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Scendendo dagli alberi. Per trasformare il Volere in Potere, la Religione Americana...

di Miguel martinez - 13/03/2007

 

"Noi pieghiamo le vostre menti, i vostri scopi, i vostri piani. Voi di là, che avete altri intenti dai nostri, vi costringiamo a conformare al nostro volere!

Con la mia mente, catturo le vostre menti; con i vostri pensieri, seguite il mio pensiero! Io pongo i vostri cuori sotto il mio controllo: venite, dirigete la vostra strada secondo il mio percorso!

Io ho invocato il cielo e la terra, ho invocato la dea Sarasvatî, ho invocato sia Indra che Agni: che noi possiamo riuscire in ciò. O Sarasvatî!"

Incantesimo dall'Atharvaveda (VI, 94), antico testo induista

Per trasformare il Volere in Potere, la Religione Americana, nelle sue innumerevoli forme, esige una tecnica rigorosa: gli antropologi definiscono simili tecniche come magia, anche se la maggior parte degli americani vedrebbe con orrore un simile termine, così poco biblico.

La magia può consistere nel "duro lavoro che dà sempre i suoi frutti", nella preghiera, nella meditazione yoga, nella psicanalisi, nelle fantasie sulla "energia" della New Age. Per quanto le tecniche siano diverse, tutte cercano di ottenere come risultato, la proiezione tangibile della potenza sulle cose e sulle persone.

Ho scelto con cura la definizione di proiezione tangibile. Perché, se tutto lo scopo della Repubblica è in qualche modo il dominio, questo dominio si esercita in un mondo di proiezioni e di miraggi - non a caso, si parla di American Dream.

Gli oggetti che si desiderano non hanno mai il contorno ruvido, irregolare, doloroso delle cose materiali.

La famiglia perfettamente felice, che gioca nel prato davanti casa sotto la bandiera eternamente mossa dal vento, l'illimitata potenza sessuale, i fiumi di denaro, la capacità assoluta di farsi obbedire, i palazzi scintillanti e fallici che si ergono verso il cielo, i missili, la guarigione da ogni malattia... le cose, insomma, per cui si prega, si seguono corsi motivazionali, si cercano maestri, si fondano imprese, si fanno guerre, si rinuncia a rivolgersi ai medici, tutte queste sono un'immagine, un sogno, proiettati sul mondo.

Nella religione americana, si parla poco del paradiso.

Si parla invece sempre del Regno, The Kingdom: il momento in cui il film si fa realtà, o la realtà stessa si trasfigura in spettacolo e Gesù instaura la propria potenza sulla terra e noi saremo felici, qui.

Questo urgente bisogno di compiere miracoli si capisce forse meglio, se si pensa che negli Stati Uniti, il debito pubblico e privato che incombe su ogni cittadino, bambini, anziani e invalidi compresi, è di 147.312 dollari.

Teoricamente, tra lo psicoterapeuta che grida ai suoi pazienti, "Dio siete voi!" e il predicatore che grida, "mettetevi in ginocchio di fronte al salvatore Gesù Cristo!", c'è una differenza decisiva: quella che passa tra la presunzione di essere Dio, e l'umiltà di riconoscere Dio all'infuori di noi.

In realtà, il confine tra i due atteggiamenti è molto meno chiaro: chi conosce il mondo dei carismatici italiani, modellato su quello dei pentecostali evangelici statunitensi, coglierà quanto facilmente la preghiera diventi un modo per obbligare Dio a fare miracoli, a parlare con la nostra voce. Ma chi riesce a piegare Dio alla propria volontà, evidentemente, è lui stesso Dio.

Recita il titolo di uno dei tanti manuali di magia cristiana, "Quando Dio ti fa l'occhiolino: Come Dio ti parla direttamente attraverso il potere della coincidenza" (When God Winks at You: How God Speaks Directly to You Through the Power of Coincidence).

Il Power through Prayer assume anche forme politiche: i Christian Friends of Israel "arruolano" i cristiani nell'"Esercito dei guerrieri della preghiera di intercessione" per proteggere i "preziosi soldati d'Israele" sotto le "ali della preghiera", affinché "sconfiggano i nemici d'Israele e del Dio Vivente".

Uno dei personaggi che racchiude in sé l'essenza della religione americana è John Hagee,  che si vanta di trasmettere su 160 stazioni TV, 50 radio, otto reti, e di essere visto ogni settimana "in 99 milioni di case": in un mercato concorrenziale di predicatori, la modestia è da perdenti. 

John Hagee guadagna un milione di dollari l'anno solo dalla vendita di video delle proprie prediche, per non parlare della decima (tithing) che raccoglie dai suoi seguaci.

I seguaci riempiono la sua chiesa nel Texas, dalla capienza di 20.000 persone, ogni domenica, per ascoltare John Hagee, seduto su un trono bianco e azzurro - i colori della bandiera israeliana - esaltare il valore cristiano della pena di morte e invitare "con voce profonda e carismatica" i devoti a pregare perché gli Stati Uniti colpiscano l'Iran con la bomba atomica.

Oppure gridare al pubblico estasiato:

"Gesù non era povero... Gesù aveva una bella casa! Gesù indossava abiti eleganti! Giovanni 19:23 dice, aveva "una tunica senza cuciture". I soldati romani hanno gettato i dadi per impossessarsene ai piedi della croce. It was a designer original!"