Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Bush: Il nemico dell'umanità

Bush: Il nemico dell'umanità

di Paolo Emiliani - 13/03/2007



Il viaggio di Bush in Sud America, quello che era un tempo il cortile di casa degli Usa, doveva essere nei piani della Casa Bianca l’inizio della “Reconquista”, si sta invece tramutando in una disfatta completa per l’immagine yankee in tutto il continente.
Washington aveva scelto con cura le tappe del viaggio, cercando di evitare nazioni dove sarebbe stata certa una contestazione durissima e le città “più calde”, ma ogni accortezza è stata inutile.
Al suo arrivo a San Paolo del Brasile nella nottata di giovedì, prima tappa del viaggio, Bush ha trovato una città blindata: 3.700 soldati e poliziotti schierati, tra cui 340 agenti dell’Fbi e della Cia, spazio aereo e autostrade chiusi, due elicotteri armati a proteggere il suo albergo.
Ieri mattina una colonna di oltre 60 auto di scorta con agenti della sicurezza si è diretta verso l’hotel sede dell’incontro, un pranzo di lavoro, tra Bush e il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva.
Intanto una imponente manifestazione sull’Avenida Paulista dava il “malvenuto” all’imperatore yankee con striscioni che denunciavano l’arrivo del “nemico numero 1 dell’umanità”. Migliaia di dimostranti si sono poi scontrati a lungo con la polizia brasiliana in assetto antisommossa nel tentativo di impedire il passaggio dello sgradito ospite.
In contemporanea anche in Colombia una folla di studenti ha dimostrato contro il viaggio del presidente Usa in Sud America tentando di raggiungere le sedi istituzionali.
Se poi il viaggio di Bush doveva essere una mossa contro quello che sta diventando il suo incubo peggiore, il nuovo Fidel Castro, anche Hugo Chavez si sta muovendo in America Latina. E ben diversa è l’accoglienza che sta ricevendo il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela dai popoli fratelli.
Chavez è atterrato nella notte di ieri a Buenos Aires per incontrare il presidente Nestr Kirchner e firmare accordi di cooperazione tra aziende petrolifere e dare impulso alla creazione del Banco del Sur, la Banca del Sud America voluta dallo stesso Chavez. Il presidente venezuelano è stato poi il protagonista della manifestazione di ieri sera, alle 19 ora locale, nello stadio Ferro di Buenos Aires, organizzata da alcune associazioni tra le quali le Madres di plaza de Mayo contro la visita di Bush in Sudamerica.
Un bagno di folla plaudente, anche se certamente hanno brigato a lungo le varie “agenzie” americane per tentare di organizzare in Argentina contestazioni pilotate e prezzolate contro la visita di Chavez.
Bush può essere solo l’interlocutore della grande finanza internazionale che da sempre preda il continente e dei politici asserviti a questi poteri, ma il popolo di tutta l’America Latina è compatto come non mai vedendo finalmente la possibilità di riconquistare la sovranità nazionale panamericana.
Questa è la vera reconquista, Bush fuera!