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Al lupo, al lupo! Ma non siamo pecore

di Domenico Ciardulli - 19/02/2007

Fonte: ilbarbieredellasera

 
Quando si usa e/o abusa del proprio ruolo istituzionale per caratterizzare mediaticamente un evento di massa

Non erano passate molte ore da quando il Ministro dell'Interno Giuliano Amato aveva parlato pubblicamente degli arresti di brigatisti affiliati al sindacato confederale o al centro sociale Gramigna di Padova.

Grave, infelice e pericolosa, a mio avviso, è stata la successiva "uscita allarmistica", avvenuta alla vigilia di un grande evento democratico come la manifestazione di Vicenza.

Pericolosa perchè crea un grave precedente e lascia spazio a qualunque ministro o uomo di governo di poter condizionare e pregiudicare, con il proprio megafono mediatico istituzionale, la riuscita e la serenità di una libera e legittima espressione di popolo.

Non si può impunemente e disinvoltamente "gridare al lupo" senza che si possa poi verificare la piena fondatezza di quelle dichiarazioni.

Un uomo di governo, autenticamente democratico, dovrebbe incoraggiare la partecipazione dei cittadini alla vita attiva, sociale politica, e non gettare ombre e paura.

E' stata proprio la paura a causare in passato tragedie e lutti.

Non sono state certamente le manifestazioni di piazza ad aver rabbuiato la storia del nostro paese.

Basti ricordare le grosse ferite della stazione di Bologna, di Ustica, di Piazza Fontana, del Cermis, la morte di Giorgiana Masi durante una pacifica manifestazione per la vittoria sui referendum. Manifestazione nella quale il Ministro dell'Interno di allora aveva infiltrato le squadre armate speciali in borghese.

A mio avviso gli anticorpi del terrorismo possono essere incrementati attraverso una revisione e ridiscussione delle politiche pubbliche:

La catalizzazione ad ogni livello, statale, regionale, comunale e municipale, di una sempre maggiore partecipazione e protagonismo civico nelle scelte di interesse collettivo.

L'accorciamento delle distanze abissali esistenti oggi tra ceto politico ed elettori attraverso nuovi e innovativi canali di comunicazione.

Una maggiore attenzione delle istituzioni verso le pressanti domande sociali e i bisogni che vengono da ogni territorio, anche piccolo e marginale, del nostro paese.