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L’Argentina svela le trame di Cheney contro l’Iran

di Movisol - 13/03/2007

 
La stampa argentina riferiva il 7 marzo che una delegazione rientrata dall’Iran ha rivelato che i presunti “dissidenti” iraniani che avrebbero “fornito le prove” di un presunto ruolo dell’Iran negli attentati del 1994 contro il centro ebraico AMIA di Buenos Aires, altro non sono che esponenti della formazione terroristica MEK tanto amata da Dick Cheney!

La delegazione era composta dal parlamentare Mario Cafiero, dall’ex funzionario governativo Luis D’Elia e dal sacerdote cattolico Luis Farinello. Rientrati dopo una settimana di permanenza a Teheran, essi hanno indetto una conferenza stampa, annunciando che presenteranno le prove ai tribunali competenti. Lo scorso dicembre un giudice argentino ha spiccato un mandato di cattura per nove politici iraniani, tra i quali l’ex presidente Hashemi Rafsanjani, che, secondo i “dissidenti”, avrebbero pianificato l’attentato del 1994 in cui morirono 85 persone.

Cafiero ha presentato documenti da cui risulta che Hadi Roshanravani, Hamid Reza Eshagi e Abolghasem Mesbahi, che hanno fornito le “prove” usate dal magistrato Alfredo Nisman per emettere i mandati di cattura, appartengono alla formazione eversiva MEK. Inoltre hanno potuto dimostrare che sul conto dei primi due l’Interpol spiccò nel 2002 un mandato di cattura come responsabili dell’assassinio di diversi cittadini iraniani rimasti vittima di un attentato terroristico. Cafiero ha inoltre mostrato copia della lista prodotta dall’Ufficio Antiterrorismo del Dipartimento di Stato USA in cui il MEK figura come organizzazione terroristica ritenuta di pericolosità pari a quella Al Qaeda.

Cafiero è noto per l’attivismo dimostrato nella campagna sulla illegittimità del debito estero indetta da Giovanni Paolo II in occasione del Giubileo 2000. Nella conferenza stampa del 6 marzo Cafiero ha spiegato che lo spionaggio USA ha raggiunto un accordo con i testimoni iraniani, in base al quale questi si sono detti disposti a testimoniare sull’attentato all’AMIA. La manovra ordita da Cheney e da forze sinarchiste collegate mirava a costringere l’Argentina a prendere misure gravi contro l’Iran. Adesso invece i tribunali e lo stesso presidente sono costretti a riesaminare la vicenda, soprattutto le presunte “prove”, ha affermato Cafiero, che si auspica inoltre che i veri assassini siano consegnati alla giustizia al posto di capri espiatori utili nei calcoli politici.