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"Le sembro il Papa?". Uno scambio epistolare tra Lenni Brenner e Gilad Atzmon

di Lenni Brenner e Gilad Atzmon - 01/03/2007


 
 
    Introduzione di Gilad Atzmon

Lo scorso nove febbraio ho ricevuto una e-mail da Lenni Brenner, il leggendario storico ebreo marxista anti sionista. Lenni sembrava molto preoccupato, alla soglia del panico per così dire. Potrebbe avere avuto le sue buone ragioni per temere; era completamente persuaso che mi fossi ammalato, soggetto alla peggiore malattia nota all'umanità. Lenni era convinto che fossi diventato l'agnello di Cristo. Ma Lenni non si è fermato qui, credeva anche che in aggiunta alla mia nuova religione, passassi il mio tempo libero facendo l'inquisitore, inseguendo i figli di Israele e perseguitandoli per aver ucciso Gesù.

Nel disperato sforzo di salvare un'anima persa di Israele, che fosse se stesso o me stesso, Lenni mi ha contattato per sapere quale fosse la verità dietro a queste voci maligne. Lenni era convinto di avere uno scoop tra le mani, così ha aggiunto come CC della mail Alexander Cockburn di Counterpunch, una rivista che ospita regolarmente i miei scritti.

Ai miei occhi il questionario di Lenni serve come un'autentica occhiata nell'idea di trauma ebraico. Per un estraneo è probabilmente difficile credere il livello di terrore che alcuni ebrei si ha autoinfliggono senza autentica ragione. In modo simile, Lenni, un eminente storico, si dimostra orripilato dal cristianesimo, dai suoi simboli, dalla sua narrativa e dal suo messaggio sulla divinità.

Negli anni ho imparato un sacco da Lenni Brenner. Sebbene io non condivida le sue idee politiche, considero inestimabili i suoi libri. Credo davvero che le differenze tra Lenni Brenner e me ritraggano in modo molto accurato lo schema della emergente divisione tra la decadente scuola di pensiero tribalistica dell'ebraismo secolare ortodosso e il rinnovato discorso etico; un discorso che va oltre il politico e il dogmatico. Spero che questo scambio di vedute possa sollevare interesse tra i seguaci di Lenni. Sono abbastanza sicuro che i miei lettori lo troveranno interessante quanto divertente.

Brenner ad Atzmon

Salve Gilad,

La gente mi dice così tante cose su di lei che ho deciso di ottenere alcune risposte “direttamente dalla bocca del cavallo”, come diciamo noi yankees.

Lei è cristiano? Gesù era solo umano, o era in parte o completamente divino? Era il Messia? Tornerà tra noi? Considera il Nuovo Testamento come un testo ispirato divinamente?

È stato per caso lei a scrivere:

"Ritengo che forse dovremmo ammetterlo una volta per tutte; gli ebrei furono responsabili per l’uccisione di Gesù il quale, tra l’altro, era lui stesso un ebreo palestinese. Ma poi sorgerebbero due domande:

1 – Com’è possibile che della gente che vive in quest’epoca si senta responsabile o perseguitata dai suoi antenati di quasi 2000 anni fa? Potrei azzardare a rispondere che quegli ebrei che si infervorano così tanto quando vengono incolpati per l’uccisione di Gesù sono forse quelli che si identificano con gli uccisori di Gesù, con coloro che commetterebbero questo atto omicida oggi. Questi ebrei si chiamano sionisti ed è già da più di 60 anni che commettono crimini disumani contro il popolo palestinese e contro il mondo arabo. Il sionismo, per quelli che non lo sapessero, è una ripetizione dell’età più oscura dell’intera era biblica ebraica".


Secondo lei ci sono degli ebrei viventi che hanno qualche responsabilità per la morte di Gesù? Io sono responsabile, per la sua morte? Dovrei riparare in qualche modo alla sua morte? Dovrei credere al fatto che è risorto dai morti?

Grazie in anticipo per il tempo che dedicherà a rispondermi e per il disturbo,

Lenni

BrennerL21@aol.com - New York, 9 febbraio 2007


[Lenni Brenner. Accanto al titolo: Gilad Atzmon]

Atzmon a Brenner

Lenni: Salve Gilad,

La gente mi dice così tante cose su di lei che ho deciso di ottenere alcune risposte “direttamente dalla bocca del cavallo”, come diciamo noi yankees.


Gilad: Salve Lenni, mi fa piacere!

Lenni: Lei è cristiano?

