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Prendi il treno, la nave e la bicicletta per salvare l'ambiente

di Cahal Milmo - 20/02/2007





 

L'ha fatto l'arcivescovo di Londra. E avvocati, insegnanti, giardinieri, e almeno un deputato. L'ultima tendenza, per quanto riguarda il muoversi in aereo attorno al globo è: non muoversi in aereo attorno al globo. Un esercito crescente di eco-refusnik sta compiendo il sacrificio estremo, nell'epoca dei voli a basso costo, promettendo di rinunciare al volo, e usare invece mezzi di trasporto più lenti.

Ricerche effettuate per conto del settore aereo stimano che ci sia fino al 3% degli utenti regolari di voli britannici che hanno smesso di salire a bordo a causa di preoccupazioni sull'impatto ambientale.
Questi risultati, prima non resi pubblici, da un sondaggio effettuato per conto della British Air Transport Association (Bata), organismo commerciale delle aerolinee britanniche, rilevano che un altro 10% di passeggeri – oltre 20 milioni di persone – ha ridotto gli spostamenti in aereo a causa di timori per il riscaldamento globale.
Dati rafforzati dalla popolarità di un sito web gestito da militanti ambientalisti che invita I passeggeri a rinunciare del tutto a volare, o a limitarsi a un volo lungo o due brevi l'anno. Sinora, 1.240 persone hanno risposto positivamente, di cui quasi due terzi (776) con l'impegno “d'oro” a non volare affatto per un anno. John Valentine, muratore londinese e militante ambientalista che ha fondato il sito, spiega: “C'è un bisogno fra la gente di fare qualcosa di positive per ridurre le emissioni di anidride carbonica, e ridurre l'uso dell'aereo è il modo più facile e significativo di farlo.
“É una cosa che cresce dal basso, in mancanza di un'azione da parte del governo. Abbiamo una dipendenza dai voli, da cui la gente vuole liberarsi. Oltre a quelli che compaiono sul sito web ci sono molti altri che faranno la medesima cosa, senza mostrarlo in pubblico”.

Fra quanti hanno preso impegno pubblicamente di non volare c'è una lunga serie di professionisti, e il deputato europeo del partito gallese Plaid Cymru, Jill Evans, che lo scorso mese ha fatto voto di effettuare uno su quattro degli spostamenti dal collegio elettorale a Bruxelles in treno.
Il movimento ha avuto il suo convertito di più alto livello ieri, nella persona del reverendo Richard Chartres, vescovo anglicano di Londra, che l'anno scorso aveva dichiarato il volare possibile “sintomo di peccato”. Il vescovo afferma di aver preso un impegno “d'oro” a non volare assolutamente per 12 mesi, obbligando il suo gruppo di collaboratori a cancellare la partecipazione a un convegno nel nord delle Norvegia, impossibile da raggiungere in treno. Prenderà le vacanze con la famiglia in Devon.
Ha dichiarato: “Cerco di guardare criticamente alla mia impronta ambientale. Dobbiamo tutti vivere in modo responsabile. Immagino che passerò parecchio tempo su ventose pensiline ferroviarie”.
Con 228 milioni di persone in transito negli aeroporti britannici, e una stima di 465 milioni per il 2030, I critici sostengono che l'impatto di chi rinuncia a volare probabilmente sarà minimo.
La British Air Transport Association ha rifiutato di commentare i risultati del suo sondaggio, condotto da YouGov. Bata rileva anche come il 65% delle persone, pur consapevole delle questioni ambientali, non abbia cambiato le proprie abitudini di viaggio.

Le alternative

* Prendere il treno
I treni producono un terzo delle emissioni di CO2 rispetto a un aeromobile, e offrono modalità di viaggio “più raccolte” con vista sul paesaggio che cambia. Eurostar sostiene che un passeggero in un viaggio di andata e ritorno Londra-Parigi produce 11kg di CO2, contro i 122kg dell'aereo.

* Prendere la nave
Ci vuole più tempo ed è più costosa, ma non c'è niente che possa battere una nave da carico per le basse emissioni di CO2. Presi insieme, treno e nave contano per solo l'1,75% delle emissioni globali. Un viaggio di dieci giorni Liverpool-New York costa 960 sterline ogni tratta; quello da 36 giorni verso Sydney 2.800.

* La bicicletta

Gli spostamenti in bicicletta a Londra sono cresciuti del 50% dal 2000, e il National Cycle Network ora ne calcola 232 milioni l'anno. Certo la bici non è un'alternativa all'aereo, ma per quanto riguarda le emissioni zero, è imbattibile.

Nota: la versione originale anche sul mio sito Mall , sezione Environment (f.b.)

di Cahal Milmo da The Independent
Scelto e tradotto da Fabrizio Bottini