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Convergenze parallele

di Miguel Martinez - 02/03/2007

 

Un conto sono le risse tra politici a proposito dei gabinetti per Vladimiro Guadagno alias Luxuria (tra l'altro, uno scialbo e obbedientissimo moderato).

Un altro conto è fare come Franco Turigliatto, deputato eletto da gente di sinistra per fare una politica di sinistra, che ha votato contro la politica di destra del governo.

E sempre un altro conto è fare come Sergio De Gregorio, personaggio erratico e discutibile quanto si vuole, ma restio a ogni controllo, che ha tirato in ballo la faccenda della signora Spitz.

E sembra che non lo abbia fatto solo per prendere in giro il di lei marito, l'on. Follini; De Gregorio dice che  

"ho presentato più di un'interrogazione su quella centrale di svendita del patrimonio dello Stato ma ancora non ho avuto risposta"; evidentemente lo ha fatto prima del passaggio di Follini ai governativi.

Per Turigliatto, reo di essere di sinistra, scatta la più sinistra di tutte le invenzioni del socialismo reale, il rito del Processo per Tradimento.

Sentite le parole del tenebroso Compagno Guido Cappelloni, storico inquisitore per conto dell'Organizzazione:

"Hai tradito e boicottato la linea politica del partito, non hai rispettato le indicazioni di voto, il fatto è grave; compagno Turigliatto, devi andartene". [1]

Ovviamente i gulag non ci sono e la faccenda è una farsa, come è una farsa l'Organizzazione [2], ma il Compagno Guido Cappelloni passerà direttamente dal Tribunale del Partito a quello di San Pietro, senza essersene reso conto.

Invece, l'attacco a De Gregorio non è arrivato dai neo-alleati di sinistra di Follini.

No, è arrivato da destra, cioè da Pierferdinando Casini, proprio colui che è stato tradito da Follini.

Ma un conto è strillare vagamente contro i voltagabbana, un altro è smascherare i meccanismi del sistema. Allora si compattano tutti, dagli inquisitori stalinisti ai clericali.

Infatti, Pierferdinando Casini, nel ruolo congenito a tutti gli onorevoli di Dispensatore Automatico di Consigli Morali, dice:

"Polemizzare con Follini è una scelta; coinvolgere la moglie è una inutile volgarità. Che proprio il senatore De Gregorio, primo trasformista della legislatura, si permetta, pur di attaccare Follini, di insultare la moglie è vergognoso. Vi sono limiti di buon gusto che la polemica politica non può violare".

Note:

[1] Il perfetto stalinista deve essere sempre pronto a puntare il dito contro l'eretico di oggi, ma fare autocritica quando gli eretici di ieri diventano i buoni di oggi.

E infatti, su Repubblica di stamattina, Cappelloni riconosce che l'espulsione dei compagni del Manifesto dal PCI, a cui lui aveva partecipato quasi quarant'anni fa, è stata un "errore".

Edgardo Pellegrini fu cacciato con ignominia dall'Unità per aver "fatto pubblicità a un prosseneta", scrivendo una recensione elogiativa ai testi di Malcolm X, curati dall'ottimo Roberto Giammanco.

Oggi che Malcolm X è morto e sepolto, possiamo essere sicuri che l'Organizzazione - indifferentemente DS, Rifondazione o PdCI - citerà il prosseneta come uno dei suoi santi fondatori, assieme a Madre Teresa di Calcutta.

Chi si dichiara stalinista oggi, ovviamente tradisce l'Organizzazione e i suoi ordini di Pentimento, e quindi non può essere stalinista. Infatti tutti quelli che si dichiarano "stalinisti", che ho conosciuto io, sono persone eccellenti.

[2] Tempo fa, avevo diffuso l'espressione stalinismo fricchettone per definire la politica insieme vacua e autoritaria dei vertici di Rifondazione.

E' stato un onore per me, quando la grande Helena Velena mi ha telefonato per raccontarmi che aveva colpito Bertinotti, durante una riunione, con un frustino viola, gridandogli proprio "stalinista fricchettone".