Gilad: non che la cosa la riguardi (qualora non lo sapesse, il cristianesimo non è pedofilia ed è permesso, di questi tempi), comunque io sono un ex-ebreo. Formalmente non mi sono associato ad alcuna religione organizzata e tra queste intendo: l’islam o il cristianesimo e anche la versione dei suoi amici bundisti (NdT: Sindacato Generale dei Lavoratori Ebrei di Lituania, Pologna e Russia, abbreviato in BUND, donde bundismo) inglesi del marxismo talmudico (una religione, più che un’ideologia…)

Lenni: Gesù era solo umano, o era in parte o completamente divino?

Gilad: ma che domanda triste, Lenni. Secondo lei io perché dovrei saperlo? Lei lo sa? Comunque, visto che ho avuto una formazione in filosofia, tenterò di riformulare meglio la sua domanda. Quello che lei vuole sapere è se IO CREDO che Gesù fosse divino. La mia risposta, signor Brenner, è molto semplice. Non mi imbarco in questioni legate alla divinità. E la mia fede non è da tener da conto perché non sono religioso. Ma certo, rispetto il FATTO che moltissime persone intorno a me credono che Gesù fosse divino. A differenza sua e dei suoi amici inglesi, rispetto pienamente la fede altrui. Infatti rispetto qualunque forma di pratica spirituale. Ammiro le persone che sono ispirate dalla divinità. Ammiro gli ebrei della Torah, che rappresentano l’unica forma degna di nota di resistenza collettiva al sionismo. Qualora si fosse chiesto dove io trovo la divinità, la mia risposta è molto semplice: la trovo in Coltrane, in Stravinsky e in Bach, ma col tempo ciò potrebbe cambiare.

Lenni: Era (Gesù) il Messia? Tornerà tra noi? Considera il Nuovo Testamento come un testo ispirato divinamente?

Gilad: Lenni, le sembro il Papa, per caso? Perché crede che io dovrei sapere se Gesù era il Messia o no? E poi di nuovo: lei ha la risposta? La mia relazione con Gesù è piuttosto metafisica. Vedo Gesù come un risveglio etico fondamentale. Per me Cristo ha a che fare con l’amore verso il prossimo. Gesù rappresenta la nascita dell’umanesimo etico occidentale (per come lo conosciamo noi). In quanto hegeliano mi ispiro al concetto della Diversità e della ‘Dialettica Maestro-Allievo’. Comunque, il concetto di Diversità non è che una conseguenza dell’eredità di Cristo. La invito a rifletterci su per un po’.

Vorrei anche farle notare che il suo modo così sbrigativo di liquidare il cristianesimo e la religione in generale è piuttosto sconcertante. Comunque, benché io non sia cristiano insisto nel rammentare a lei e alla sua mezza dozzina di amici seguaci inglesi che i giorni in cui gli ebrei osteggiavano i cristiani sono passati da un pezzo.

Lenni: è stato per caso lei a scrivere:

"Ritengo che forse dovremmo ammetterlo una volta per tutte; gli ebrei furono responsabili per l’uccisione di Gesù il quale, tra l’altro, era lui stesso un ebreo palestinese. Ma poi sorgerebbero due domande:1 – Com’è possibile che della gente che vive in quest’epoca si senta responsabile o perseguitata dai suoi antenati di quasi 2000 anni fa? Potrei azzardare a rispondere che quegli ebrei che si infervorano così tanto quando vengono incolpati per l’uccisione di Gesù sono forse quelli che si identificano con gli uccisori di Gesù, con coloro che commetterebbe questo atto omicida oggi.

Questi ebrei si chiamano sionisti ed è già da più di 60 anni che commettono crimini disumani contro il popolo palestinese e contro il mondo arabo. Il sionismo, per quelli che non lo sapessero, è una ripetizione dell’età più oscura dell’intera era biblica ebraica"


Gilad: Certamente, queste sono le mie parole e continuo a sostenerle.

Lenni: Secondo lei ci sono degli ebrei viventi che hanno qualche responsabilità per la morte di Gesù?

Gilad: Lenni, mi chiedo se per caso ha perso la sua capacità di cogliere il significato di un testo molto semplice? Sarei davvero curioso di comprendere come ha potuto dedurre dal mio testo che io accusi gli ebrei contemporanei della morte di Cristo o che in qualche modo ne siano responsabili. Di fatto il mio testo sostiene l’esatto opposto. Io chiedo: “Com’è possibile che della gente che vive in quest’epoca si senta responsabile o perseguitata dai suoi antenati di quasi 2000 anni fa?”. In altre parole, trovo disarmante il fatto che della gente che vive oggi si ritenga offesa da simile accuse.

