloni di combustibile con il 40% di sconto. Questo programma è stato promosso da diverse associazioni ed organizzazioni sociali di appoggio umanitario statunitensi, tra le quali la più importante è la Citizens Energy Corporation, un’entità senza fini di lucro, capeggiata dall’ex rappresentante federale Joseph P. Kennedy II, tra l’altro membro della famosa famiglia politica Kennedy.

Forse proprio questo ha spaventato a molti legislatori statunitensi. Ieri il rappresentante della Florida, Conie Mack che come molti sapranno rappresenta interessi anticastristi e che è anche un ferocissimo critico di Chávez nel Congresso, ha inviato una lettera proprio a J.P. Kennedy nella quale denunciava il suo appoggio al “presidente comunista” venezuelano e chiedendogli anche di fermarsi e non apparire più in annunci televisivi che elogiassero “l’uomo più pericoloso dell’emisfero occidentale”.

La lettera di Mack a Kennedy inizia così: Il presidente comunista del Venezuela, Hugo Chávez, è un nemico giurato degli Stati Uniti d’America. Proprio per questo non ci sono assolutamente scuse per giustificare gli elogi di cui Lei è prodigo nelle televisioni commerciali e nelle interviste che rilascia con i media”. La lettera ricorda anche che “più di 40 anni fa, suo zio, il presidente John F. Kennedy, parlò dei pericoli del comunismo nell’emisfero occidentale e della minaccia rappresentata da Fidel Castro… Questo, signor Kennedy, vale ancora oggi”.

mack floridaMack accusa il fatto che Chávez concede combustibile per il riscaldamento a basso prezzo “non per aiutare il popolo statunitense bensì per trarne profitto in nome delle relazioni pubbliche. Purtroppo Lei ha optato per partecipare a questa buffonata, anche quando Chávez continua ad attaccare gli Stati Uniti, i nostri leader e tutti gli amanti della libertà”. Sostiene poi anche che Chávez stia cercando di “distruggere le speranze ed i sogni del popolo venezuelano destabilizzando la libertà, la democrazia e gli interessi degli Stati Uniti nell’emisfero occidentale. Questo anche Lei come legislatore avrebbe dovuto capirlo”.

La risposta di Kennedy è arrivata ieri stesso con una lettera nella quale dichiara, sarcasticamente, di apprezzare l’interesse del legislatore Mack ed i suoi sforzi nel cercare di concedere a migliaia di persone combustibile sottocosto. In tono molto ironico Kennedy attacca la logica di Mack: “Apprezzo molto il tipo di leaderato morale che Lei sta cercando di dimostrare nonostante l’alto livello di ipocrisia riscontrabile nei suoi argomenti. Ad esempio, Le chiedo, se ritiene realmente così grossa la minaccia alla “nostra democrazia”, se non sia meglio rinunciare ai 558 milioni di barili di petrolio che si importano negli Stati Uniti proprio dal Venezuela”.

La lettera si conclude poi ricordando come la stessa associazione di Kennedy abbia scritto a tutte le imprese petrolifere statunitensi e non (Exxon/Mobil, British Petroleum, Shell, Conoco Phillips, Valero e Halliburton) così come anche a tutte le nazioni della OPEC chiedendo a tutti un aiuto nel vendere una parte di combustibile scontato per destinarlo ai poveri. Lettera alla quale però, come Kennedy ha ribadito, nessuno ha risposto ad eccezione proprio della venezuelana CITGO.

“La Sua logica, signor Mack, che assomiglia molto alla purezza dei neoconservatori che ci hanno portato alla guerra in Iraq, non farà altro che far focalizzare la nostra ira nei confronti di paesi che Lei dipinge come non democratici. Non capisco però, se è questa realmente la sua preoccupazione, perché non si scaglia allo stesso modo denunciando ad esempio gli aiuti petroliferi provenienti dall’Arabia Saudita, un paese governato da una monarchia che per di più ha prodotto 15 dei 19 sequestratori dell’11 settembre?.

kennedyKennedy poi conclude: “Mi piacerebbe unirmi a Lei nel lottare contro la minaccia reale che incombe su questo paese: il nostro assurdo sistema economico che prevede in pratica uno strano tipo di socialismo per i più ricchi ed un’economia di libero mercato estrema per i più poveri. Lo stesso sistema che ha permesso di far arricchire con migliaia di milioni di dollari le nostre imprese petrolifere ed il Suo esecutivo”.

Intanto in queste settimane dominate dal freddo intensissimo nel centro-nord degli Stati Uniti, tra numerose nevicate e sempre meno appoggi federali, dove gli scarsi guadagni obbligano ad optare tra pagare il riscaldamento o mangiare, decine di migliaia di famiglie, che non conoscono il Venezuela, né tanto meno il suo presidente, esprimono la loro grande gratitudine nei confronti di un paese lontano solo perché i loro bambini non tremano più per il freddo di questo terribile inverno. Ma questo al congressista della calda Florida a quanto pare interessa pochissimo, nonostante la sua auto, i suoi treni ed i suoi aerei utilizzino lo stesso petrolio venezuelano per funzionare. Sono o non sono questi dei grandi misteri?

Comunque, nato nel 2005 come risposta di solidarietà annunciata del governo di Chávez dopo le devastazioni degli uragani Katrina e Rita, che provocarono un grosso aumento del prezzo del combustibile statunitense, che sommato ai tagli nei programmi federali di appoggio destinati al riscaldamento lasciarono molte famiglie povere ancora più vulnerabili durante gli inverni, il programma dell’impresa petrolifera CITGO è ora al suo secondo anno di vita e punta a offrire il doppio dei galloni di combustibile rispetto al primo anno raddoppiando anche il numero degli stati destinatari.

“Questo è un programma di solidarietà, e non conta che sia venezuelano o no, conta solo che sia utile alle famiglie statunitensi che non hanno la possibilità di farsi carico economicamente per il loro riscaldamento” – ha dichiarato Félix Rodríguez, capo dell’esecutivo CITGO con sede a Houston, Texas.

Guardate qui uno degli spot pubblicitari della CITGO incriminati dal congressista Mack:



Ecco a voi l’ennesima assurda vicenda targata “MADE in USA”.