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L'incremento del danno

di antiimperialista - 02/03/2007

Fonte: antiimperialista

L’avevamo detto: chi sta con Prodi Schioppa

La cosiddetta sinistra-radicale, com’era del tutto prevedibile, si e’ allineata al diktat di quella cosiddetta liberale, che altro non e’ se non la rappresentazione politica del grande capitalismo italiano ed europeo. Ha fatto di peggio, ha sottoscritto un dodecalogo il quale, oltre a confermare sfacciatamente gli assi portanti della politica neoliberista e imperialista del governo, consegna a Prodi poteri di tipo presidenzialista che sono in aperto contrasto con la stessa Cosituzione repubblicana. I sinistri-radicali giustificano questa capitolazione con losdrucito ragionamento per cui, in tal modo, di ridurrebbe il danno, ove per danno si intende, ma e’ ovvio! il ritorno di Berlusconi. E’ valido questo ragionamento? No, non e’ valido. Anzitutto perche’ proprio con questa politica miserevole si rafforza il consenso di Berlusconi, lo si alimenta, lo si tiene in vita. In secondo luogo perche’ si tiene si momentaneamente lontano il Cavaliere dal governo, ma al prezzo di berlusconizzare la politica, le istituzioni, cio’ che resta di questa sinistra da strapazzo. Gli ultimi due punti del dodecalogo, quelli con cui Prodi si accentra straordinari poteri e si piglia l’ultima parola nel Consiglio dei ministri, così come la promessa di indurire in senso antidemocratico la legge elettorale, sono il piu’ chiaro esempio di berlusconizzazione della vita politica e istituzionale. Così, anche ammesso che Berlusconi in persona sia messo fuori gioco,  il berlusconismo avanza proprio grazie a chi dice di combatterlo. Non si riduce il danno insomma, lo si accresce, non solo lo si accresce, lo si rende piu’ insidioso, perche’ questo danno, essendo  compiuto da forze politiche a parole progressiste, approfondisce tra i cittadini che speravano in uncambio di rotta, il disincanto, la rabbia, lo stesso passaggio a destra. La figura meschina fatta in questa occasione la cosiddetta sinistra-radicale la paghera’ a caro prezzo. Esultiamo? Per niente! Le conseguenze le pagheremo anche noi, le pagheranno i popoli oppressi che avevanop sperato, con la sconfitta di Berlusconi, che l’Italia si sarebbe sganciata dalla sudditanza verso gli Stati Uniti, mentre dovranno prendere atto che le bombe o i proiettili d’alemiani non sono tanto diversi da quelli berlusconiani. Ci sorge tuttavia un dubbio, a noi che sempre ci ostiniamo a dare un senso compiuto alle mosse e alle contromosse dei due schieramenti politici. Nessuno potrebbe esprimerlo meglio di un liberale autentico: «Qui, diciamola tutta, non e’ piu’ questione di politica estera. Siamo nella cucina della bassa politica, fra tovaglie lorde di unto, rimasugli di cibo nei piatti, bottiglie di vino e bicchieri semivuoti. E’ lo spettacolo di una classe politica fatta di mezze calzette che sono in Parlaento per la pensione, I viaggi gratuiti in treno e in aereo e al governo per l’auto blu. Mancasse solo una politica estera. Manca una classe politica appena appena decente». (Piero Ostellino, Corriere della Sera del 24 febbraio)