Lenni: Io sono responsabile, per la sua morte? Dovrei riparare in qualche modo alla sua morte? Dovrei credere al fatto che è risorto dai morti?

Gilad: Lenni, le sembro uno strizzacervelli? Questo interrogativo glielo lascio davvero. Dovrebbe essere lei a rispondere se si ‘sente’ o no responsabile. Il mio testo non implica in alcun modo possibile che lei o chiunque sia responsabile. Il testo afferma che coloro che si ritengono offesi sono forse “quelli che si identificano con gli uccisori di Gesù, con coloro che commetterebbero questo atto omicida oggi”. Pertanto, forse è lei che dovrebbe chiedersi se oggi commetterebbe un simile crimine. Di nuovo, ritengo sia necessario riformulare la sua domanda. La domanda che lei vuole porre è se io CREDO che le sia responsabile.

E la risposta è no. Io non CREDO che lei sia responsabile; anzi IO SO che lei non è responsabile. Ciò nonostante, il mio testo implica nondimeno che lei POTREBBE non essere così innocente come vorrebbe.

Nel mio testo puntualizzo: “Potrei azzardare a rispondere che quegli ebrei che si infervorano così tanto quando vengono incolpati per l’uccisione di Gesù sono forse quelli che si identificano con gli uccisori di Gesù, con coloro che commetterebbe questo atto omicida oggi”.

Sembra che lei sia ‘arrabbiato’, che si senta accusato di qualcosa senza mai veramente essere stato accusato di nulla. Ne segue che probabilmente, la domanda che deve porsi è se per caso lei si identifica con gli uccisori di Cristo. Sono piuttosto certo che lei non lo faccia e non dovrebbe farlo. Ma devo dirle che quelle specie di farse processuali ridicole che lei e i suoi amici tenete tutti giorni su internet mi ricordano tanto un Sinedrio. Anche in questo caso le suggerisco di pensarci sopra per qualche istante.

In qualche modo sembra che lei e quelli come lei sanno quello che va bene per i palestinesi, gli ebrei e la classe operaia. Talvolta mi chiedo che cosa è che vi rende così sicuri. Lei e i suoi seguaci siete indubbiamente stati in grado di mettere a tacere alcune tra le menti più interessanti in circolazione per il semplice fatto che non eravate in linea con la loro politica o la loro religione. Temo di doverla informare, signor Lenni, che anche questi giorni sono passati. I suoi sei discepoli inglesi stanno lavorando giorno e notte da più di tre anni facendo del loro meglio per zittirmi, e mi creda se le dico che non ci sono riusciti. Si può dire che abbiano ottenuto il risultato opposto.

Non posso certo dire di sentirmi rammaricato per loro dal momento che non hanno alcuna reputazione da difendere. Ma sono dispiaciuto per lei, Lenni. Lei rappresenta un contributo importante al discorso israelo-palestinese. I suoi libri sono più che preziosi. Lei ha una reputazione da difendere. Sarei soddisfatto di poterla vedere nel bel mezzo di un discorso anziché attorniato dalle ombre create dagli ultimi echi rimasti del socialismo tribale.

Prima di concludere questa e-mail avrei piacere di chiarire quali sono le differenze che ci caratterizzano.

Diversamente da lei, Lenni, io credo nella libertà di parola. Diversamente da lei, Lenni, io sono contro il controllo delle informazioni e sono anche contro qualunque forma di discorsi di egemonia dogmatici e monolitici. A differenza sua e dei suoi amici, io credo che ogni soggetto umano disponga degli stessi diritti di tutti. A differenza sua, Lenni, io approvo Hamas. A differenza sua, io mi rendo conto che la voce della classe operaia in Arabia è di ben lieve rilevanza.

Con tutto ciò, non ho mai cercato di zittire nessuno, al contrario. Io combatterò per il suo diritto ad esprimere le sue opinioni.

Lenni: Grazie in anticipo per il tempo che dedicherà a rispondermi e per il disturbo Gilad: è stato un piacere per me

le auguro il meglio,
Gilad

atzmon@mac.com – Londra, 11 febbraio 2007

Fonte: http://www.thetruthseeker.co.uk/
Link: http://www.thetruthseeker.co.uk/article.asp?ID=6046
11.02.2007

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di RUGGERO ORLANDI