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Cina. Le piogge acide stanno sciogliendo il Buddha di pietra più grande del mondo

di Enrico Piovesana - 28/02/2007

Il Buddha di LeshanE’ il Buddha di pietra più grande del mondo: è alto 71 metri, da seduto. Quasi il doppio rispetto ai Buddha giganti di Bamiyan, in Afghanistan, quelli distrutti dai talebani. Parliamo del magnifico Buddha gigante di Leshan, in Cina: una meraviglia – patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’Unesco – che ha resistito all’erosione della natura e alla furia dell’uomo per 1.300 anni, ma che ora si sta disfacendo a causa dell’inquinamento.
 
Opera di fede o d’ingegneria idrica? Era il 713 dell’era cristiana quando, nella provincia centrale dello Sichuan, il monaco Haitong decise di costruire una grande statua del Buddha alla confluenza dei tre fiumi Minjiang, Dadu e Qingyi, allo scopo di proteggere le imbarcazioni che qui spesso affondavano a causa delle turbolenti correnti. Novanta cinque anni dopo, il serafico sguardo di un enorme Buddha seduto scavato nella roccia, vegliava sulle barche che solcavano le acque del bacino ai suoi piedi, divenute miracolosamente placide. L’enorme quantità di detriti risultati dalla costruzione avevano modificato le correnti, rendendo sicura la navigazione. Che Haitong fosse un ingegnere idrico travestito da monaco?
 
Il Buddha di LeshanLe piogge acide lo stanno sciogliendo. Da allora, il Buddha di Leshan – dal nome della vicina città – ha attraversato indenne le guerre tra i regni cinesi e le peggiori catastrofi naturali. Nulla ha mai turbato la sua serena espressione. Oggi, quell’espressione sta sparendo.
Nel 1996 questo sito archeologico – solo di recente tornato a essere meta di pellegrinaggio religioso e di visite turistiche – è stato incluso dall’Unseco nella lista dei beni riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità. Ma proprio in quegli stessi anni iniziava il boom dell’industria mineraria nella provincia dello Sichuan. L’inquinamento atmosferico causato dalle imponenti emissioni degli stabilimenti della regione ha causato il fenomeno della pioggia acida, che ora sta lentamente, ma inesorabilmente, sciogliendo la superficie del Buddha gigante.
 
La nuvola di smog sopra la CinaLa nuvola nera emessa dal Dragone. Si calcola che circa un terzo del territorio cinese sia affetto da piogge acide: solo uno dei tanti drammatici effetti ambientali del selvaggio sviluppo economico cinese. Le malattie respiratorie e cardiache causate dall’inquinamento dell’aria sono la prima causa di decesso in Cina. La nuvola di smog che sovrasta il paese, ben visibile dallo spazio, è causata dalle emissioni inquinanti dei riscaldamenti e del traffico delle nuove grandi megalopoli, ma soprattutto dai fumi delle industrie pesanti e delle centrali elettriche a carbone. Nel giro di pochi anni, la Cina prenderà il posto degli Usa come paese maggiormente responsabile dell’effetto-serra. Tra qualche decennio il mondo dovrà temere dalla Cina l’invasione delle sue nuvole di smog, ben più di quella delle sue merci a basso costo. A meno che Pechino non si convinca a rendere “sostenibile” il suo sviluppo per salvaguardare la vita del suo popolo e dell’intero pianeta.